Capitolo - 38

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Gli shuriken lanciati da Zed vibrarono silenziosi e invisibili nell'aria senza mai centrare il bersaglio principale.

Non era sicuro da quanto tempo Shen non rispondesse più alle sue provocazioni.. Quello di cui invece era sicuro, erano la quantità di ferite sul suo corpo che continuava a crescere e ciò iniziava a preoccuparlo. Shen stava affrontando lo scontro in maniera differente proprio come si aspettava da uno del suo calibro.

Inutile nascondere che la sua forza, anche se non subito evidente, era copiosa e i pesanti colpi dello spadone iniziavano a pesare.

Ciò che lo preoccupava era che mano a mano che i colpi andavano a segno, sentiva le proprio energie prosciugarsi. Quella spada era per Zed una maledizione in quanto assorbiva ogni volta parte del suo potere oscuro indebolendo di conseguenza anche l'influenza di Torwak.

«Devi concludere lo scontro Zed! I miei poteri stanno diminuendo!» sottolineò Torwak.

«Lo so me lo ripeti da non so quanto tempo. Sto facendo il possibile. Non ti nascondo che sono euforico di vedere quanto diavolo sia diventato forte questo bastardo. Maledetta sia la sua difesa e la sua resistenza...!» 

«Devi trovare un suo momento di distrazione!»

«Non è facile come pensi. Shen non si distrae tanto facilmente!» rispose innervosito Zed.

I pochi soldati sopravvissuti all'orda dei Naumuk osservavano la scena incredula con un misto di paura e di stupore. Alcuni di loro non avevano mai visto il proprio guardiano in azione e ne erano affascinati, ma in cuor loro sapevano che il suo avversario era della stessa stoffa e l'esito non era scontato.

Kennen dall'alto di una torre osservava la scena con le mani che gli fremevano.

Avrebbe voluto aiutarlo, ma sapeva che era sbagliato. Sentì una stretta allo stomaco e avrebbe voluto gridare per sciogliere quel nodo.

Era tutto nelle mani dell'amico in questo momento. I loro compagni avevano già fatto molto e l'esercito aveva avuto ingenti perdite. Colui che ora doveva porre fine ai giochi era solamente Shen.

Il piccolo yordle non poteva immaginare che sentimenti stesse provando in questo momento l'uomo che brandiva quella grossa spada di potere. Affrontare una persona a cui aveva donato parte del suo cuore e che doveva uccidere a tutti i costi.

Non dimenticare la tua missione Shen. Parte del destino di Ionia è nelle tue mani in questo momento. Pensò fra sé e sé.

Kennen scosse la testa e si rimise ad aiutare i soldati feriti trasportandoli all'accampamento delle curatrici. C'era ancora tanto lavoro da fare e velocemente. Dopo una frazione di secondo una piccola scarica elettrica fu l'ultima cosa visibile sulla torre.

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Suo padre gliel'aveva detto quella sera quando gli spiegò la potenza di quella spada. Lentamente gli avrebbe consumato le sue forze, ma avrebbe fatto il lavoro che nessun altra spada avrebbe potuto fare.

Nessuno poteva vederlo,ma sotto quella maschera di metallo, il viso di Shen trasudava fatica da ogni poro e i momenti di pausa aumentavano sempre più.

Non aveva procurato molte ferite letali, ma la spada lo costringeva ad un dispendioso utilizzo delle sue forze e ancora non aveva trovato il momento adatto per sferrare il colpo definitivo.

Zed era agile, veloce e le sue copie-ombra erano molto fastidiose.

Parare colpi, contrattaccare, difendersi da praticamente tre avversari in una volta iniziava ad essere pesante anche per un ninja resistente come lui.

The Chronicles of Ionia - Unstable BalanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora