<<Buongiorno>> sussurro all'orecchio di mio fratello.
<<Mmm>> ricevo un grugnito come risposta.
<<Guarda che c'è una sorpresa per te>> scherzo. Tommy apre immediatamente gli occhi, si alza e corre in salotto. Lo seguo con un sorriso da ebete stampato in faccia, godendomi la scena che vorrei vivere tutti i giorni: Daniel seduto per terra nel mio salotto e Tommy che gli corre incontro ridendo. Quello che ormai definirei il mio ragazzo è seduto contro il muro con una gamba tesa e un ginocchio al petto. Sta guardando mio fratello cercare il suo regalo sotto il piccolo albero. C'è solo un pacchetto perché non mi posso permettere altro. Mi siedo davanti a Daniel e guardo mio fratello scartare con entusiasmo il mio regalo.
<<Wow Kat!>> esclama rigirandosi il drone fra le mani <<Ma vola davvero?>> chiede poi.
<<Solo se sarai un bravo pilota>> canzono allungandomi per dargli un bacio sui capelli arruffati dal sonno.
<<Allora campione>> inizia Daniel porgendogli un pacchetto <<Questo regalo è sia per te che per tua sorella, ma vorrei che fossi tu ad aprirlo>> conclude esibendo il suo miglior sorriso. Confuso come me, Tommy prende il regalo ed inizia a scartarlo con cura. Vedendo il suo sorriso mi avvicino per vedere di cosa si tratta, ma me lo impedisce stringendolo al petto.
<<Grazie, grazie, grazie!>> esclama poi guardando Daniel e porgendomi il regalo. Vedendolo mi torna in mente il mio primo incontro con Daniel. Il primo giorno di scuola, la litigata con Collin, la biblioteca, il mio naso dolorante. Quel giorno Daniel mi ha preceduto prendendo il quarto libro della serie che stavo leggendo con mio fratello. Eravamo rimasti che me lo avrebbe passato appena lo avesse finito, ma non ho mai più avuto notizie di quel dannato libro.
<<Non è quello della biblioteca ovviamente>> mi dice Daniel facendomi riprendere dai ricordi <<L'ho preso nuovo in modo che stia meglio su uno scaffale con...>> si interrompe allungando una mano dietro la schiena. Adesso ha in mano un altro pacco, più grande e che prendo in velocità per scartarlo senza curarmi molto dell'involucro. Mi ritrovo fra le mani anche i primi tre libri della serie. Sono ancora confusa perché non mi aspettavo un regalo da parte sua, ma in pochi secondi mi riprendo porgendo gli altri libri a mio fratello con un gran sorriso. Liberatami del peso mi butto goffamente sul ragazzo facendolo sdraiare per terra. Tutti e tre scoppiamo a ridere per il mio assurdo gesto, ma io non mollo Daniel: sento gli occhi inumidirsi così affondo il viso nel suo collo. Sento il suo petto sussultare mentre ride e il suo respiro sui capelli: non ho intenzione di lasciarlo andare tanto in fretta, ma per non escludere Tommy gli dico di abbracciarlo anche lui per ringraziarlo. Così anche mio fratello su butta su di noi. Il nostro abbraccio si prolunga per poi sfociare in una spietata guerra del solletico, che ovviamente vinco io.
Passiamo il resto della mattinata in casa a guardare la televisione insieme. Sul divano Tommy rigirandosi finisce spesso addosso a Daniel, ma lui non si lamenta e lo lascia fare. Io invece gli resto accanto con la testa appoggiata alla sua spalla. Non mi curo di guardare il film, passo il tempo a guardare mio fratello e il mio ragazzo commentare la commedia.
Nel pomeriggio Tommy vuole provare il nuovo gioco, così propongo di andare al parco. Dopo l'entusiasta risposta di mio fratello, Daniel si propone di accompagnarci in macchina facendogli brillare gli occhi al pensiero, e considerando che è abituato alla mia fredda moto non ribatto. La clavicola non mi fa più male, ma fra qualche giorno avrò la visita di controllo finale, alla quale spero mi diranno che posso tornare a guidare. Anche se non ricevessi il permesso del medico riprenderei a guidare lo stesso, ma saputa la cosa Daniel ha passato un'intera nottata a cercare di farmi cambiare idea, invano.
I giorni successivi passano come Natale. Daniel resta a dormire a casa nostra per tutte le vacanze. Passiamo le mattinate a guardare la televisione o a leggere insieme i libri nuovi, mentre i pomeriggi li trascorriamo sempre fuori casa. Daniel ci porta al parco, in città a fare shopping, a visitare musei e zoo e riesce a convincermi anche a tornare al planetario. In quest'ultimo Tommy si diverte da impazzire mentre io e il mio ragazzo rimaniamo impegnati a nascondere sorrisi maliziosi in ricordo della nostra prima visita.
<<Cosa faremo oggi?>> chiedo sovrappensiero disegnando circoletti sul petto di Daniel.
<<In che senso?>> risponde alternando parole a dolci baci sulla testa.
<<Torniamo a scuola>>
<<E allora?>> si allontana un po' da me per guardarmi negli occhi. Sento il suo sguardo ricercare una risposta direttamente dalla mia espressione. I suoi occhi nocciola per poco non mi distraggono dal dargli una risposta, cosa che riesce a fare, invece, la vista dei suoi addominali. Lui mi schiocca divertito le dita davanti al viso.
<<E allora è finita la vacanza. Torniamo a scuola e cosa facciamo? Io sono la stronza che si fa sospendere e tu sei il secchione che tradisce il suo migliore amico>> le mie parole lo fanno corrucciare. <<Intendo che so di piacere a Michael, e lo sai anche tu, se lo sapesse lo perderesti secondo te?>>
<<Non lo so sinceramente. Ci pensavo in continuazione prima che capissi cosa provavo per te, ma alla fine le conclusioni a cui arrivavo mi terrorizzavano. Ho smesso di pensarci.>>
<<E se non riuscissi a gestire tutto questo?>> chiedo indicando lo spazio tra noi due.
<<Cosa vuoi dire?>> chiede evidentemente agitato.
<<Intendo che mia madre non c'è mai stata, mio padre è morto presto, Collin si è rivelato un gradissimo stronzo. Non ho mai realmente avuto qualcuno al mio fianco: siamo sempre stati io e mio fratello. E adesso ci sei tu, non so cosa significhi, ma ci sei. Oggi finisce la vacanza e si ritorna alla realtà...>> mi fermo per prendere fiato e noto che l'espressione di Daniel è cambiata da agitata ad arrabbiata. Non l'ho mai visto così. I suoi dolci occhi nocciola sembrano più scuri e cupi. <<Vuol dire che devo cambiare? Cioè devo cambiare per te, per non sembrare assurdi insieme? O lo devi fare tu? Insomma non stiamo veramente insieme, forse quando siamo da solo, ma in mezzo alla gente non facciamo altro che litigare. Noi non stiamo insieme>> concludo in un sussurro.
<<Quindi cos'era questo?>> sibila tra i denti alzandosi a sedere <<Ti sentivi sola per Natale e io ho occupato il posto a tavola? Da quanto ci stavi pensando veramente, a "si torna alla realtà"?>> gli scappa una risata stanca <<Se non stiamo insieme cosa sono stato? Regali e del gran sesso? Perfetto stanotte hai avuto la tua scopata di addio>> si alza e si veste. Non riesco a ribattere: rimango letteralmente con la bocca aperta. Mi riprendo solo quando sento la porta chiudersi. Mi riprendo troppo tardi: se n'è andato.
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Ti odio, ma ti amo
Romantizm03/12/17 #526 - 22/09/17 #880 - 20/09/17 #986 ❤️ Passo velocemente in rassegna tutte le mie conoscenze per capire chi possa scrivermi una lettera invece che mandarmi un semplice messaggio, ma mi viene in mente solo mia zia che dato la sua recent...