Capitolo 12.

4.4K 175 3
                                    

Delle urla risuonano per il piano inferiore ed è a causa di queste che mi sveglio. Cerco di capire di chi siano le voci, ma mi riesce difficile visto che non riesco ad aprire nemmeno gli occhi, figuriamoci le orecchie!

Mi giro e mi rigiro nel letto per cercare di riprendere sonno e calore. Ma tutti i miei sforzi vanno in frantumi.

La testa inizia a farmi male e i ragazzi urlano dal piano inferiore. Staranno sicuramente litigando.

Chiudo gli occhi per almeno due minuti e non riesco a prendere sonno per lo stesso motivo per cui sono stata svegliata.

Dopo ieri sera, Sierra e la mamma si sono promesse di passare il tempo perso insieme e Cameron, da quando è salito in camera, non si è fatto più vedere.

Mi sentivo in imbarazzo sinceramente e all'inizio ho parlato con Sierra dicendole che sarebbe stato troppo fastidioso per tutti e che creo solo fastidio in questo momento difficile per loro. Lei, però, ha insistito affinché rimanessi ancora per oggi e domani.
Mi ha fatto una faccia da cucciolo tipo quei bimbi con gli occhi grandi e luccicanti che io non ho saputo dire di no. Maledetta me.

Riguardo Cameron, stanotte sono stata davanti alla sua camera per più di mezz'ora, insicura sul fatto di bussare o meno.
Non ha nemmeno cenato con noi ieri e non ha fatto entrare neanche Madison.

Avrei voluto bussare alla sua porta per chiedergli come stesse e per rassicurarlo che io gli avrei dato sempre un appoggio, in qualunque situazione. Ma, sinceramente, non ne ho avuto il coraggio. Non l'ho avuto perché non sapevo come la prendesse, non sapevo se mi avesse rotto come quei bicchieri e quei piatti della scorsa sera frantumati a terra solo con una parola in più.
Non sapevo cosa fare e quindi non ho fatto nulla; credo sia stata la scelta migliore perché stanno ancora urlando e non poco.

Decido di alzarmi per vedere che succede.

Il contatto dei miei piedi caldi con il pavimento gelato della stanza mi fa sussultare e pensare che forse farei meglio a rimanere qui.

Ma non posso, quindi indosso le pantofole per scendere al piano di sotto e cerco di scaraventarmi per le scale; una frase, però, mi fa fermare di scatto.

"Sierra, io non voglio che lei sia qui."

Il cuore mi si frantuma in petto e non riuscirò mai a raccogliere ogni singolo pezzettino.

"Cameron che cazzo ti fa Leigh? Lei rimane punto."

Crepe. Solo crepe. Nient'altro che crepe.
Ormai sono fatta di questo.

"Non voglio che lei veda la parte peggiore di me. Lei non merita i miei mostri ritornati da un fottuto passato di merda, lei merita la luce ed io, in questo momento, sono fatto di buio."

"Cameron. Siete solo amici. Solo amici. Lei è fidanzata ricordi?" Sierra..
"Si..io intendo da amico."

Sembra convinto della sua affermazione. Boh, vabbe.

Decido di scendere e, con il mio pigiama rosa, scendo le scale.
"Hey, ma che succede qui?" Chiedo sbadigliando.
"Buongiorno! Ti abbiamo svegliato?" Chiede preoccupata Sierra.
Si. "No, tranquilla." Sbadiglio ancora.

La suoneria del telefono riecheggia nella casa, mentre cerco di capire mi accorgo che la suoneria proviene dal piano superiore. Ed io dovrei risalire? Neanche per sogno.

"Leigh, il tuo telefono sta squillando." Dice Sierra passandomi una mano davanti al viso credendo che fossi imbambolata.
"Oh, si, certo."

Salgo di nuovo le scale e prendo il telefono. Charlie.
"Pronto?"
"Hey, buongiorno."
"Hey." Dico freddamente.

Scene del bacio mio e di Cameron si susseguono davanti agli occhi come le scene di un film. Mio Dio, che odio questo senso di colpa, ma lo merito quindi meglio non parlarne per ora.

"Come stai?" Chiedo velocemente.
"Bene..cosa succede? Stai bene?" Eh, Charlie..sapessi.
"No, è tutto ok!" Dico energica.
"Lo spero..come sta Sierra?"
"Molto bene, grazie del pensiero."
"Che stai facendo?"
"Niente amore, stavo andando a fare colazione tu?"
"Mh, niente.. Mi dispiace di non essermi fatto sentire in questi giorni."
"Tranquillo.." Dico insicura.
"Ora devo andare amore, a presto." Dice. Sento dei mormorii ed una voce metallica, ma non riesco a capire cosa dice perché stacca.

'A presto.' Già. Chissà cosa proverò quando lo vedrò.

Scendo al piano di sotto distratta. Sentire Charlie ha fatto rinascere in me il senso di colpa per aver baciato Cameron e non c'è cosa peggiore.

La proposta che mi fece dopo averlo baciato su quel terrazzo mi rimane ancora spiazzata.
Tutto mi passa davanti agli occhi come un flashback:
"Non lo saprà nessuno."
"Promesso?"
"Promesso." Stiamo in silenzio per un po' finché non dice una cosa che mi fa rabbrividire, ma non di piacere.
"Ma ad una condizione."
"Cioè?"
"Una notte insieme."

Il mio cellulare squilla di nuovo e mi distrae dai pensieri.
"Papà?"
"Leighton io ti ho mandato a New York per lavorare non per fare i comodi tuoi!" Urla ed allontano l'orecchio dal telefono. Merda il lavoro, l'avevo proprio dimenticato.

Mi alzo dalla sedia di scatto ed entrò in panico. I due fratelli se ne accorgono e mi guardano confusi. Se solo sapessero la strigliata che sto avendo..
"Papà ma io ci stavo andando a lavoro." Mento.
"Si, chissà magari come tutte le altre volte da una settimana ad oggi!" Sbuffa. "Tra mezz'ora lì, farò controllare il tuo orario d'entrata al mio segretario." Dice e stacca.

Sono fottuta.
****
Non so come ho fatto, ma mezz'ora dopo sono in azienda. Ho portato con me un po' di trucco perché non ho avuto tempo per truccarmi visto che ero completamente in ansia. Sierra mi ha fatto uno chignon a dir poco spettacolare. Non so come ci sia riuscita visto che le ho messo fretta e ad ogni minuto dicevo "Sierra arriverò in ritardo."
Non dico bugie, davvero ad ogni minuto lo dicevo.

Secondo me avrà pensato "A chi vuole rompere questa?"

Corro per i piani fino a che non trovo l'ascensore.

Mi sono sentita con mio padre e gli ho chiesto in che piano si trovasse il mio ufficio e mi ha detto all'ultimo cioè al nono.

Schiacciò il dito sul numero 9 più e più volte e, finalmente, l'ascensore si decide a chiudersi e a salire.

Dovrò dire a mio padre di mettere delle ascensore più veloci. No, davvero, ve le immaginate delle ascensori velocissime? Magari come un razzo che parte fino a superare tutti i piani e rallenterebbe al piano desiderato. Figo.

Decido di abbandonare i pensieri in quell'ascensore e appena il pavimento mi si presenta davanti corro con tutte le mie forze per cercare un benedetto bagno per truccarmi.

Tutto, però, non sembra facile come a dirsi. Infatti, come inaugurazione al lavoro, vado a sbattere contro un ragazzo e vado a terra. Ottimo.

Guardo il viso del ragazzo ed il cuore e il respiro mi si fermano per un momento.
"Charlie."
_______
Hey ragazzi! Mi dispiace di non aver aggiornato ieri, ma ero stanchissima e sono crollata.

Allora, che ne pensate dell'arrivo di Charlie? Ve lo aspettavate?

Intanto mi fa piacere che stiate crescendo numerosi e spero che questa storia continui ad appassionarvi!❤️

Buona lettura e al prossimo capitolo, bye bye✨‼️

Never without you.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora