XIX

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Arrivai a casa facendo un po' di rumore per far capire a Donna che ero tornata, la quale se ne accorse subito.
"Michelle, tesoro, sei tu?"
"Si, sono io!" Urlai dall'altra parte della casa.
"Vieni un attimo in cucina, c'è qualcuno che vuole parlare con te!" Andai velocemente in cucina chiedendomi chi potesse essere e lo trovai lì, con la sua felpa blu e quei suoi capelli color nocciola.
"Lucas.." sorrisi imbarazzata.
"Perché non andate su in camera a parlare, così io preparo la cena"
Feci cenno a Lucas di seguirmi mentre mi allontanavo dalla cucina e salivo le scale. Arrivati in camera lo feci sedere sul letto e chiusi la porta.
"Lucas... dovevi dirmi qualcosa...?" Che stupida. Ovvio che doveva dirmi qualcosa, sennò non sarebbe stato lì seduto.
"Sì... io volevo parlare di ciò che è successo prima."
"Sì, scusami, non avrei dovuto... è solo che sei il primo a cui racconto qualcosa di me."
"Io... voglio solo farti una domanda... io ti piaccio?" Rimasi un attimo in silenzio. Non lo sapevo. Era ovvio che non mi era indifferente ma non sapevo ancora se mi piaceva. E poi c'erano Scott e Kyle, anche loro non mi erano indifferenti. Stava diventando troppo tempo senza che io dicessi una parola, allora decisi di dargli una risposta.
"N-non lo so... io... è strano. Non lo so proprio..."
"Ok... capisco"
"Ci vediamo domani a scuola"
"Sì..." si allontanò ed uscì da camera mia e poi definitivamente da casa mia.
Sentii Donna che mi chiamava per cena, allora corsi al piano di sotto e mi precipitai a portare i piatti e le posate sul tavolo e a disporli in ordine.
Avevamo mangiato un po' in silenzio, un silenzio che venne interrotto.
"Allora, chi è quel giovanotto?"
"Lucas"
"Siete fidanzati"
"Donna!"
"Che c'è?! Sono tua madre, ho il diritto di saperlo"
"Bene, no, non siamo fidanzati"
"Però ti piace"
"Non lo so"
"Come fai a non sapere se ti piace o no?"
"Non lo so e basta"
"Ti fa venire i brividi quando ti parla o quando ti sfiora?"
"Che c'entra?"
"Rispondi"
"Sì.."
"Allora ti piace"
"Ma il problema è che non è l'unico"
"Oh tesoro mio, allora sei nei guai." Si alzò, mi prese il piatto ormai vuoto e mi baciò il capo. Mentre lei si metteva a lavare i piatti la ringraziai sarcasticamente.
Mi aveva messo ancora più dubbi in testa. Era incredibile com'era riuscita a confondermi. Però un po' mi capiva. Mi piaceva, e speravo con tutta me di non andarmene da lei e da questa bellissima città.

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