III

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Salita sul bus mi avviai verso il fondo cercando un posto vuoto e lo trovai vicino ad una ragazza particolare. Aveva i capelli tinti di viola, il septum e altri vari piercing in faccia. Aveva una maglia molto lunga e nera e dei jeans molto stretti color platino. Portava al collo una collana con una pietra color grigio che le arrivava fino alla scollatura.
Quando mi sedetti mi fece cenno di guardare fuori dal finestrino.
Indicava un cimitero. Davanti ad esso, si trovava in piedi con una pala un tipo assai inquietante.
Le sorrisi. Lei mi guardo e sorrise a sua volta.
Era proprio strana.. ma dopotutto lo ero pure io. Mi infilai gli auricolari.
"Cosa ascolti?" Fece lei.
"Heavydirtysoul" mi sorrise e mi porse la mano. "Savanna"
"Michelle" le strinsi la mano e guardai fuori dal finestrino.
Vidi casa mia da lontano allora mi alzai per scendere alla prossima fermata.
Savanna si girò e continuò a guardare il finestrino.
Scesa dal bus ripensai al cimitero. Avevo una voglia matta di andarci. Ma non ora. C'era ancora quel tipo e non volevo cacciarmi nei guai il primo giorno, allora presi le chiavi e aprì la porta.
"Michelle!" Mi accolse Donna con un grande sorriso.
"Ciao." Le sorrisi con metà labbro.
Mi tolse lo zaino e lo appoggiò a terra.
"Vieni, abbiamo ospiti!" Mi prese per un braccio e mi accompagnò in cucina dove una coppia di anziani stava seduta a tavola bevendo una tazzina di caffè.
"Mamma, papà, questa è Michelle!" Donna mi espose ai loro occhi come un trofeo. Io sorrisi timidamente ai miei "futuri nonni".
Mi accolsero tra le loro braccia e mi fecero bere con loro il caffè. Se ne andarono dopo circa un'ora. Usciti dalla porta, Donna si girò e mi sorrise.
"Ottimo lavoro, cara. Ti troverai molto bene con me, lo sai. E puoi sempre contare anche sui nonni" mi abbracciò. Era la prima volta dopo anni che non ricevevo un abbraccio, perché l'altro ieri (il mio primo giorno in questa casa) Donna non si sentiva "abbastanza legata" da pormi un abbraccio affettuoso.
"Posso andare in camera ora?" Le chiesi con un tono dolce.
"Certo, tesoro.. ah! Sta sera a cena ci saranno gli zii" io annuì e corsi in camera mia.
La cena passò in fretta e conobbi tutta la mia "nuova famiglia".
Mi distesi sul letto e controllai il mio cellulare, che naturalmente non mancava di notifiche da Instagram.
Era Savanna. Una richiesta di amicizia che accettai subito. Forse sarebbe diventata la mia compagna di disagio tra le stranezze delle nostre menti.
Spensi la luce dal mio comodino e chiusi gli occhi.

                                                                                                                                                   S.

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