Cosa sto facendo? Ma soprattutto perché lo sto facendo? Mi pongo le stesse domande facendo un altro tiro. Siamo a casa di Collin. Un'enorme attico al terzo piano in un palazzo perfettamente abbinato all'interno lussuoso. C'ero stata poche volte quando stavamo insieme, ma i suoi genitori non sono in casa per qualche giorno, così ha pensato di stare più comodo sul suo divano che seduto su dei freddi gradini di una scala antincendio. Più che sul suo divano sul mio petto. Io sono seduta composta in un angolo dell'enorme divano di pelle color crema, mentre lui è sdraiato sulla parte restante con la testa sul mio petto. Sono tesa sentendo il peso della sua testa che mi è sfortunatamente familiare. Ha finito da poco di fumare e si è stravaccato maleducatamente su di me, come se fosse ancora abituato a farlo. Non mi da così fastidio, ma non profuma di sapone e di libri. Puzza di erba e menta. Sto ancora decidendo se smettere di fumare a metà o finirla.
<<Tutto a posto?>> mi chiede biascicando.
<<Come?>> sento che anche la mia voce è più roca e lenta.
<<Dico che stai fissando il muro a vuoto da minuti. Se non ti va la finisco io>> indica quella che Daniel definirebbe con disprezzo "veleno" tra le mie dita. Posso ancora andarmene, posso andare a casa a piedi e riposarmi prima dell'arrivo di mio fratello: non voglio che mi veda in queste condizioni. Non so se lo ha mai capito quando tornavo così in passato, ma non voglio assolutamente rifarlo.
Decido la cosa migliore. Sposto la testa di Collin liberandomi del veleno e mi alzo. La testa mi gira appena alzo lo sguardo, ma non ci faccio caso: me ne devo andare. Barcollo i primi passi perché la testa mi gira molto adesso. Mi sembra di muovermi a rallentatore, o forse lo sto facendo? Per togliermi il dubbio cammino più velocemente verso la porta d'ingresso.
<<Aspetta un attimo>> mi blocca Collin prendendomi per le spalle. I suoi occhi sono molto più gonfi e rossi di prima <<Non ti volevo mettere fretta>> continua porgendomi quello che gli ho passato prima. Non lo capisce perché me ne sta andando? In effetti forse non lo capisco nemmeno io. Perché me ne sto andando di corsa? Non è neanche l'ora di pranzo e ci sarà tutto il tempo per riprendermi nel pomeriggio. Abbiamo saltato scuola per questo motivo.
<<Forse dovrei andarmene>> continuo lasciando che la determinazione scivoli via come la mano di Collin sul mio collo. Delicatamente mi fa andare contro la porta di schiena. Mette la sua mano libera dietro di me, al lato della mia testa e con un ghigno storto mi porge ancora il veleno.
<<La finiamo insieme e poi vai via>> dice facendo un tiro prima di mettermela davanti alla bocca. Perdendo tutta la mia buona volontà schiudo le labbra e faccio un tiro lungo. Sento la bocca riempirsi di fumo, la gola pizzicare e la testa più leggera. Sbuffando butto fuori il fumo che Collin inspira dal naso. Poi facciamo una cosa che non abbiamo mai fatto. Per quanto sbagliata mi è sempre sembrata un'azione troppo intima, ma non mi sono resa conto di quando bella sia. Dolce, intima, e sexy. Collin fa un tiro molto più lungo del mio e trattiene il respiro avvicinandosi a me. Apro la bocca sapendo già cosa ha intenzione di fare. Quando inizia a buttare via il fumo lentamente con la bocca, io lo inalo facendo sfiorare le mie labbra sulle sue. Adesso l'inebriante profumo di erba lascia spazio all'aroma di menta del suo alito. Chiudo gli occhi e immagino due occhi nocciola striati d'oro osservarmi dall'alto. Continuo ad inalare il fumo perché Collin continua a buttarne fuori. Immagino di passare le dita in capelli morbidi e setosi al posto di questi ricci selvaggi. Non lo merito. È questo che gli dovevo dire stamattina, ma non potevo ammettere a me stessa che quel cazzo di Mr. Perfettino, che amo, è troppo per me. E io sono troppo poco per lui. Non posso cambiare... io sono la stronza che si droga, non me lo merito. Quando i miei pensieri iniziano ad annebbiarsi mi riempo i polmoni del fumo rimasto e lascio che Collin prema la sua bocca sulla mia. Il fumo che ho in bocca passa nella sua per poi ritornare. È una cosa così intima...
Chiudo la mente. Non penso alle labbra screpolate del ragazzo mi sta stringendo i fianchi con mani ruvide e callose. Non penso neanche che vorrei che in questo momento ci sia Daniel con me. Chiudo la mente e mi faccio spingere fino al divano. Potrei ancora smettere. Potrei ancora dire basta, ma non voglio. Quando sento le lacrime bagnarmi le guance mi stringo di più a Collin. Le sue forti mani mi stringono i fianchi sotto la maglia. Non sentendo il calore familiare di mani più morbide faccio sdraiare Collin sotto di me e gli permetto di sfilarmi la maglia. Resta a guardarmi con aria inebetita per qualche secondo non badando alle mie lacrime. Mi avvento sulla sua bocca tirandogli la maglia fino alle ascelle. Lascio a lui fare il resto. Prende l'iniziativa e mi spinge sotto di lui baciandomi avidamente il collo. Guardo il bianco del soffitto rendendomi conto di quanto poco io sia coinvolta nel momento, ma non mi tiro indietro. Tra movimenti goffi e bruschi ci ritroviamo nudi sul divano. Sento ancora la pressione del bacio sul collo anche se mi sta baciando il petto adesso: deve avermi lasciato un brutto segno. Sono seduta a cavalcioni su di lui che è appoggiato allo schienale del divano. Lasciando le le lacrime rendano i baci ancora più umidi gli poggio una mano sul petto e lo incito a sdraiarsi. Sentirlo nudo sotto di me mi fa annebbiare la vista per il disgusto, ma non mi allontano. Ormai non posso più tornare indietro.
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Ti odio, ma ti amo
Romance03/12/17 #526 - 22/09/17 #880 - 20/09/17 #986 ❤️ Passo velocemente in rassegna tutte le mie conoscenze per capire chi possa scrivermi una lettera invece che mandarmi un semplice messaggio, ma mi viene in mente solo mia zia che dato la sua recent...