La mattina dopo arrivai davanti alla fermata molto presto. Non volevo fare tardi, avevo greco alla prima ora e dovevo fare la figura della 'studentessa modello' e quelle cazzate lì.
Il bus non ci mise tanto ad arrivare, e appena sopra cercai i capelli nocciola di Lucas. Volevo scusarmi ulteriormente. Lo vidi con il suo cappuccio della felpa nera sulla testa.
"Ehi" lo salutai sedendomi accanto a lui. Lui non rispose.
"Lo ripeto. Sono mortificata, mi dispiace tantissimo, e so che hai bisogno di tempo, ma spero che tu possa perdonarmi un giorno" rimase lì senza fiatare. Dovevo lasciarlo solo.
Mi alzai per spostarmi ma lui mi prese per il braccio e mi tirò verso di lui. Non fiatò, guardando dritto davanti a se. Pian piano cominciava a provare meno rancore verso di me, così sorrisi e posai la mia testa sulla sua spalla. A quel gesto lo sentii sussultare leggermente ma poi si tranquillizzò e posò il suo lato della testa sulla mia.
Quel momento durò troppo poco e l'autobus arrivò alla nostra fermata.
Così come due rincoglioniti (ok, solo io ero rincoglionita) cominciammo a correre e scendemmo a fiatone.
Vidi da lontano Kyle che vedendomi cominciò a camminare nella mia direzione. Vedendolo arrivare, Lucas se andò non so bene dove ma lo trovai poco dopo in classe, con una gomma da masticare in bocca.
Io, sempre per mano con Kyle, andai a sedermi tirando fuori il libro di greco. Avvisai Kyle di non distrarmi perché avevo bisogno di seguire la lezione.
Quando finì tutta la scuola uscii, sempre per mano di Kyle e lo salutai alla sua fermata con un bacio sulle labbra.
Tornai a casa velocemente e, dopo aver salutato Donna, andai in camera mia e mi sedetti sul letto.
Osservai quelle scatole per qualche secondo, poi decisi di prendere la foto che si trovava in una di esse.
La donna alla mia sinistra, mia madre, ricordo che si chiamava Carlotta. L'uomo al suo fianco era mio padre e il suo nome era Franco.
Un brivido mi passò per la schiena, e una lacrima mi scese dagli occhi.
Non mi ero mai determinata a sapere ciò che mi era successo, ma ora lo volevo sapere con tutta me stessa, ed ero pronta a sconvolgere la mia vita... completamente.
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Sola
RomanceVoleva restare sola. Non voleva parlare con nessuno. Ma a lui non importava. Lui voleva lei.