Capitolo 3

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Quando sono ritornata in classe ho chiarito con Collin scusandomi e giustificandomi dicendo che quella mattina ero irritata dal modo in cui la gente guardava mio fratello a scuola. Collin è sempre stato un ragazzo comprensivo con me, quindi mi ha fatta distrarre invitandomi quella sera ad un suo concerto. Collin finita la scuola ha insistito per accompagnarmi a casa. Domani mattina verrà lui ad accompagnare me e mio fratello perchè ho lasciato la moto a scuola.

<<Sali>> gli dico mentre tiro fuori le chiavi.

<<No guarda, ho promesso a mia madre che sarei andato a scegliere il completo che indosserò al matrimonio del collega di papà>> mi risponde con aria triste.

<<Dai giusto dieci minuti. Il tempo di due coccole che tanto poi devo iniziare a fare qualcosa da mangiare per la merenda di Tommy e dovrò cucinare per cena>>

<<Va bene, ma giusto dieci minuti e poi per la cena stai tranquilla che vengo a prendere te e Tommy prima del concerto e vi porto fuori>>.
Saliamo ed entrati in casa Collin mi lascai giusto il tempo di entrare e chiudere la porta che mi prede dolcemente per i fianchi e mi appoggia alla porta. Lentamente si avvicina e mi bacia, ma questo non è come quello classico della mattina, è più passionale e quasi più aggressivo. Allora gli metto le braccia intorno al collo appoggiando i gomiti sulle spalle e affondo le dita tra i suoi ricci. Piano piano raggiungiamo il divano. Collin inizia a baciarmi il collo e la mandibola, ma adesso voglio solo le sue labbra sulle mie: così mi allontano da lui per un secondo e lo bacio, un bacio umido, romantico. Collin si toglie la felpa e la maglia, ma quando mi mette le mani sotto la canottiera ed inizia a seguire la linea della mia spina dorsale lo fermo, non posso.

<<Scusa>> gli dico abbassando lo sguardo <<Tu mi piaci, stiamo insieme da sei mesi ormai, ma non posso>>

<<Ehi, tranquilla>> mi dice prendendomi il mento tra il pollice e l'indice facendomi alzare la testa <<Nessuno qui ha fretta, non ti devi preoccupare e tanto meno scusare>> Collin è un ragazzo con una carattere forte come il mio, ma con me sa essere davvero dolce ed è questa la cosa che mi piace più di lui.
Dopo le sue parole dolci, per evitare imbarazzi, mi da un bacio a stampo, si rimette la maglia e va in cucina per cucinare la merenda per Tommy: così vado ad aiutarlo. Collin chiama sua madre per disdire il loro appuntamento e resta con me. Arrivate le 3 e mezza usciamo e andiamo a prendere Tommy.
Alle quattro sentiamo la campanella, Collin è di fianco a me e quando arriva correndo Tommy per abbracciarmi tutto contento mi sento come se tutto andasse nel verso giusto. Io, Tommy e Collin siamo una famiglia, siamo tutto quello che non ho mai avuto, ma il bel momento termina in fretta quando mio fratello mi chiede come mai tutti i bambini sono stati accompagnati dai genitori e lui dalla sorella. Non ne ho mai parlato a Tommy di cosa sia successo a mamma e papà e non pensavo di doverglielo spiegare da così piccolo, ma in fin dei conti lui deve saperlo, ha il diritto di sapere, e poi Tommy è sempre stato un bambino intelligente e cresciuto per la sua età. Devo spiegargli come sono andate le cose, ma non in mezzo a tutte le mamme che guardano male me e Collin per via del suo tatuaggio che, dalla punta delle dita della mano sinistra, si estende un fino al collo. Così torniamo a casa e metto in un piatto la crostata ai frutti di bosco per Tommy. Preparata la tavola per la merenda faccio sedere mio fratello a capo tavola e io e Collin ci sediamo ai lati aspettando che si accorga che sta per succedere qualcosa di importante.

Ti odio, ma ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora