Capitolo 31 Come saprei amarti io, nessuno saprebbe mai

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Penelope

Ho tirato 3 biberon con la tiralatte e sto allattando Cassiopea prima di uscire con Irene.  Mentre do il latte alla piccola che mi stringe l'indice nella sua manina sento suonare al campanello e Piero mi fa cenno che va lui.

"Le sta dando il latte. È pronta."
Dice Piero.

"Ciao Piè! Ok."
Sento la voce di Irene.

Mentre entra in sala Piero grugnisce e mi fissa imbronciato.

"Che bella questa principessa!"
Dice Irene raggiungendomi.

"Tesoro, qualche minuto, preferisco lasciarla sazia."
Le dico mostrandole la piccola che ha gli occhi chiusi ma ancora ciuccia.

"Non c'è fretta. Ignazio sta per arrivare, è a portare a spasso Iago."
Mi dice Irene.

Dopo un po' la piccola smette di ciucciare, è completamente addormentata.

"Piero, la piccola ha finito. Te la metto qua nell'ovetto, dorme."
Dico posandola nell'ovetto, agganciandole la cinturina.

Mi sollevo e mi rivesto, mettendo la coppetta assorbente e subito dopo la camicia che ho posato sulla sedia della sala da pranzo.

"Puoi darla anche a me."
Mi dice lui.

"Dorme, facciamola dormire nella culla o nei suoi luoghi, altrimenti si abitua alle braccia sempre."
Dico infilando il cappottino, che palle!

"Va bene."
Mi dice lui col broncio, come se lo avessi ferito.

Suonano alla porta e va Irene direttamente, si presenta dopo qualche secondo con Ignazio.

"Ciao Igna."
Lo saluto quando sbuca.

Iago va direttamente all'ovetto, annusa i piedi della piccola e poi si mette a terra, accucciandosi.

"Ciao,mi raccomando fate le brave."
Mi dice Ignazio ridendo, a mo di raccomandazione.

"Si, andiamo solo da Abercrombie, hanno cambiato i modelli."
Dico ridendo.

"Au chi modelli?"
Mi chiede Ignazio accigliandosi.

"Quelli mulatti, belli, alti."
Dico guardandomi allo specchio in corridoio, sono un po' indecente, ma fa nulla.

"Forse è il caso che venga con voi."
Dice lui tutto nervoso facendo scoppiare a ridere Piero.

"Sei proprio un Otello. Vedi di fare la guardia alla piccola, noi sappiamo badare a noi stesse."
Rido e mi sistemo i capelli.

"Sì ma non fate tardi."
Mi dice lui facendo l'offeso.

"No, ho mia figlia che attende le poppe con ansia. Tranquillo."
Dico ridendo e andando verso la porta.

"Neanche un bacino?"
Mi chiede Piero.

Mi volto e lo bacio appena sulle labbra.

"Ci vediamo dopo amore."
Mi dice lui tornando dalla bambina mentre Ignazio lo guarda  scioccato.

"A dopo."
Dico uscendo di casa.

Facciamo qualche passo, prima di prendere la mia smart, è più facile trovare parcheggio con quella.

"Gli hai parlato?"
Mi chiede Irene.

"No. Ero davvero stanca ieri. Vediamo se riesco stasera."
Le dico, dicendo la verità. Stare dietro alla piccola stanca più del lavoro.

"Perfetto! Non sai quanto mi mancavano questi pomeriggi con te."
Mi dice Irene.

"Ora andiamo a divertirci."
Le dico facendole l'occhiolino.

I tuoi occhi scrivono una canzone sulla mia pelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora