Capitolo 1

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"Ellie cazzo,sveglia!"

Aprii lentamente gli occhi ma li richiusi immediatamente dopo aver incontrato i raggi solari che entravano dalla finestra.

"Ellie,sono le otto e trenta e tra venti minuti dobbiamo essere a lavoro e se non ti muovi arriviamo in ritardo e Jake ci ammazza!"

Sbuffai sentendo la voce leggermente ovattata di El, forse a causa della lontananza.

Mi alzai pigramente dal letto non volendo che la tortura del lavoro cominciasse ma trovai la forza di velocizzare i fatti per non sentire più i richiami di El.

Andai in bagno,mi lavai il viso per svegliarmi, lasciando in disordine le mie cose,mi vestii con dei jeans neri aderenti,t-shirt bianca e felpa nera.

Scesi le scale e stranamente, intravedendo dal salotto il mio piatto della colazione ancora pieno, non mi venne fame, quella mattina non ne avevo proprio voglia.

El non commentò, anzi, scommetto che fosse contenta del fatto che non avessimo perso altro tempo a causa della mia colazione mancata e senza indugio corremmo in auto.

Arrivammo in tempo e scorgemmo Jake sulla soglia del locale che fuori aveva un aspetto rustico ma moderno che ci aspettava ma la sua espressione non era una delle migliori.

Dobbiamo precisare però che non è mai stato un tipo simpatico, non si capisce mai se sia incazzato o annoiato e le uniche volte che lo vedo sorridere è quando incassa qualche dollaro in più.

"Come mai puntuali? Sapete benissimo che dovete arrivare dieci minuti prima dell'apertura!"

El mi fulminò con lo sguardo e alzai gli occhi; è vero, non era la prima volta che arrivavamo in ritardo per colpa mia ma succede.

" Questo vuol dire dieci minuti in più per stasera!"

L'uomo sorrise soddisfatto.

"Cosa?!Ma... insomma... non..."

La rabbia di El verso di me continuava ad aumentare è un po' cominciavo a sentirmi in colpa.

"No signorina,niente ma ne perché, stasera dieci minuti in più e basta!"

Jake si spostò lateralmente per farci passare; entrammo nel locale e il profumo di lavanda ci invase.

Stupido Jake e i suoi stupidi deodoranti per ambienti.

Ci avviammo verso gli spogliatoi è una volta arrivate, cominciammo a cambiarci con la divisa del locale.

"La prossima volta ti lascio a casa."

Io feci finta di aver paura ma, dopo esserci guardate negli occhi scoppiammo a ridere.

Almeno c'era lei a rendere la mia vita un po' meno noiosa.

Jake sentendoci ridere ci richiamò e così iniziammo a lavorare.

Era da quando stamattina che avevo un presentimento, infatti non avevo nemmeno fatto colazione.

Speravo in una cosa bella, è non le mie solite sfighe.

Durante l'arco della giornata non i diedi molto conto soprattutto perché il lavoro non me lo permetteva.

Era l'ora di pranzo ed ero in cucina,il locale era chiuso ma non del tutto,quando sentii il campanellino della porta suonare cosi uscii dalla cucina per vedere chi fosse.

"Scusate ma il locale è..."



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CAPITOLO REVISIONATO.

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