Capitolo 30. Ti compreró una casa nuova, nuovi sorrisi e nuove avventure

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Penelope

Lasciare Eleonora e Gaetano stavolta è stata davvero dura.Eleonora piangeva come una bambina baciandole manine di Cassiopea che le stava attaccata al petto e Gaetano tratteneva le lacrime.

In aereo con Piero siamo tranquilli al decollo, ma Cassiopea prende subito dopo a piangere come una forsennata, devo per forza darle il seno per farla calmare, e si calma all'arrivo, sta per tutto il viaggio con il mio capezzolo in bocca a far finta di ciucciare.

Quando scendiamo Piero ha le valige e io l'ovetto con la piccola, coperta fin sopra i capelli, è ormai fine Novembre, lo sbalzo di temperatura è notevole qui.
Veniamo fermati da Fan di Piero  curiose, che restano male a vedere l'ovetto super coperto,in modo da poter vedere solo il cappellino della bambina, e non vedere altro.
Piero fa qualche foto con loro e parlano qualche minuto, poi si defila, sono stanca e Cassiopea accenna a un piantolino.

"Andiamo amore?"
Mi chiede Piero sentendo il mugugno di Cassiopea.

"Si."
Gli dico seguendolo e sorridendo alle ragazze.

Nella sala d'aspetto c'è Ignazio, ha un cappello gli occhiali da sole e la giacca tirata fin su.

"Finalmente siete arrivati! Irene non sta più nella pelle."
Ci dice Ignazio appena arriviamo.

"Ciao Zietto."
Gli dico abbracciandolo.

"Ciao!La picciridda?"
Mi chiede lui cercando di vederla.

"Eccola, la nascondevo per le ragazze di prima."
Dico scoprendola di poco.

"Ciao amore di zio!"
Gli dice Ignazio illuminandosi in volto.

"È una monella."
Dico pensando a quanto mi ha fatto disperare in questo volo.

"No,non ci credo. Che bedda...Dopo me la fai tenere?"
Mi chiede lui illuminandosi.

"Certo tutta tua è. Non mi sento più le spalle."
Dico andando verso la macchina.

"Intanto andiamo a casa, che l'amore mio ci aspetta."
Mi dice Ignazio.

"Si andiamo."
Gli dico, non vedo l'ora di entrare a casa.

Irene


Appena sento il citofono suonare,apro e mi catapulto davanti la porta. Le porte dell'ascensore si aprono e io corro incontro alla mia amica, mentre noto che Ignazio tiene l'ovetto con dentro la picciridda.

"Penny! Finalmente."le dico abbracciandola,e lei mi stringe forte.

"Fa freddissimo qua."mi dice non staccandosi dall'abbraccio

"Mi siete mancati così tanto."le dico,e intanto sentiamo Iago che inizia a correre per tutta casa come un pazzo e abbaia festoso.

"Anche voi. Che bello essere qua." mi risponde Pen

"Lo senti?"le chiedo mentre Iago ulula

"Io sono impaziente di vedere casa nostra."dice Pen guardando Piero

"Intanto fammi guardare questa patatina."le dico io che fremo per prendere in braccio la piccola.

"È un terremoto."mi dice Pen che guarda Ignazio che spupazza la piccola

"Ma se è una cucciola? La cucciola di zio."dice Ignazio con la voce scema

"Si, te la porto stanotte."gli dice Pen ridendo

"Dai falle vedere la casa Piè!"dico io a Piero

"Ma la bambina non viene con noi?"mi chiede lui

"Ma certo Scimunito!"gli dice Ignazio prendendolo in giro

"Possiamo vederla noi e lasciarla agli zii, e poi prenderla."gli dice Pen prendendogli la mano

"Va benissimo."le dico io  sapendo che Pen vorrebbe un pò di intimità con Piero

"Ma non la possiamo portare?"insiste Piero

"Piè vai,la teniamo noi!"gli dice Ignazio svoltando gli occhi

"Ma.. va bene."dice Piero sotto lo sguardo minaccioso di Ignazio

Penelope

Ignazio e Irene si chiudono la porta alle spalle con la piccola.

"Sono emozionata. È casa nostra."
Dico a Piero prendendo il suo braccio.

I tuoi occhi scrivono una canzone sulla mia pelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora