A Bad Player

Il gioco ha inizio

Una persona che sa stare da sola, non é mai da sola. Le persone che non sanno stare sole, sono sole.
(Osho)

John Mayer pov
Come al solito mi sveglio alle cinque del mattino, vado ad allenarmi nella parte segreta della casa e prima di andare a lavoro vado a farmi una bella doccia rigenerante.
Mi vesto elegantemente, prendo la mia Lamborghini Aventador sfrecciando per le strade di Los Angeles per non arrivare tardi in ufficio.

Questa mattina, purtroppo, mi toccano colloqui su colloqui per cercarmi un'adeguata assistente, visto che l'ultima dopo avermi portato un caffè con troppo zucchero ed avermi sporcato il completo di Armani é stata licenziata in tronco.
Arrivato alla Mayer Corporation prendo l'ascensore e digito sul tastierino numerico il decimo piano, appena le porte si aprono mi trovo davanti una fila di quindici ragazze tra i venti e trent'anni, tutte in talleur e tacco dodici, ma per quanto goffa ce n'è solo una che mi colpisce.
Mi incammino verso l'ufficio notando gli sguardi lussuriosi delle ragazze che mi squadrano come se fossi il loro pranzo; mi dispiace per loro ma delle donnine del genere da me non avranno nulla, anzi nessuna di loro per quanto mi riguarda avrà qualcosa a parte una bella scopata.
Entro ed inizio a chiamarle una ad una, aspettando che entri quella meraviglia dai capelli rossi ed occhi verdi.
Dopo un'ora me la ritrovo davanti, adesso che la guardo meglio sembra una vera dea scesa in terra per redimere qualunque male si trovi sul suo cammino; a parte il sottoscritto ovviamente! Chi mai potrebbe redimere John Mayer?
Bè adesso iniziamo con le domande:
"bene Mrs Justice, vedo che si é laureata in economia e commercio con il massimo dei voti e che ha appena concluso un master in letteratura straniera; ma come mai é qui? Insomma perché cercare lavoro come assistente in questa azienda?"
La vedo stranita dalla mia domanda ma nessuna traccia di insicurezza le traccia il volto:" sono qui per lo stesso motivo che ha portato molte ragazze, ossia la crisi, il bisogno di soldi, la voglia di lavorare in un ambiente che non sempre ti appartiene poiché non tutti siamo miliardari, nonostante abbia studiato molto sono pronta ad accantonare tutto pur di aiutare le persone che amo e costruirmi una vita! Ha qualcos'altro da chiedere?".
Per la prima volta nella mia vita, una donna di circa venticinque anni mi ha risposto senza remore, senza esitazione e con un certo disprezzo, questo mi incuriosisce e mi fa venire voglia di metterla in difficoltà:" qui signorina Justice sul suo curriculum vedo che ha lavorato in molti posti, ma che poi é stata licenziata, come mai?"
Credo di averla presa in contropiede, lo vedo dai suoi occhi che mi scrutano con una certa rabbia:" bé signor Mayer a me piace lavorare con persone rispettose, non con tiranni. Per cui se mi si manca di rispetto io controbatto senza preoccuparmi molto della reazione del mio datore di lavoro!".
Sebbene questa ragazza mi stia già sui nervi decido mentalmente che alla fine di questa giornata sarà lei la mia assistente.
Così dopo averle ascoltate tutte a mezzogiorno vado nella sala d'aspetto dove tutte mi attendono per il verdetto, e gli comunico:" per oggi potete tornare tutte a casa, tranne la signorina Barbara Justice".
Dopo due minuti di silenzio, mi giro e prima di andare in ufficio, le urlo:" signorina la vorrei velocemente nel mio ufficio, si sbrighi! Non vorrà già essere licenziata?"
E con ghigno soddisfatto la aspetto, dieci lunghi minuti, dopo di che la vedo avanzare nel mio ufficio e porsi davanti a me ed io le ordino:" Miss Justice si segga, grazie!".21
Lei, con riluttanza fa quello che le dico ed inizio il mio monologo:" allora signorina, lei sarà la mia tutto fare fino a quando lo vorrò io. Dovrà portarmi il caffè esclusivamente come lo desidero io, dovrà prendermi appuntamenti e non dovrà discutere i miei ordini; sono stato chiaro?"
La vedo un po' titubante ma mi risponde lo stesso:" io non discuterò certamente i suoi ordini fino a che lei mi rispetterà e nel momento in cui non lo farà stia certo che non me ne starò zitta! Sono stata sincera prima mentre parlavamo, si ricordi che é lei che mi ha scelta e non viceversa. Se non é contento della sua scelta le consiglio di cambiarla."
Dopo un momento di rincoglionimento maschile le rispondo:" signorina é lei che mi ha detto di aver bisogno di soldi ed io i miei dipendenti li pago bene. Quindi le consiglio di essere furba ed accondiscendente perché nel momento in cui lei prenderà la sua roba ed uscirà, si ricordi che potrei far in modo che nessuno la assuma il che significa che la obbligherei a ritornare strisciando, sono stato sufficientemente cristallino?" Dopo due minuti di silenzio si alza e mi chiede:" devo portarle qualcosa? Che devo fare, sentiamo?".
Il mio sorriso si fa sornione e le dico:" no Miss Justice, lei comincerà domani mattina, la voglio qui alle otto in punto nel mio ufficio per alcune scartoffie e si ricordi che se non ha ancora fatto i conti con il diavolo, si prepari a farli da domani in poi! Buona serata signorina!"
E detto questo, gira i tacchi non mi saluta nemmeno e scompare dal mio ufficio come una furia; nel frattempo penso che questa ragazza sarà una bella gatta da pelare.
Niente che non abbia già fatto, infondo non é la prima che da super incazzata, ai miei piedi diventa un agnellino sperduto ed indifeso.
CHE I GIOCHI ABBIANO INIZIO!

SPAZIO AUTRICE
Cari lettori, purtroppo non aggiornerò assiduamente spero però mi darete la vostra fiducia ed aspetterete con ansia i miei aggiornamenti, vi ringrazio e vi auguro una buona giornata. Sperando che la vostra sia meglio della mia, il che, credetemi é sicuro.