Mi sveglio a causa della suoneria del mio telefono. Guardo e vedo che è un numero sconosciuto, non ho voglia di rispondere quindi riattacco e mi giro, ma il telefono squilla di nuovo svegliando Tommy che questa notte ha dormito con me per un incubo.
<<Pronto, chi è?>> dico con la voce roca e scocciata.
<<Scusa ti ho svegliata?>> mi dice una voce maschile dall'altra parte del telefono.
<<Beh certo, sono le sei e mezza! Ma chi sei?>>
<<A scusa, sono Michael. Non volevo svegliarti, ma stamattina mi sono ricordato che ieri ti ho portato a casa mia e quindi non hai la moto. Vuoi che ti venga a prendere?>> non so davvero cosa dire, non mi va di vedere una faccia sorridente che non sia di mio fratello di mattina presto.
<<No, oggi andrò a piedi>> mi rendo conto che non ringrazio neanche, ma non mi dispiace perché in effetti non me ne frega assolutamente niente: se ieri sera sono stata carina con lui è stato solo perché dovevo.
<<Sei sicura? Io tanto devo passare di lì per andare a scuola>> insiste.
<<No camminerò un po'>> sto iniziando a perdere la pazienza.
-<<Ma dai, e tuo fratello come lo porti a scuola?>> se fosse davanti a me al posto che dall'altra parte del telefono, gli avrei già rotto il naso.
<<Non so se te ne sei reso conto, ma anche lui sa camminare>> faccio per chiudere ma mi interrompe.
<<Va beh, io alle sette e un quarto sarò davanti a casa tua se vuoi venire con me, altrimenti me ne vado e ci vediamo domani>> noto che ha provato a fare un tono autoritario, ma gli tremava la voce: si deve allenare tanto.
<<Va beh, ciao>> e riattacco. Tommy si sveglia e mugola qualcosa tipo "ho fame" così mi alzo, preparo la colazione e poi vado a vestirmi. Indosso un paio di jeans attillati e rotti sulle ginocchia e una maglietta trasparente sulla schiena, un po' di mascara e sono pronta.
Scendo con Tommy e per le sette e venti sono sotto casa. Michael è qui fuori con la macchina accesa e la radio bassa.<<Buongiorno ragazzi!>> ci saluta con la mano.
<<Ciao amico di Kat!>> dice entusiasta Tommy.
<<Mi chiamo Michael>> dice il mio compagno a mio fratello; poi si rivolge a me <<Kat eh?>>
<<Prova a chiamarmi anche solo una volta così e te ne faccio pentire>>
<<Si, si scusa...>> mi pende troppo sul serio questo ragazzo.
<<Devi calmarti Michael, non sono mica un mostro omicida! Senti Tommy cosa ti va di fare? Una bella, lunga e sana passeggiata fino a scuola con Kat, o un giro corto, noioso e poco sano in macchina con Michael?>>ci scherzo su ignorando lo sguardo sorpreso del ragazzo in macchina.
<<In macchina, lo zaino pesa troppo per camminare fino a scuola>> che palle, ma farei di tutto per lui, così saliamo in macchina.
Abbiamo portato Tommy a scuola e adesso siamo parcheggiati nel cortile della scuola. Quando Michael fa per uscire dalla macchina, lo blocco per il polso e gli dico:<<Senti, apprezzo che ieri e oggi tu mi abbia dato un passaggio, ma non credere che diventi un'abitudine. Il fatto che hai conosciuto Tommy non diventerà il nostro segreto ok?>> Michael mi guarda deluso, ma annuisce ed esce dalla macchina.
Entro in classe e con mia sorpresa trovo Daniel seduto alla cattedra.
<<Hai sbagliato classe per caso?>>
<<No, ma tu invece sei in ritardo: non è che sei tu quella che non trovava la classe?>>
<<Scusa? Io arrivo un po' quando riesco, non mi serve un impiccione che mi dica a che ora devo uscire di casa per arrivare in orario a scuola>>
<<Tutor>> mi risponde con fare arrogante. Anche quando discutiamo rimane sempre molto composto: è una cosa che gli invidio, devo essere sincera, perché spesso quando discuto con qualcuno finisco per scoppiare.
<<Cosa scusami?>> dico senza capire cosa stia succedendo.
<<Un tutor, il tuo per l'esattezza. Oggi devo solo sostituire per mezz'ora la vostra insegnante e dato che il preside conosce la tua situazione, vuole concederti un tutor per aiutarti a migliorare a scuola per essere promossa in tempo come speri>> non ci posso credere, avrò a che fare tutti i giorni con un ragazzo che odio?
<<No grazie, sono a posto così>> intanto vado a sedermi per allungare la distanza tra me e lui.
<<E invece sì, non puoi rifiutare: ordine del preside! Adesso fate silenzio ragazzi che non intendo passare mezz'ora con voi che fate baccano>> quando parla così sembra davvero un'insegnante. Resto davanti a lui guardandolo con disprezzo. <<senti, non è stata una mia idea, il preside ha ragionato sul fatto che facendo anche volontariato le tue ore di studio diminuiscano. Vuole solo aiutarti>>
Sbuffo e vado a sedermi. Adesso però chi lo sopporterà tutti i giorni senza ucciderlo? Di sicuro non io.
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Ti odio, ma ti amo
Romance03/12/17 #526 - 22/09/17 #880 - 20/09/17 #986 ❤️ Passo velocemente in rassegna tutte le mie conoscenze per capire chi possa scrivermi una lettera invece che mandarmi un semplice messaggio, ma mi viene in mente solo mia zia che dato la sua recent...