Capitolo 25

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Oggi è il giorno della vigilia di Natale. Mi sveglio presto per svolgere alcune faccende di casa. Non abbiamo fatto programmi io e Tommy, ma penso che lo porterò al parco. Non ho più parlato con Daniel. Non ci sentiamo da quando mi ha detto la verità. Non so cosa pensare. In fondo non posso dare la colpa a lui per delle cose che la mia presunta madre ha fatto. Sì presunta, perché madre non è solo una donna che mette alla luce un bambino, madre è chi si comporta da tale. E mia madre non si è mai comportata da madre in vita sua. Il racconto di Daniel ne è la prova: dopo essersene andata quando Tommy aveva un anno, si è messa ancora più nei guai. Ha ucciso una persona. Ha ucciso la sorella di Daniel. Non sarà stata lei ad investirla, ma è a causa sua se è successo tutto.

<<Kat>> la voce di mio fratello mi risveglia dai miei pensieri.

<<Buongiorno>> gli sorrido.

<<Cosa facciamo oggi?>> chiede stropicciandosi gli occhi.

<<Quello che vuoi, scegli tu>>

<<Lo sai che ha chiamato il tuo amico?>>

<<Michael?>> chiedo confusa.

<<No , Daniel>> risponde sedendosi al tavolo <<Ha detto che la beneficenza è spostata a stamattina e ha detto che non serve che tu vada>>

<<Bene, non andrò allora>> sono felice di riuscire ad evitarmi il pozzo di Natale, ma soprattutto sono felice di evitare Daniel: non so come comportarmi adesso. Mi ha detto che mi ama, gli ho detto che lo amo, ci siamo baciati e lui mi ha confessato di aver partecipato alla morte di sua sorella insieme a mia madre. Sono molte cose da assimilare.

<<Perché? Possiamo andarci finita colazione>> propone mio fratello.

<<Sei sicuro? Guarda che è noioso>> provo a convincerlo.

<<Sì. Daniel è simpatico e...>> si interrompe arrossendo.

<<E cosa?>> fingo di rimproverarlo.

<<Nulla Kat>>

<<Dimmi cosa vuoi dire, adesso o inizio a farti il solletico fino a che non cederai>> lo minaccio sorridendo.

<<Ok, ok>> si arrende scoppiando a ridere <<E' solo che mi piaci quando sei con lui, sembrate felici quando siete insieme>> cavolo, mio fratello è così piccolo, ma ha già capito tutto...

<<E va bene allora mi vado a vestire, tu finisci, ti prepari e andiamo>>.

Per le dieci siamo davanti al capannone. Mi aspettavo che non ci fosse nessuno e invece è pieno. Sono sbalordita! Così tanta gente riunita per fare beneficenza. Prendo la mano di mio fratello e mi faccio largo tra la folla. Raggiungo i miei compagni di scuola dietro la cassa.

<<Allora?>> chiedo facendomi notare <<Abbiamo fatto colpo vedo>> Michael alza gli occhi e mi fissa con fare incantato, Daniel mi guarda in tutt'altro modo. I suoi occhi si fermano nei miei, poi scendono fino alla mia bocca, dove si soffermano un po' mentre inizia a mordersi il labbro inferiore. Infine il suo sguardo scivola alla mia mano intrecciata a quella di mio fratello. Arrossisco e distolgo lo sguardo da Daniel.

<<Cosa ci fai qui?>> mi chiede gentilmente Michael.

<<Mio fratello voleva fare un giro qui e l'ho accontentato. E poi mi hanno detto che potevo non fare nulla quindi mi è sembrata una buona idea>> rivolgo per un secondo uno sguardo complice a Daniel, che mi sta ancora fissando come se fossi una stella scesa dal cielo.

<<Se vuoi dare una mano comunque la accettiamo molto volentieri>> riprende a parlare Daniel.

<<Per favore Kat, ti posso dare una mano?>> mi chiede Tommy avvicinando le mani in segno di supplica. Sbuffo, sorrido e acconsento.

Passiamo tutta la mattina e il pomeriggio a dare biglietti ed estrarre i regali. Ci divertiamo tantissimo tutti e quattro. Tra me e i miei compagni di scuola non emerge nessun imbarazzo o discorso sconveniente e a me va bene così. Verso le sei inizia ad esserci meno gente e dato che Tommy è un po' stanco, torniamo a casa. Non ho intenzione di preparare una cena molto elaborata perché non è una nostra tradizione, ma comunque voglio cucinare il piatto preferito di mio fratello: le lasagne. Verso le otto e mezza ho quasi finito di preparare, quando sento urlare Tommy dalla sala.

<<Kat, Kat vieni, presto!>> mi precipito da lui.

<<Cos'è successo? Stai bene? Ti sei fatto male?>> lo vedo con il naso appiccicato al vetro della finestra: il vetro è appannato e riesco a vedere solo un cielo nero.

<<Guarda>> dice con voce sognate. Mi avvicino lentamente. Wow! Mi fermo ad ammirare il cielo nero della notte della vigilia di Natale imbiancato da tanti piccoli fiocchi di neve. Sta nevicando.

<<Sta nevicando>> dico in un sussurro senza rendermene conto.

<<Sì Kat, nevica>> ripete mio fratello in estasi. Voglio restare a guardare la neve cadere per tutta la notte, ma sento il campanello suonare. A malincuore vado ad aprire. Apro la porta e la luce fuori è spenta, così vedo un'alta figura davanti a me incappucciata.

<<Ciao>> dice la figura davanti a me. Lo riconosco.

<<Cosa ci fai qui?>> chiedo senza invitarlo ad entrare e lasciandolo al buio.

<<Mi spiace, ma sono solo per Natale e so che lo sei anche tu, cioè lo siete anche voi>> continua togliendosi il cappuccio. Ci penso un po' prima di farlo entrare. Sono sicura che averlo qui sia una buona idea? Decido.

<<Entra Daniel>> dico ed accendo la luce fuori dalla porta. Ha i capelli bagnati e sulle spalle ha ancora tracce di neve: deve essere venuto a piedi.

<<Permesso>> dice sorridendo e superandomi per entrare in casa.

Tommy è contento di avere Daniel per Natale, se prima era felice guardando la neve, ora è al settimo cielo. Mi scalda il cuore vederlo così felice.

Passiamo una serata tranquilla, ma piena di risate. Non si rideva così tanto in questa casa dalla morte di mio padre. Lui mi faceva ridere tutto il giorno, stavamo insieme tutti i giorni, sempre: era bellissimo. E adesso Daniel ha riportato quella felicità che con gli anni si era un po' persa a causa della mia malinconia e a causa del mio comportamento non proprio da esempio. A fine serata io e Daniel mettiamo a letto Tommy. Siamo seduti ai lati del suo letto ad inventarci una storia natalizia divertente insieme. Aspetto che sia il suo turno di parlare e mi soffermo ad osservarlo. Sembriamo una famiglia in questo modo: due genitori giovani ed inesperti che si occupano del figlio che amano. Mi accorgo che mio fratello si è addormentato e adesso Daniel mi sta osservando. Ci guardiamo negli occhi come solo noi sappiamo fare; silenziosamente ci alziamo e andiamo in sala.

Ti odio, ma ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora