XV

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La sua espressione divenne arrabbiata, confusa e amareggiata. Non capivo perché non si fidasse di Kyle, insomma era carino (molto), dolce (adorabile), e attraente (sexy).
"Hai sentito bene. Ormai è mio amico, come anche il suo gruppo di amici, e chissà se diverrà qualcosa di più" non capivo per quale motivo il mio cervello avesse deciso di dirglielo così.
"Qualcosa di più? Stai scherzando?!"
"No.. cioè è dolce, carino, simpatico, attraente.."
"Basta così. Non ti può piacere Michelle!"
"E perché scusa?!"
"Perché..." venne interrotto da Donna che entrò in casa facendomi prendere un colpo.
"Oh Michelle, ciao Tesoro... chi è questo giovanotto?" Lo diceva come se fosse la cosa più normale della terra, e con un grande sorriso.
"Lui è Lucas..."
"Piacere signora"
"Lucas, lei è Donna..." i due si strinsero la mano e lei mi disse di portare il mio 'amichetto' al piano di sopra mentre cominciava a preparare la cena.
Salimmo le scale e lo feci entrare in camera mia. Camera mia non era ancora molto arredata, i miei oggetti più cari erano ancora negli scatoloni. Ma dato che non avevo tanti oggetti che mi portavo dietro di famiglia in famiglia avevo solo due scatoloni quasi vuoti.
"Simpatica tua madre"
"Sì.."
"Perché la chiami per nome?"
"Perché... perché sì."
"Andiamo.. ok ho capito, non vuoi dirmelo." Io mi sedetti sul mio letto e lui diede uno sguardo negli scatoloni mentre io stavo sistemando dei vestiti sul mio letto.
"Chi sono queste persone?" Estrasse dallo scatolone una foto. Era la foto dei miei veri genitori... non la guardavo da mesi. Era rimasta là, e io me n'ero quasi dimenticata.
"Ehm... nessuno." Gli presi la foto dalle mani e la rimisi nello scatolone.
"Non toccare niente." Lo vidi guardare qualcosa sul mio pavimento con un sorrisino.
Allungai lo sguardo per vedere cosa guardasse e vidi il mio reggiseno di pizzo nero accanto all'armadio. Lo tirai su e lo nascosi di fretta nell'armadio.
Lui rise.
"Cavolo! Non sapevo che avessi una taglia così grande. Haha" continuò a ridere e io nascosi arrabbiata il mio seno con le braccia. Lui lo notò e si scusò.

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