Capitolo 5

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Le prime settimane di scuola sono passate e adesso mi tocca anche andare a fare volontariato con un gruppo di secchioni, ma la cosa che mi scoccia maggiormente è dover iscrivere Tommy al doposcuola perché questo gruppo si ritrova il lunedì, il mercoledì e il venerdì subito dopo scuola fino alle cinque. Tommy comunque quando gliel'ho detto sembrava felice perché molti dei suoi amici vanno al doposcuola dato che i loro genitori devono lavorare il pomeriggio.
Il primo incontro con il gruppo dei volontari è oggi e, anche se mal volentieri, mi presento in orario nell'aula che non viene mai utilizzata all'ultimo piano. Entro e vedo il ragazzo del mio libro, Daniel mi sembra di ricordare, e un ragazzo che in confronto a lui sembra un ramoscello secco perché, a differenza sua, ha le spalle molto piccole ed è, ad occhio, più basso di me di almeno cinque centimetri. Arrivo da loro, saluto e mi presento.

<<Ciao, sono...>> inizio a dire, ma vengo interrotta da Daniel.

<<Si lo sappiamo: il preside ci ha già informati del tuo arrivo e ci ha parlato un po' di te>> mi dice Daniel.

<<Già, sappiamo che sei in 3°H, ma dovresti essere in quarta perché sei stata bocciata a causa di sette materie sotto, otto se si conta il comportamento. Ti chiami Katherina Young, hai una voglia di studiare quanto la mia nel praticare sport e di genere non sei affatto cortese con insegnanti e compagni di classe. Il preside ci ha detto che è proprio per questo motivo che sei qua, e ci ha detto anche che non poteva sospenderti perché in qualche modo stai provando a passare i cinque anni in fretta per colpa della tua famiglia>> wow, sa più questo ragazzo di me che io stessa. Questa cosa non mi piace affatto e poi, chi gli ha dato il permesso di fare supposizioni sulla mia famiglia a lui e al preside?

<<Bene, dato che sapete tutto di me non serve che mi descriva. Regole di base per fare in modo che nessuno finisca in ospedale e per far finire questa cosa il più serenamente possibile: non mi piacciono le persone curiose o che parlano troppo, non si parla della mia famiglia o vi faccio neri e qui aiuterò si, ma nessuno mi da ordini, tutto chiaro o devo ripassare qualche punto?>>

<<Tutto chiaro>> risponde subito il ragazzo mingherlino vicino a Daniel <<Comunque giusto che tu lo sappia, io sono Michael Cooper, 5°A>> in questo momento sembra quasi spaventato.

<<Chiariamo però che tu sei nuova e quindi questo vuol dire che qualche ordine dovrai pur riceverlo per poterci aiutare, quindi niente minacce inutili, pochi ordini e tutto andrà bene>> mentre parla Daniel ha un atteggiamento molto pacato, cosa che io non so davvero avere. Il suo fare, devo dire, mi lascia spiazzata e non so rispondergli a tono.

<<Bene... cosa si fa allora?>> non capisco, nessuno mai era riuscito a lasciarmi senza parole, non mi piace questa cosa, ma secondo me dovrò solo farci l'abitudine ai suoi modi e poi lo rigirerò come un calzino.

<<Allora ti spiego un po' cos'è questo progetto. Noi in questo periodo dobbiamo riuscire a trovare un posto abbastanza grande, dei fondi per organizzare la raccolta e degli oggetti da regalare alle persone che vincono i biglietti della lotteria che venderemo. Sembra di no, ma abbiamo poco tempo per organizzare tutto bene, così si comincia da subito. Mentre io e Michael...>>

<<Aspetta un attimo siamo solo noi tre ad organizzare tutto? Ci credo che abbiamo poco tempo>> non riesco a credere che come compagni di lavoro per due mesi e mezzo avrò questi due sfigati.

<<Esatto ed è per questo che dobbiamo darci da fare, allora facciamo che mentre Michael, che è quello più creativo immagino, pensa a come trovare dei fondi di base, noi andremo in giro a cercare un posto>> fantastico, il primo giorno di lavoro devo passarlo con "Mr. sono il più bravo".
Siamo arrivati dopo mezz'ora di camminata, in rigoroso silenzio, in un magazzino abbandonato messo in affitto. La cosa che colpisce di più appena si entra è la puzza di chiuso e di muffa. Appoggiate alla parete davanti a noi ci sono delle lastre di ferro arrugginite, mentre su tutti e quattro gli angoli si trovano enormi pile di scatoloni vuoti e rotti. Oltre alla puzza si sente un gran caldo: anche se siamo ai primi di Ottobre qui dentro ci saranno si e no 30 gradi. C'è davvero tanto da fare qua dentro, ma se quello di cui abbiamo bisogno è un posto molto grande, questo è perfetto perché è davvero conveniente.

<<Mi sa che qui dentro ci sia tanto da fare, ma abbiamo bisogno di uno spazio così, e poi a questo prezzo non troveremo niente di meglio>> cosa fa adesso, legge nel pensiero?

Ti odio, ma ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora