Mi svegliai la mattina seguente con l'energia di una capra morta.
Ero stanchissima e lo si poteva notare dalla mia faccia a mo di zombie.
Mi infilai dei jeans neri molto aderenti e strappati che lasciarono in risalto le mie fine gambe pallide. Indossai poi la felpa più grande che potei trovare nel mio armadio e mi incamminai al piando di sotto con le mie vans.
"Ma buongiorno tesoro! Omelette?"
"No grazie, non ho fame." Mi allontanai cupa verso la porta con uno zaino nero appena raccolto dal freddo pavimento.
Appena fuori raccolsi i miei capelli in una coda alta e mi avvicinai alla fermata del bus.
Arrivò in ritardo di 5 minuti, ma non abbastanza per farmi perdere la lezione.
In classe trovai, come al solito, una ventina di ragazzi urlanti in pieni ormoni e guardai un po' tutto schifata.
Mi accomodai in un banco diverso dal solito. Non c'era ancora nessuno seduto lì quindi mi sedetti quasi contenta.
Dopo qualche minuto una ragazza dai capelli color platino mi prese lo zaino dal banco e lo buttò per terra, facendo cenno di andare via.
"Questo è il mio banco!" Urlò lei con voce stridula in modo abbastanza forte, al che tutti si girarono a guardarci. Mentre lei mi guardava arrabbiata io stavo decidendo se rispondere educatamente o da perfetta menefreghista. Non avevo voglia di spostarmi.
"Scusami ma mi sono seduta prima io, quindi.." le indicai il posto vuoto accanto a Lucas. Lei mi guardò scioccata pronta ad alzarmi a forza ma un ragazzo dai capelli biondi la bloccò e le fece cenno di spostarsi. Lei annuì sbuffando e si sedette accanto a Lucas.
"Hai una bella faccia tosta!" Mi disse il ragazzo biondo sedendosi affianco a me.
Io mi limitai ad osservare i suoi zigomi perfetti e i suoi occhi di cristallo ad ogni suo movimento.

SolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora