Capitolo 44. Chissà com'è invece il mondo visto da te

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Ignazio

È un grigio pomeriggio qui a Milano, grigio come il mio umore. Mi annoio a stare qui a casa,sono già sceso diverse volte pure con Iago e adesso non so cosa fare. Mi balena subito in mente un'idea,vado a fare un giro e con la scusa passo dal negozio dove lavora la mia nicuzza.

Mi sistemo per bene, jeans attillato che mi ha regalato lei e camicia nera,spruzzo un bel po' di profumo e sistemo i capelli ribelli con il gel.

"Iago,papà va a trovare la mamma,fai il bravo."dico al nostro cagnolone che guaisce

Una volta fuori,in non più di dieci minuti con la macchina, sono davanti al negozio di musica. Entro e mi trovo davanti un ragazzo. Sarà il famoso Leonardo,penso.

"Buonasera."dico entrando e guardandomi intorno.

"Ciao. Come posso esserti utile?"mi chiede il tizio sorridendo

"Vorrei dare un'occhiata,mi potresti dire il reparto delle chitarre?"chiedo scrutando tutto.

"Vieni, ti accompagno."mi risponde lui accompagnandomi in un'altra stanza. Qui noto subito chitarre e pianoforte.

"Mmmh Va bene."dico mentre guardo in ogni angolo. Dove sarà Irene? Già mi sta venendo l'ansia!

"Se poi hai già in mente qualcosa e noi non l'abbiamo in negozio la ordiniamo."mi dice il tizio

"Mi guardo un pò in giro e ti dico. Avete anche spartiti?"chiedo prendendo tempo

"Si, quelli li teniamo sotto chiave però, perché ne sono spariti parecchi."mi risponde

Lo guardo incredulo e il tizio mi squadra dalla testa ai piedi.

"Ok,comunque se sei solo puoi andare,mi arrangio da solo."gli dico volendomene liberare.

"No, la mia collega sta facendo provare dei pianoforte.-mi dice lui che mi sta alle calcagna.-Ma non voglio darti fastidio, se hai bisogno sono qui."

"Ecco vorrei vedere anche i pianoforte."dico illuminandomi

"Dobbiamo aspettare che finisca con i clienti. Intanto tu suoni?"mi chiede con aria sospettosa.

"Sì pianoforte, chitarra,basso e mi piace imparare altro."gli dico io che mi domando come mai non mi abbia riconosciuto.

"Ok. Allora guarda le chitarre e qua abbiamo solo questi pianoforte. Su ci sono gli altri."mi dice lui che mi guarda come se fossi un delinquentello.

Sto un pezzo a guardare le chitarre e improvvisamente sento una voce familiare. La mia picciridda!

"Leo ci pensi tu al signore?"chiede Irene palesandosi davanti a noi.

"Certo Nenè. Quel ragazzo vuol vedere i pianoforte!"le dice quello indicandomi.

Impallidisco e repentinamente diventò bordeaux per il nomignolo che le ha dato il tipo.

"Si Nenè,vorrei vedere i pianoforte."dico tra i denti

"Che ci fai qui?"mi chiede Ire a bassa voce,sembra seccata.

"Non posso comprare?"chiedo leggermente alterato

"Certo. Pensavo fossi venuto a farmi una sorpresa."mi risponde lei più dolce

"Quella anche...Nenè!"dico imitando il collega di lei

"Perché mi chiami così?"mi chiede lei alzando un sopracciglio.

"Io vorrei capire perché quello ti chiama così!"dico arrabbiato

I tuoi occhi scrivono una canzone sulla mia pelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora