Dopo svariati tentativi, arrivai alla conclusione che mi soddisfava di più: jeans neri, attillati e strappati, top abbastanza aderente, corto e blu scuro, un felpone grigio e le mie bellissime vans. Non ero sicura di essere giusta, ma non mi sembrava di essere sbagliata, quindi lasciai finire il lavoro ad un po' di mascara.
Mancavano 5 minuti all'orario che avevamo fissato, dovevo sbrigarmi. Come una furia, corsi per le scale, diedi un bacio sulla guancia a Donna e corsi fuori di casa. Arrivai in orario alla fermata. C'erano cinque ragazzi, sicuramente più grandi me. Una era Savanna, c'era poi una ragazza bassina, ma con un fisico perfetto, che si stava fumando una sigaretta. Le ultime tre persone erano ragazzi, avevano i capelli scuri, due di loro sembravano gemelli da quanto si somigliavano e l'altro era bellissimo. Aveva gli occhi azzurri brillante, sembrava facessero luce a sé, e i capelli neri come la pece, soffici alla vista e ben curati. Erano tutti vestiti normalmente, bene o male come me, quindi non mi preoccupavo del mio look. Mi avvicinai.
"Ehi, piccoletta! Ti presento i tipi qua con me. Questa è Lisa... loro, invece, sono i due gemelli Giulio e Tom... e lui è Tyler. E, ragazzi, lei è Michelle la piccoletta." Arrossii un pelo, non ero poi così tanto piccola rispetto a lei, ma non mi dispiaceva questo soprannome. In pochi minuti arrivò un bus, dove Savanna mi fece cenno di salire.
"Non occorre che ci sediamo, scendiamo subito" Tom se non sbaglio, mi confondevo tra i due, ma ero abbastanza sicura che quello con la giacca rossa fosse Tom. Annuii e dopo pochi minuti scendemmo.
Arrivammo davanti a un locale che si chiamava black iguana. Non presagiva qualcosa di stile, quindi mi ispirava. Entrò prima Savanna, seguita dai gemelli e Lisa. Tyler mi fece cenno di entrare prima di lui e così feci. Dentro, ci sedemmo sulle seggioline alte al bancone rivestite in pelle.
"Sei little shots" ordinò Savanna. Dopo pochi secondi ci arrivarono davanti sei piccoli bicchierini con una bevanda trasparente. Li vidi, uno dietro l'altro, bere in un sorso lo shot. Rimasero a guardarmi un attimo, dato che non avevo ancora bevuto, e, dato che non volevo sembrare strana, lo bevvi tutto in un sorso. La gola mi bruciò nel momento in cui il liquido la sorpassò, e questo mi fece dare un colpo di tosse.
"Prima volta?" Mi chiese Lisa. Annuii.
"E com'era?" Questa volta parlò Giulio.
"Buono"
"Ne vuoi un altro?" Chiese Savanna.
"Passo, grazie." Loro continuarono a bere per un po' e io li rimasi a guardare mentre mandavano giù tipi di alcool diversi e mentre facevano battute senza senso. Mi trovavo bene. Rimasi totalmente sobria, non volevo rompere la promessa, ma mi divertii comunque. Savanna mi prese la mano.
"Vieni, andiamo a ballare!" C'era poca musica, non era di certo una discoteca, ma ero abbastanza sicura che Savanna non se ne fosse accorta quando cominciò a ballare su un tavolo. Ridevo, mi faceva morire. Cercò più volte di farmi salire con lei, ma non mi mossi.
"Perché non balli?" Era Tyler.
"Io che ballo non è un bello spettacolo"
"Questo sta a me giudicarlo" mi prese per i fianchi e mi fece ballare qualcosa che non avevo mai visto prima. Era un misto tra un lento e un ballo da discoteca. Mi faceva ridere come si muoveva, ero abbastanza sicura che fosse brillo anche lui.
"Avanti, balla" mi incitò allora mi mossi un po'. Ero molto rigida e lui lo notò. Mi riprese per i fianchi, che aveva lasciato poco prima, e mi accarezzò la schiena. Non so come, ma ero scioltissima dopo il suo tocco e cominciai a ballare decentemente.
Era divertente ma, guardando l'ora sull'orologio dietro a Tyler, mi accorsi che era mezzanotte e mezza. Dovevo andare a casa. Mi scostai da lui.
"Io devo andare"
"Di già?"
"Sì, ci vediamo. Puoi avvisare tu Savanna?"
"No, non puoi andare sola a quest'ora"
"Grazie, ma ce la posso fare"
"Aspetta" andò a parlare con Savanna e poi tornò da me, non riuscii a capire cosa si erano detti, ma supponevo fosse riguardo al fatto che me ne andavo.
"Ti accompagno" annuii e lo lasciai seguirmi fuori dal locale.
Cominciai a camminare e lui mi si affiancò.
"Ti sei divertita?"
"Un sacco, tu?"
"Certo, come ogni volta" rimase un attimo di silenzio poi mi fece una domanda.
"Quanti anni hai?"
"Diciassette, tu?"
"Diciannove."
"Vai ancora a scuola quindi"
"Esatto, tu no?"
"Ho lasciato a sedici, non mi piaceva più."
"Cosa fai ora?"
"Porto le pizze" rise un poco e mi accompagnai alla sua risata.
"Stai con qualcuno?" Mi chiese un po' più impacciato.
"No... perché?"
"Cultura personale"
"Ah.. ok. Io sono arrivata. Grazie per avermi accompagnata" sorrisi e lui ricambiò.
"Spero di vederti presto"
"Anche io" si allontanò nel buio della notte e io entrai a casa.

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