Per tutto il week-end ho provato a tenermi occupata tra Tommy e faccende di casa, ma oggi è lunedì e devo tornare a scuola, dove dovrò incontrare Michael e Daniel e sinceramente non ne ho molta voglia. Porto a scuola mio fratello e vado nella mia. Parcheggio e vedo che davanti al portone c'è Daniel appoggiato con la schiena. Mi avvicino.
<<Ciao Katherina>> mi dice senza guardarmi.
<<Ciao>> rispondo scontrosa.
<<Ti devo parlare dell'altra sera... cioè... ti volevo chiedere scusa, io no...>> è imbarazzato e si capisce benissimo dal fatto che lui non è mai insicuro quando parla.
<<Tranquillo, spesso mi ritrovo degli ubriachi che mi saltano addosso al bar, non c'è problema>> dico acida per finire il discorso e me ne vado, lasciandolo lì, con uno sguardo ancora più triste. Forse perché non ho la minima voglia di andare al gruppo della beneficenza, la giornata passa in un secondo e mi ritrovo all'ultimo piano, davanti alla porta della solita aula. Entro e vedo tutti e due i ragazzi, così mi avvicino.
<<Ciao>> mi saluta timidamente Michael, mentre io rispondo al saluto con un cenno del capo e con un piccolo sorriso, ovviamente falso.
<<Tra poco tempo deve essere tutto pronto: il capannone è svuotato, abbiamo un bel po' di lavoretti fatti dai bambini della scuola elementare e un po' di cose fatte dai bambini dell'ospedale, abbiamo dei fondi per organizzare l'evento... abbiamo tutto direi, ci manca solo allestire una cosa carina al capannone e portarci molta gente>> interviene Daniel.
<<Va bene allora io vado a prendere gli oggetti da vendere>> dico.
<<Magari vado io che ho la macchina>> interviene Michael imbarazzato.
<<Ti vengo a dare una mano>> gli rispondo prontamente.
<<No grazie ce la faccio...>> ribatte diventando rosso un viso.
<<Smettila!>> divo alzando un po' la voce <<Ci metteremo di meno un due>> ora provo ad addolcire il tono per convincerlo: voglio scusarmi per cime mi sono comportata con lui qualche giorno fa. Michael acconsente e così mentre Daniel si avvia a comprare ciò che gli serve per costruire il banchetto, io e Michael andiamo alla scuola elementare e all'ospedale.
Durante il viaggio in macchina Michael non ha detto una parola, così inizio io a parlare.<<Senti, mi spiace per come mi sono comportata>> resto vaga perché le scuse non sono proprio il mio forte. Non mi risponde <<Michael, mi hai sentita?>> sbotto.
<<Sì, Katherina, sì ti ho sentita, ma non so cosa dire>> risponde continuando a guardare la strada.
<<Dire che hai sentito e mi perdoni può essere una buona risposta...>> dico sorridente.
<<Non intendo per le scuse, intendo che non so cosa dire dopo la figura che ho fatto davanti a te questo week-end>>è diventato tutto rosso.
<<Stai tranquillo, mi capita spesso di trovare ubriachi quindi non mi ha dato fastidio, e per quello che hai detto, stai tranquillo ok?>>
<<Non va tutto ok>> sbotta <<Sai che mi piaci, sai che ci sono rimasto male e poi fai così>>
<<Così come?>> chiedo confusa.
<<Così, mi vuoi dare una mano, ti fai accompagnare a scuola, sei carina con me per un po' e poi mi tratti come una pezza da piedi. Mi confondi quando fai così>> dice abbassando la voce. Non mi sono mai fatta il problema di non ferire qualcuno. Una volta eravamo solo io, Tommy e Collin e non mi preoccupavo di nulla dato che Collin capiva, mi capiva sempre.
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Ti odio, ma ti amo
Любовные романы03/12/17 #526 - 22/09/17 #880 - 20/09/17 #986 ❤️ Passo velocemente in rassegna tutte le mie conoscenze per capire chi possa scrivermi una lettera invece che mandarmi un semplice messaggio, ma mi viene in mente solo mia zia che dato la sua recent...