La sveglia suonò in ritardo di 20 minuti e questo mi fece perdere il bus.
Decisi di incamminarmi dato che il prossimo bus sarebbe arrivato dopo mezz'ora.
Infilai i miei auricolari e mi guardai i vestiti che avevo infilato senza guardare nella fretta.
"Che merda.." sussurrai guardando una macchia di sugo sulla felpa.
Decisi di accelerare il passo per fare meno ritardo possibile e pensai a cosa avrei potuto dire a proposito del mio ritardo in classe.
Arrivai in 10 minuti davanti al portone e attraversai due corridoi prima di arrivare alla mia aula. Chimica, mi ero appena persa metà ora di chimica. Aprì la porta.
"M-mi scusi per il r-ritardo, ho perso l'autobus."
"Per questa volta passa ma che non si ripeta più, signorina..?"
"Giobbe."
".. Giobbe, ora si sieda" mi avvicinai verso i banchi e mi accorsi che mi avevano rubato il posto.. c'erano due posti liberi. Uno vicino ad un ragazzo all'apparenza nerd e un altro vicino ad uno che sembrava abbastanza normale.
Mi sedetti vicino al secondo, non tanto per la persona ma per la posizione. Era la seconda fila, mentre l'altro ragazzo si trovava davanti alla cattedra.
Mi sedetti sbuffando.
"Ehi" mi girai e trovai questo ragazzo con i capelli castano molto scuro. Aveva gli occhi verdi, con qualche scaglia color nocciola. La sua faccia aveva qualche lentiggine, soprattutto sul naso. Mi guardava con un sorriso aspettando una mia risposta.
Io lo guardai. Aprii la bocca come per dire qualcosa ma non uscì un suonò. Lui fece una risatina e io mi girai abbastanza imbarazzata.
Tra un disegno e l'altro sul mio "taccuino segreto" finì l'ora e presi il mio zaino sgattaiolando fuori dalla classe.
Mi nascosi in un bagno. Non volevo essere disturbata. Estrassi dalla tasca anteriore del mio zaino un biscotto e cominciai a mangiarlo.
Sentii la campanella e corsi in classe.
Il professore non era ancora arrivato allora feci con calma per evitare di parlare con qualcuno in classe.
Ma a quanto pare, il prof tardava ad arrivare allora mi sedetti dove ero prima.
"Ehi... ehi tu! Parlo con te. Mi senti?!" Che irritante quel ragazzo..
"Che vuoi?"
"Oh volevo solo parlare con 'miss simpatia'!"
"Ma 'miss simpatia' non vuole parlarti."
"Posso solo sapere il tuo nome?"
"Michelle... ora che sei contento puoi anche girarti"
"D'accordo Michelle, mi giro."
Sembrava che non capisse che non ero in vena di parlare, proprio fastidioso.
Dopo pochi minuti entrò una bidella con degli apparentemente baffi.
"Il professor Cardus non c'è oggi. Potete andare." Una mandria di ragazzi si precipitò per i corridoi in cerca di qualche aula libera per studiare, o una caffetteria per rilassarsi o una biblioteca per leggere.
Io restai in classe, da sola. Mi piaceva stare sola e poi all'ora seguente avrei avuto il mio posto.
"Non esci?" Ancora lui.
"No.. sto bene qui, grazie."
"D'accordo." Si avvicinò e si sedette accanto a me. Volevo restare sola. E non si può stare soli CON qualcuno. Allora sbuffai.
"Perché sei così chiusa?"
"Eh?"
"Sì.. perché non parli con nessuno insomma."
"Non voglio. Sto bene da sola."
"Puoi prendere in giro tutti, ma non me. Non me la bevo. Dimmi la verità"
"Te l'ho detto, mi piace stare da sola."
"Va bene... ti va di fare un gioco?"
"No."
"Ok, giocheremo a pegno o verità... per conoscerci meglio."
"No"
"Cominci tu. Chiedimi tutto quello che vuoi."
"No... ok va bene... come t-ti chiami?"
"Lucas. Ora tocca a me. Come mai sei qui, in questa scuola?"
"È la più vicina a casa mia. Ora tocca a me. Come mai tu sei qui?"
"Dicono che è una bella scuola, con molta varietà per i giovani 'indecisi' come me. Ora tocca a me. Non sei di qui giusto? Non ti conosce nessuno."
"No."
"Perché sei venuta qui?"
"Mi sono trasferita."
"Per il lavoro dei genitori?"
"Diciamo di si... ora scusami devo andare"
"Ehi, aspetta! Dove vai?" Uscii più in fretta possibile e mi rifugiai in un bagno. Non volevo altre domande. Sapeva abbastanza di me.
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Sola
RomanceVoleva restare sola. Non voleva parlare con nessuno. Ma a lui non importava. Lui voleva lei.