Capitale di Ionia - Parte est.
Erano troppi anni che Onta non vedeva le mura della città e si sentì tremendamente in colpa per quello che stava facendo, ma allo stesso tempo sapeva che sarebbe potuta essere più utile di quello che si immaginavano. Lei sapeva come fermare in parte tutto questo e doveva in qualche modo riuscire a penetrare nella città e ad informare le giuste persone.
Dietro di lei la marmaglia di Naumuk stava aspettando il suo ordine.
Stupidi. Si decisamente stupidi. La donna li aveva sempre ritenuti della creature profondamente instabili mentalmente. Non facevano altro che seguire gli ordini del loro padrone o di chi lui gli ordinava di seguire oltre a non avere emozioni se non quella di provare piacere nella distruzione e nel massacrare vittime innocenti. Non sapevano cosa fosse la lealtà o l'ordine o la giustizia. A volte era capitato che alcuni facessero baruffa fra di loro senza un valido motivo, giusto per la semplice soddisfazione di uccidere.
Onta seduta sul cavallo corazzato che le era stato affidato, fece cenno con il braccio di avanzare verso i cancelli della città.
Da lontano poteva vedere il grande numero di soldati stanziati a difesa e sentì una stretta al cuore.
Come diavolo faccio a passare senza rischiare la pelle? Non ci sono postazioni per sparare a distanza restando ben nascosta. Dovrò fare nell'altro modo.
La donna legò il cavallo a un grosso albero e decise di avviarsi correndo, confondendosi con l'ammasso di guerrieri oscuri. Avrebbe utilizzato loro come scudo per eventuali attacchi e in qualche modo di sarebbe infiltrata: doveva farlo a tutti i costi.
Man mano che avanzarono sentiva in lontananza le grida di combattimento ma cercò di restarsene defilata nascondendosi dietro ad una colonna dei grandi cancelli.
Vestita anch'essa in nero, non fu facile notarla, ma se ci fosse stato un arciere esperto l'avrebbe subito localizzata in mezzo a tanti guerrieri uguali.
«Ehi guardate quello è diverso dagli altri, deve essere il loro capo! Presto dobbiamo abbatterlo!» un soldato arciere sulle mura diede vita ai pensieri di Onta di qualche istante prima.
«Come non detto! Maledizione!» la donna schivò le frecce che gli arrivarono riparandosi dietro a dei Naumuk che furono abbattuti all'istante. Fu costretta a tirare fuori il suo fucile e rispondere a tono giusto per interrompere momentaneamente il loro attacco.
Il colpo fu preciso e senza tentennamenti nonostante la scarsa visuale e la caotica situazione in cui si trovava.
L'uomo cadde a terra e si strinse la spalla. «Maledetto..ora hanno pure guerrieri con fucili? Non esistono fazioni che utilizzano armi da fuoco su Ionia!»
I compagni al suo fianco lo portarono subito dove una curatrice potesse medicarlo e gli attacchi si concentrarono sul resto dei nemici.
Onta tirò un sospiro di sollievo, si tirò su il cappuccio nero e si incamminò velocemente lungo la linea d'ombra delle mura cercando di mimetizzarsi con essa. Ormai erano tutti impegnati sull'entrata principale per notare un topo fuggitivo.
Sono sicura che quel passaggio ci sia ancora. Pensò con euforia.
Era certa che quel passaggio segreto per entrare nella città senza bisogno di passare dai cancelli principali, fosse ancora aperto: d'altronde era stata lei a farlo. La sua pigrizia l'aveva portata ad evitare ogni volta i controlli delle guardie all'entrata e perciò aveva creato un passaggio secondario con mattoni solamente appoggiati uno sull'altro ben stretti. Nessuno se n'era mai accorto e lei ogni volta li toglieva e li rimetteva come se nulla fosse successo.
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The Chronicles of Ionia - Unstable Balance
Fanfiction"L'equilibrio di Ionia viene compromesso per mano di qualche vecchia conoscenza e la luce sta per essere di nuovo coperta da una fitta oscurità. Una nuova guerra è alle porte." Questo racconto è creato dalla mia fantasia seguendo a grandi linee la...