Capitolo 33.

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Cameron's POV.
Sono due giorni che non penso a nient'altro tranne a quello che mi ha detto Leigh: lei è incinta e il padre del bambino sono io.

Non so come comportarmi sia con lei sia con il bambino, ovviamente. Odio non sapere cosa fare, soprattutto se c'è di mezzo Leigh.

Quando mi ha detto che ero incinta ho provato di tutto: dalla paura alla gioia, da quest'ultima al panico. Un mix di emozioni si è insinuato dentro di me in quell'istante. Non sapevo come muovermi. Una domanda mi ha fatto pensare in questi due giorni: perché non me l'ha detto quando lo sapeva?

Questa domanda mi frulla in testa da due giorni e sta divorando ogni singola parte intatta del mio cervello. Sarà perché la sto trattando male ultimamente o perché la sto ignorando. Lo sto facendo per il bene di entrambi. Io non posso vivere sapendo che ha un ragazzo che la rende maledettamente felice e, soprattutto, sapendo che quel ragazzo non sia io. Mi fa tremendamente male questa cosa.

Ma, infondo, l'ho voluto io. Entrambi abbiamo diviso le nostre strade per una nostra scelta. Ho scelto di restare con Madison, mentre lei con Charlie.
Sierra continuava sempre a dirmi che mi stavo rovinando con Mad, anzi me lo stavano dicendo tutti, da mio padre alla mia tenera e dolce sorellina che mi supporta sempre. Perfino Dylan me lo diceva. Diceva che ora che me la facevo con Madison non significava che dovessi identificarlo come 'parte del mio passato.'

Eppure quando ero con Dylan non lo trattavo come ho trattato Leighton quando me l'ha detto. Me lo sognavo che lo trattassi così. Con lui ero e sono me stesso, rido e scherzo e gli confido i miei segreti più oscuri.

Gli ho detto di Leigh e che ho scoperto della sua gravidanza, gli ho detto anche della mia reazione e del fatto che mi sono fatto male la mano. Come ho fatto? Beh, quando le ragazze sono andate via avevo bisogno di distruggere qualcosa, qualsiasi cosa, non mi importava cosa fosse. Così ho dato dei pugni su un cassetto dove c'era un vaso e dei pezzi di quest'ultimo si sono conficcati nella mano. Dolore: ho provato solo quello, ma non era niente in confronto al dolore che mi ha inflitto Leigh con le sue parole taglienti.

Quanta gente là fuori aspetta un messaggio dalla persona che ama, ma aspetta inutilmente visto che non arriva mai? Miliardi, direi. Sto iniziando a far parte di questi anche io.

Sono quasi due giorni che sento squillare il mio telefono ad ogni messaggio e, quando vedo lo schermo, mi accorgo che nemmeno uno di quelli è stato mandato dalla ragazza forte, dalla corazza dura, che mi ha urlato contro due giorni fa. È brutto e ti fa rimanere davvero male.

Scendo le scale. Sono le sette di sera ed è quasi ora di cena.
Con Sierra c'è Lola, ma non lei. Lei non c'è e ne sono stupito.

"Hey, stasera non c'è Leigh?" chiedo dirigendomi verso il frigo per bere un sorso di birra.
"No..non l'abbiamo proprio sentita in realtà." dice mia sorella.
"Sarà con Charlie." conclude Lola ed io annuisco.

Mi siedo sul divano in modo poco signorile e le ragazze avanzano verso di me con uno sguardo furbo. Si siedono di fronte a me come se stessero aspettando che dica qualcosa.

"Allora?" domando loro con un sopracciglio alzato.
"Allora cosa?" chiede Sierra sorridendo ed io sbuffo.
"Avanti, cosa volete sapere?" ruoto gli occhi al cielo. È sempre stata la tattica di Sierra per chiedermi qualcosa: mi fissava immobile come le bambole e, se non le rispondevo entro dieci minuti, sporgeva il labbro e faceva la cosiddetta 'faccia da cucciolo' a cui è difficilissimo dire di no.

"Chi ti ha detto che vogliamo chiederti qualcosa?" chiede Lola ridacchiando.
"Beh.." inizio guardando Sierra. "..lo so e basta."
"Quindi possiamo farti tutte le domande che vogliamo?"
"No, alt! Una sola domanda." scandisco le ultime parole.
"Mmh..cosa hai provato quando hai visto Leighton?" chiede Lola.
"Beh..io..credo di aver provato..stupore e, boh, sembrava che fossimo collegati nel senso che sentivo il suo dolore e lo vedevo, nei suoi occhi si vedeva e faceva e fa male anche me. È stata una brutta sensazione sapere che la causa di quel dolore ero e sono io. Le cose, però, non sono affatto come credete."

"Beh.." inizia Sierra. "..preferisci più Leigh o Madison? Dove vorresti andare a vivere con lei? Vi sposerete? Oh mio Dio, sarei felicissima! Quando sarà fissata la data del matrimonio?" Sierra mi sta riempiendo di domande che pronuncia così velocemente da non farmi capire nulla.
"Ed avrete altri figli? Sarà una cosa voluta? Quando ti lascerai con Madison? E Charlie? Cosa gli faresti se lo avessi davanti ora? Io gli darei un pugno che lo.." continua Lola, ma la interrompo e mi alzo dal divano a mani alzate.

"Basta ragazze, ho detto una sola domanda."
"Si, ma noi siamo in due."
"E cosa c'entra?" chiedo divertito.
"Che una ha esposto la sua domanda e l'altra può rimanerci male di non averti chiesto ciò che voleva." mi risponde mia sorella.
"Beh guarda, se l'altra fosse stata Lola ti avrei anche capito..ma tutto ciò che mi chiedi tu è pericoloso quindi.." giro i tacchi dirigendomi verso il frigo cercando qualcosa da mangiare. Ho fame.

"E dai fratellino." chiudo gli occhi. So già cosa vuole fare.
"No."
"Dai."
"No."
"Dai."
"No."
"Daiiiiiii."
"Noooo."

Apro gli occhi e i suoi mi guardano. Sta facendo la "faccia da cucciolo", stronza.

"E va bene.." sbuffo chiudendo il frigo.
"Vuoi questo bambino?"

Voglio questo bambino? Certo. Quando volevo avvicinarmi a lei era per darle un bacio e baciare il mio bambino dicendole che tutto andrà benissimo, che le sarò vicino e che voglio crescere anche io quella creatura, mi ha urlato contro. Ma cosa mi aspettavo? Sono io che l'ho fatta diventare così con tutto il dolore che gli ho inflitto con le mie parole e i miei gesti.

"Certo. Certo che voglio questo bambino!"
"Allora perché non rimedi?" chiede Sierra. Sembra facile a dirsi.
"Come posso fare?" chiedo disperato.
"Boh, una sorpresa tipo?"
"Troppo banale.." s'intromette Lola.
"Mh..per ora non ho idee, pensaci su.." dice mia sorella sorridendomi ed io annuisco restando in silenzio.

Dopo questa conversazione loro iniziano a parlare di vestiti e 'cose da ragazze', mentre io sono avvolto tra i miei pensieri. Cosa posso fare per farmi perdonare? Magari darle delle dimostrazioni?

Senza accorgermene prendo il telefono. Mi chiama Mad e decido di risponderla.

"Pronto?"
"Hey, che fine avevi fatto?"
"Avevo il telefono scarico." mento.
"Uhm..ok..Ti va di venire a casa stasera?"
Non posso dirle di no, quindi accetto.
"Bene, a stasera allora! Ciao amore!" dice lanciando un piccolo urletto.
"A dopo." dico e stacco.

Credo che un'altra cosa fondamentale sia che, ovviamente, dovrò lasciare Madison..
Apro l'applicazione dei messaggi e clicco su 'nuovo messaggio'. Inserisco il numero di Leighton tra la casella del destinatario ed inizio a scriverle tutto ciò che penso.

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