Capitolo 29

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<<Fanculo>> sbotto a bassa voce cercando i miei vestiti sparsi sulla sedia e sul pavimento. Travolti dalla passione dell'ultima notte prima delle vacanze non ci siamo curati di piegare i vestiti e metterli in ordine. Mi infilo la biancheria pulita e penso ai giorni passati: le risate, i baci, i momenti belli passati insieme. Sento scorrere il tessuto ruvido dei jeans e mi torna in mente la discussione. Io gli ho detto la verità e lui è arrabbiato, non è giusto. Metto la maglia e mi rimbomba in testa il suono della porta che sbatte. Esco dalla mia camera da letto, pronta ad una giornata di merda. Tommy è già in cucina che mangia latte e biscotti. Ha l'aria riposata e allegra. Avrà visto uscire Daniel? E quest'ultimo sarà uscito facendo capire l'accaduto? Mi avvicino lentamente a mio fratello tastando il terreno. Sorrido debolmente quando alza gli occhi su di me.

<<Daniel è andato via>> precisa con un sorriso sincero <<Ma ha lasciato un biglietto per te, è sui fornelli>> perplessa lo cerco e do le spalle a mio fratello per leggerlo. È scritto in una calligrafia ordinata e dritta anche senza riferimenti. Se non ci fosse una macchia di caffè potrei pensare che sia scritto al computer.

Tuo fratello era già sveglio quando sono uscito. L'ho aiutato a preparare la colazione. Non guidare stamattina, vai a piedi e lascia che la clavicola guarisca ancora un po'. Con tuo fratello siamo rimasti che lo vengo a prendere appena sarai andata via per non lasciarlo da solo dato che entra dopo. No, non puoi saltare altre lezioni per accompagnarlo, lo ha capito e gli va bene. Inoltre, come sai, esce da scuola alle sette perché rimettono in ordine l'aula magna dopo la recita di Natale. Non capisco perché non l'abbiano fatto i bidelli il mese scorso. Comunque pensavo di andarlo a prendere in macchina io, così non fate il tragitto a piedi di sera dato che NON PUOI GUIDARE.

Credo che non abbia sentito o capito nulla, è compito tuo dirgli quello vuoi e nel modo che preferisci. Non dovevo prendermela così tanto e andarmene così, scusa.

P.S: Il caffè è pronto e caldo. Non andare in moto per favore.

Lo rileggo almeno una dozzina di volte non sapendo bene cosa provare. Abbiamo discusso e se n'è andato, ma ha preparato la colazione, si è messo d'accordo con mio fratello e si è preoccupato per me. La mia cattiveria non è riuscita a cambiargli il modo di fare gentile e premuroso. Un Mr. Perfettino. Mi sfugge un sorriso prima di sentire le guance umide. Bevo il caffè, saluto mio fratello di corsa per poi uscire. Sono tentata di prendere la moto per fare un dispetto a Daniel, ma alla fine decido di andare a piedi. Arrivo a scuola stranamente in orario. Sono ancora sconvolta da ciò che è successo stamattina, tanto che resto seduta al banco come un automa durante le prime due ore. Fino a che non suona l'intervallo. Ho bisogno di altro caffè ed esco dall'aula. Con tutta la mia fortuna, ovviamente, noto che nel corridoio Daniel sta camminando a testa bassa nella mia direzione. Sono tentata di allungare una mano per toccargli il braccio, ma vengo interrotta da qualcuno alle mie spalle.

<<Ehi!>> mi chiama una voce conosciuta. Mi fermo di colpo e Daniel mi imita alzando finalmente lo sguardo. I suoi occhi saettano tra i miei e quelli del ragazzo che ho alle spalle. <<Non mi saluti? Katherina>>.

<<Evapora>> ribatto seccata tenendo gli occhi puntati in quelli di Daniel. Perché resta li fermo?

<<Non fare la stronza>> continua Collin mettendosi davanti a me <<Non con me>> dice con un tono finto tenero. Mi prende una ciocca di capelli tra le dita con un ghigno sul volto. Resto immobile con lo sguardo fisso negli occhi di Daniel. Non mi curo del ragazzo che tenta di attirare la mia attenzione.

<<Vattene>> dico senza muovere lo sguardo. Detto ciò nota che non lo sto guardando, la sua mano è scivolata sulla mia spalla e si mette di fianco a me squadrando Daniel.

<<Cosa vuoi?>> chiede sbuffando al ragazzo che ha di fronte.

<<Cosa vuoi te semmai>> gli chiedo di slancio cercando di distrarlo dal ragazzo in camicia davanti a me.

<<Pensavo ti andasse di fare pace dopo tutto questo tempo>> risponde prendendomi una mano. Vedendo la sua mano stringere la mia Daniel ha una reazione. Raddrizza la schiena e fa un passo avanti.

<<Kat>> sussurra continuando a guardare la mia mano stretta in quella del ragazzo drogato. L'ho capito dai suoi occhi gonfi e rossi.

<<Kat?>> si intromette Collin <<E tu chi cazzo sei?>> Daniel non risponde, ma resta con il fiato sospeso a guardarmi.

<<E' il mio tutor>> rispondo infine poco decisa, il ragazzo che ho di frante sembra voler dire qualcosa, ma resta zitto. Perché diavolo non mi insulta? Perché cazzo non sbraita dicendo che non è solo il mio tutor? Ovvio che non lo fa, Mr. Perfettino non urla, sbraita o si arrabbia, lui è perfetto. Resto a guardarlo con fare di sfida, ma tanto è inutile: non ribatte. Intanto noto che il corridoio si è svuotato lasciando noi tre a guardarci in cagnesco.

<<Ti serve qualcosa?>> chiede ironico Collin. Daniel apre la bocca, ma non gli do tempo di parlare che rispondo alla domanda di Collin. Non ha più senso andare avanti con questa messa in scena: se Daniel non ha intenzione di dire nulla lo farò io al posto suo. Così gli dico esattamente quello che volevo dirgli appena il clima si è fatto più pesante.

<<No, se ne sta andando. Allora? Dove andiamo?>> è l'unica cosa che voglio. Andarmene con lo stronzo del mio ex ragazzo in qualche vicolo a spassarmela. Daniel non dice nulla. Abbassa lo sguardo rassegnato e ci supera lasciandoci soli. Non ho parole riguardo al suo comportamento. Io l'avrò anche trattato male, ma lui non ha intenzione di lottare per me? Di proteggermi da Collin?

<<Andiamo?>> Daniel mi prega di non andare in moto, ma mi lascia andare con un drogato dichiarato?

<<Fanculo>> sbotto e seguo il ragazzo che mi tiene per mano.

Ti odio, ma ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora