XXVIII

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"Era Lucas al telefono?" Mi chiedevo come facesse a saperlo, ma probabilmente aveva soltanto sentito la sua voce, la sua bellissima e inconfondibile voce.
"Sì.. mi ero dimenticata di dirgli che non prendevo il bus con lui... ma ehi, ora sono qui con te, non roviniamo il momento. Quando arriva l'autobus?" Cercavo in tutti i modi di cambiare argomento, avevo rovinato un'amicizia e mi sarebbe piaciuto non rovinarne un'altra.
"Eccolo" da lontano vidi un mezzo color blu enorme (o per voi comuni mortali un autobus). Ci salimmo per mano e ci sedemmo su due posti infondo.
Il viaggio passò lentamente, mi raccontò di quella volta che, mentre giocava a calcio, segnò il goal finale. Io non me ne intendevo di calcio quindi annuii tutto il tempo, sembrando interessata.
Per fortuna scendemmo e i suoi discorsi sportivi finirono.
Mi ritrovai davanti una casa color bianco latte enorme, sarà stata una villa. Aveva un giardino molto grande e curato, ogni aiuola, ogni vaso, ogni albero e cespuglio era curato nei minimi dettagli.
"Wow... è magnifico"
"Oh suvvia, non è nulla di particolare, è solo una casa." Alzai un sopracciglio guardandolo storto e gli scappò una risata.
"Vieni, ti porto dentro" mi prese per un braccio delicatamente e mi portò in un atrio in marmo bianco, come il resto dell'interno della casa. Era tutto pulito e ordinato e mi sentivo a disagio. Mi portò poi in una sala più piccolina e accogliente, in stile rustico. Era un po' tutto in legno ed era molto grazioso. La luce era poca quindi c'erano due candele sul tavolo. Sembrava una cosa molto romantica e la cosa non mi dispiaceva.
Mi fece sedere come una principessa e mi portò un piatto con degli spaghetti al pomodoro.
"Allora, ti piace?"
"Sì, è bellissimo, magari avessi una casa come questa."
"Nah, poi ti stufi, credimi, è molto noioso."
"Ah io non credo, tanti posti da visitare" nel frattempo mi ficcai con nonchalant una forchettata di spaghetti in bocca e lo stesso fece Kyle, ma più educatamente.
"Sì, ma quando li hai visitati tutti che fai?.. vabbeh, ti piace il cibo?"
"La pasta più buona che abbia mai mangiato" gli sorrisi e tra una chiacchiera e l'altra finimmo di mangiare entrambi e mi portò in camera sua, al piano superiore.

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