Capitolo 4. Le mie paure, le tue paure. . .

1.2K 63 52
                                    


Penelope


Abbiamo fatto il viaggio di ritorno in auto, dire che sono distrutta è poco, cammino come un procione paralitico, mi infilo in ascensore con le valige, mentre Piero sale a piedi.

"Siamo a casaaaaaa."

Urlo entrando in casa, seguita da Piero che non mi lascia neanche tirare il trolley.

Irene si precipita da noi trascinando Ignazio con sé.
"Penny finalmente! Mi sei mancata "

Mi dice abbracciandomi forte forte.
"Ciao tesoro."
Ricambio l'abbraccio.
"Ciao ragazzi."

Dice Ignazio sorridendo, lo vedo un po' abbattuto.

Non lo abbraccio ho paura di farlo stare male.
"Che fa non mi abbracci Malefica?"

Mi chiede lui inarcando un sopracciglio.
"Si, scusa."

Dico io facendo la finta distratta.

Cerco di non stringerlo, ma lui non si lascia pregare, mi stringe forte.
"Scusa."

Mi sussurra all'orecchio.

Gli sorrido.
"Allora, che mi fate mangiare? Abbiamo fame."

Dico toccandomi la pancia.
"Ci pensa zio Ignazio ora "

Mi dice lui schiacciando l'occhio.
"Penny dobbiamo parlare "

Mi dice Irene.
"Di cosa tesoro?"

Le chiedo.

"Sto cercando casa...ecco io...credo sia giusto che qui venga Piero "

Mi dice lei.
"Tesoro. Lo facciamo insieme e io non voglio che tu te ne vada."

Dico io a Irene col sorriso, non voglio cacciarla di casa,io e Piero,possiamo avere la nostra intimità anche con lei qui.
"Io vado a cucinare"

Dice Ignazio defilandosi col muso.
"Non possiamo stare tutti e tre qui. Ormai siete una famiglia "

Mi dice Irene, lo ved che si sente di troppo.
"Tu sei parte della famiglia. Finché non troviamo qualcosa che ci piace tu non vai da nessuna parte. Ok?"

Le dico tenendo la mia posizione.
"Però cerco...Ignazio dov'è?"

Mi chiede, non si è nemmeno accorta che è andato di là.
"In cucina. Sta preparando da mangiare."

Dico alzando le spalle.
"Ok...è strano ultimamente "

Mi dice Irene sospirando.
"Non lo vedo strano."

Le dico io.
"Sarà...Piero ti vedo stanco "

Dice Irene a Piero, ed è stanco si, tutto il viaggio in macchina, senza mai riposare.
"Bene. Perché non aiuti Piero? Io vado a mangiucchiare in cucina."

Dico alzandomi e andando verso la cucina.
"Va bene "

Ire mi sorride e va con Piero a sistemare delle cose in camera.

Entro in cucina.
"Ciao Orso. Per prima cosa dammi cibo. E poi parla."

Dico con la mia solita delicatezza da elefante.

Lui ride, mi mette un piatto di crostini al pomodoro e delle fette di prosciutto davanti e si siede davanti a me.

Inizio a mangiucchiare dal piatto e poi lo guardo.
" Visto? Vuole trovare casa "

Mi dice lui amareggiato.
"Vuole lasciarci da soli. Ma a me fa piacere averla. Che sorpresa volevi farle?"
Gli chiedo, così da vedere se possiamo fare qualcosa.

I tuoi occhi scrivono una canzone sulla mia pelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora