Capitolo 3

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Diedi un ultimo giro di chiave alla serratura del locale per controllare che fosse chiuso bene e cominciai a camminare per le strade di Londra, pensando alla strana giornata che si volgeva al termine.

Avere Niall Horan nel proprio locale non capita di certo tutti i giorni e non posso negare di essere stata davvero fortunata,molte ragazze avrebbero pagato per essere al mio posto.
Se qualcuno in passato mi avesse detto cosa sarebbe successo, semplicemente non ci avrei creduto. È un bel ragazzo, non si può assolutamente negare, ma i suoi modi di fregarmi il numero di telefono non mi sono piaciuti molto.

Ero così immersa nei miei pensieri che non mi accorsi di essere davanti al portone di casa.

Chiusi la porta dietro di me e buttai la borsa sul pavimento che tanto prima o poi, Eleanor si sarebbe scocciata di vederla a terra, l'avrebbe raccolta e poggiata sull'appendiabiti, tutto questo non prima di avermi fatto una bella ramanzina su quanto fossi disordinata, proprio come una mamma.

Mi rifiutai categoricamente di ricevere un appassionato discorso da parte della mia amica e quindi tornai indietro e, prendendo la borsa da terra, la poggiai sul divano.

Così va molto meglio, esclamò la mia vocina interna.

Prima di allontanarmi presi il telefono, sbloccandone lo schermo e notai un messaggio da parte di mio cugino Josh.

DA : Josh
Piccolo fiorellino che profuma di muffin, ti va bene se domani per le 5 ti passo a prendere e andiamo a bere un caffè?

Non ne ero sicura ma credevo di star davvero per vomitare dopo l'ennesimo nomignolo schifoso che solo lui poteva darmi e sapeva bene, anzi, benissimo che non sopportavo queste cose.

A : Josh
Sarò costretta a declinare il tuo invito, piccolo pasticcino ripieno di merda, se continuerai a chiamarmi con questi cosi che fanno cagare al cazzo.

Inviai prontamente e bloccai lo schermo, sentendo la voce di El chiamarmi.

" Ellie,finalmente! Credevo ti fossi persa per strada! "

" Tranquilla El,conosco Londra meglio di quanto tu pensi.Piuttosto, ho una cosa molto interessante e strana da raccontarti. Tu comincia a preparare pop corn e Nutella, io vado a lavarmi. "

Salii al piano superiore, infilandomi direttamente nel bagno e chiudendo la porta a chiave, nonostante fossimo solo io e la mia amica in casa.

Mi spogliai, mi precipitai dentro la doccia e aprii l'acqua calda: immediatamente sentii le mie spalle rilassarsi e respirai profondamente sotto il getto che continuava a scorrere.
Ero giovane si, ma non per questo non facilmente stancabile, anzi.
Avevo lavorato tutto il giorno, clienti che entravano e uscivano continuamente, qualche bicchiere rotto e per alcuni invece qualcuno di troppo; coppie che si lasciavano e altre che facevano pace.

E Niall Horan.

Sì, anche lui.

Diciamo che il mio lavoro mi piaceva molto, il fatto di stare a contatto con la gente non tutti potevano permetterselo quindi mi sentivo un pochino più fortunata rispetto a qualcun altro.

Fortunata soprattutto ad incontrare Niall Horan!

Non so perché ma avevo il presentimento che questa vocina mi avrebbe continuato a rompere il cazzo se non fossi uscita dalla doccia e così feci.

Andai in camera,asciugandomi e indossando  il mio pigiama che consisteva semplicemente in un pantalone di una vecchia tuta e una canotta: pratico e comodo.

Raggiunsi El in salotto che notai essere già pronta con ciò che le avevo chiesto di preparare e mi sedetti sul divano accanto a lei, cominciando a raccontarle dello strano incontro avvenuto quel pomeriggio.

" Okay okay, fermati un attimo. Mi stai dicendo che Niall Horan, quel Niall Horan, ma proprio quel Niall Horan ha messo piede nel nostro locale e soprattutto Niall Horan voleva il tuo numero? "

" Credo tu abbia mancato alla fine della frase il nome Niall Horan. "

Dissi, guardandomi le mani e contando ironicamente quante volte la mia amica avesse detto il suo nome.

" Okay e adesso dimmi: dove hai sbattuto la testa? "

Ecco, lo sapevo. Avevo di nuovo sprecato il mio inutile tempo a raccontare qualcosa a cui lei sicuramente non avrebbe creduto.

" Cazzo El, non so più come dirtelo: è vero! All'inizio posso assicurarti che nemmeno io ci credevo ma è successo "

Eleanor sembrò pensarci un attimo con lo sguardo prima davanti a lei e poi sul mio viso.

" E va bene ti credo. So anche però che hai la patata asciutta da un bel pò ma non credevo saresti stata così stupida da non accettare il suo numero!"

La guardai abbastanza schifata ma ormai mi ero quasi abituata al linguaggio un po' sporco che alcune volte utilizzava la mia amica.

" E invece l'ho fatto! Adesso buonanotte carissima, a domani mattina. "

Mi alzai prontamente dal divano e corsi in camera per rifugiarmi nelle coperte del mio caldo letto.
Il sonno per fortuna venne a me facilmente e mi addormentai con la piccola differenza che le pecore furono sostituite da un paio di occhi azzurri.

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CAPITOLO REVISIONATO.

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