Capitolo - 12

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Nayja bevve con fatica il liquido dal colore verdastro contenuto in una bottiglietta, mostrando un'espressione sofferente come se mandarlo giù le bruciasse il corpo.

Akali si sedette affianco a lei e la guardò con aria leggermente spaventata.

«..e non guardarmi cosi..sai che è la solita storia..» disse Nayja cercando di sdrammatizzare.

«No, sai benissimo che non è come le altre volte...» gli occhi della figlia divennero leggermente lucidi.

«Non ti azzardare a piangere. Secondo ciò che ti ho insegnato, le lacrime non fanno parte del nostro essere. Sai quanti corpi morti ti capiterà di vedere quando inizierai a svolgere missioni? Pensi di piangere ogni volta?» 

Shen comprese cosa intendeva Akali quando gli raccontava che sua madre non era come tante altre, ma che era abbastanza severa in modo di crescerla come una perfetta combattente. Compì benissimo che non era facile soprattutto per una ragazzina della sua età sopportare questi insegnamenti, lui stesso faticava a sopportare a volte i ritmi e le regole imposte da suo padre.

«Io mi fermo per oggi, tu invece puoi continuare ad allenarti.» disse Nayja appoggiandosi con la schiena alla robusta sedia.

«Ma..» Akali non riuscì a finire la frase.

«Niente se e niente ma... torna ad allenarti..»

Akali si alzò dalla sedia senza dire una parola e usci chiudendo lentamente la porta.

Shen sedeva di fronte alla donna che continuava a fissare la bottiglietta del liquido che aveva bevuto in precedenza stringendola fra le mani. «Akali a volte è proprio cocciuta...»

«Beh.. credo che volesse solo starle vicino ..penso sia davvero preoccupata.» Shen abbozzò qualche parola di circostanza non sapendo effettivamente cosa dire.

«Si lo so ma..non fa parte del nostro essere preoccuparci troppo per chi ci sta affianco. So che questo può essere orribile detto da una madre ma , Akali deve capire come gira il mondo, farsi una sua corazza per poter andare avanti. E stata cresciuta solo da me e non ha mai avuto molti affetti vicino. A mio modo ho cercato di dargliene ma ..non posso comportarmi come una normale madre.» Nayja sospirò come se quelle parole le pesassero tantissimo.

«Akali è nata per essere una futura combattente e non può lasciarsi influenzare da sentimenti esterni che potrebbero compromettere le sue azioni. Per questo a volte agli occhi degli altri può risultare molto fredda e distaccata.»

«Capisco cosa vuole dire. Anche per me esiste la stessa regola, mio padre me la ribadisce spesso anche se è complicato..»

« Avrete tempo di far pratica anche su questo.. sono sicura che diventerete entrambi ottimi combattenti..»

«Lo spero» rispose Shen.

«Comunque..visto che Akali è tornata fuori ad allenarsi, posso raccontarti quella storia un po' triste..» Nayja si stava lentamente sciogliendo le bende che avvolgevano il suo braccio destro lasciando intravedere delle scritte in una lingua incomprensibile marchiate sulla pelle i cui bordi erano arrossati. 

«Questo è il motivo della mia malattia ovvero un marchio maledetto.»

Shen guardò il marchio stupito, non sapeva che potessero esistere maledizioni di questo tipo. Qualche mese fa aveva letto qualcosa riguardante i sigilli e le maledizioni , ma non aveva visto nessuna immagine raffigurante un marchio come quello.

The Chronicles of Ionia - Unstable BalanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora