Capitolo 19. Ricorda che l'amore non colpisce in faccia mai.

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Piero

Mi sveglio scosso da un incubo, e Penelope non è a letto.

Sbatto gli occhi e metto gli occhiali, sono assolutamente cieco.

"Amore..."

La chiamo impanicato, ho paura sia potuta uscire, e lasciarmi.

Non risponde e vado ancora più in panico, inizio a sudare freddo.

"Penelope! Minchia dov'è?"

Dico balzando giù dal letto.

Vedo la porta del bagno aperta, forse sta male, forse vomita.

Mi affaccio e la vedo immersa in una nuvola bianca, nella vasca, che guarda fuori dalla finesta.

"Amore qui stai?"

Le chiedo mezzo morto.

Lei volta il viso, ha il seno che galleggia nella schiuma e mi sorride.

"Buongiorno."

Dice col suo sorriso ampio.

"Perché non hai risposto?Ho avuto paura."

Le dico, posandomi sulla porta a guardarla.

"Non ho sentito. Guardavo fuori dalla finestra."

Mi dice lei ovvia, mostrando il panorama del mare sotto di noi.

"Che cosa?"

Le chiedo avvicinandomi, per capire se guarda qualcosa in particolare, mi avvicino e le bacio la guancia.

"Il panorama."

Mi dice lei, e io fisso il suo di panorama, oggi il suo seno è sodo e tirato.

"Faccio portare la colazione?"

Le chiedo fissandola ancora. Fare volentieri l'amore con lei stamattina, la paura di perderla mi fa sempre aumentare la voglia di lei che ho.

"Solo il caffè, ho voglia dì granita."

Mi dice lei giocando con la schiuma.

"La faccio portare a Saro allora."

Le dico sorridendo, mentre lei si accoccola nella vasca.

Lei sorride.

"No, andiamo lì a mangiarla."

Mi dice piano, mentre fa sparire il suo seno per magia nella schiuma, levandomi quel panorama da davanti agli occhi.

"Ma non è meglio in camera?"

Le chiedo fissandola, se andiamo da Sara o tratto male Giulia o perdo Penelope.

"Se vuoi farla in camera fa pure, io vado a prendere la granita."

Mi dice lei alzando le spalle, mi piace che sia autonoma, ma a volte odio la sua troppa autonomia.

"No va bene,chiamo Ignazio."

Dico alzando le spalle e andando verso la porta.

"Amore..."

Mi richiama lei, ha la voce come se ci abbia ripensato. Voglio avere il tempo di dire a Giulia di non accollarsi.

"Vita mia,dimmi."

Le dico con il sorriso.

"Il caffè senza zucchero."

Mi dice lei con un certo sadismo nel sorriso.

I tuoi occhi scrivono una canzone sulla mia pelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora