L'inizio di una dura battaglia

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Sono a casa sua, mi sento male dentro, l'ultima volta mi ha quasi spezzato la schiena eppure io sono ancora qua. Sono pronta a salvarlo da se stesso nonostante non riesca a salvare me stessa; i ricordi fanno male, sono quelli che ti cambiano senza chiedere il permesso ed io ho troppi ricordi bui, di una vita che continua solo perché spero di trovare il mio posto nel mondo. Spero, spero e ancora sono qui a sperare di non anullarmi per quest'uomo che cerco di capire con scarsi risultati; eppure sembra inevitabile.
É vero sono una ragazza di venticinque anni forte come un leone; la bestia feroce, però delle volte non sembra bastare, soprattutto quando viene capita la sua debolezza: la speranza.
Ora sono qui appoggiata accanto a lui sulla scrivania del suo ufficio a casa sua, lo vedo concentrato mentre legge scartoffie e firma; qualche volta distoglie lo sguardo per puntarlo su di me. Quelle poche volte vedo rimorso, frustrazione e rabbia; una rabbia struggente, un rodersi dentro mostruoso ed una gran voglia di migliorare che però viene schiacciata da qualcos'altro che non riesco a comprendere!
Ecco, vedete io cerco di capire gli altri, ma non capisco me stessa, per esempio perché sono qui? Cosa ci faccio? Credo di poterlo aiutare o cambiare con qualche moina struggente; siamo realisti non può cambiare! Non so quanti anni abbia, presumo intorno e non più di trentacinque, ed a quell'età non si può vedere il mondo in maniera diversa, non si può cambiare come il giorno e la notte. Ad un certo punto sentendosi osservato si volta e mi chiede:" a che pensi?". La mia riposta é repentina:" niente".
Lui non mi crede ed io ho paura di dire qualcosa che lo farà arrabbiare:" dai parla! Non aver paura! Non ero in me pochi giorni fa, però non voglio dirti niente, dirò tutto alla donna che mi rimarrà accanto per tutta la vita, non posso certo raccontare a chiunque la mia vita".
Sebbene abbia ragione la sua confessione mi fa enormemente incazzare:" ovviamente, in fondo chi sono io, é? Sono quella la quale per una domanda hai quasi rotto la schiena! Ecco chi sono, non sono nessuno ed il bello é che sono ancora qui! Non sono io la donna che vuoi al tuo fianco per cui cosa ci faccio in questa casa di merda, é?".
I suoi occhi diventano ghiaccio puro; non mi interessa sono troppo adirata ed anche lui visto che si alza in piedi, si mette davanti a me; avvicina il suo viso e mi dice:" ascolta molto bene quello che dico; non ti ho mai detto di non volerti al mio fianco, ho semplicemente cercato di farti capire che quando vorrai essere al mio fianco cercherò di spiegarti tutto. Adesso però non ci riesco, non sono pronto! Tu non sei pronta ad ascoltare la merda che ho vissuto e di cui ancora faccio parte; quindi frena la lingua, smettila di dire MERDA davanti a me! Anche perché hai mal di schiena e più imprechi più mi ecciti da morire, più mi viene voglia di sbatterti sulla scrivania, quindi evita di provocare il cane che dorme! Secondo, smettila di volere delle spiegazione che per il momento non posso darti; sappi che quando sarò pronto a dirtelo non vorrai nemmeno vedermi in foto; rimarrò come un amaro ricordo, mi vorrai uccidere tu stessa, vorrai vedermi morto ed io morirò dentro perché non potrò più averti accanto! Mi anullerò, so che hai paura di azzerarti per me, ma credimi che sarà il contrario Rossa. Voglio essere degno di stare con qualcuno come te, però non lo sono. Sono solo un uomo colmo di rabbia che nella vita si é dato a menage a trois, ad orge e chi piú ne ha più ne metta! Se la tua domanda é: sei il male? Bè sì lo sono, eppure nei tuoi occhi vedo una donna con le palle che può mitigare il diavolo che é in me; quindi lasciami tempo per favore! Smettila di volere troppo, quando sarò pronto cercherò di aprirmi ma per adesso porta pazienza! Ti prego!".
Non riesco a spiccicare parola, il suo discorso ammetto che é stato illuminante e pieno di significo ed é anche troppo vicino ma mi sveglio dalla mia trans e gli dico:" va bene John la smetto se é di questo che hai bisogno, e me ne vado da un'altra parte se ti dò fastidio. La schiena mi fa anche meno male quindi vado a sedermi; a dopo!". Ma lui mi ferma:" no, sta qui con me. Tranquilla non sono arrabbiato ma solo un po' infastidito. Volevo chiederti se sta sera ce la fai ad uscire Barbara!?". Abbasso gli occhi e faccio cenno di si ma lui mette due dita sotto il mio mento e mi alza il viso ed incontro i suoi occhi; mi viene da piangere, mi sento impotente, non riesco a fare nulla né a dire nulla di sensato. Una lacrima cade al mio controllo di donna apparentemente cazzuta, lui la raccoglie:" ehi, bambina mia,smettila di piangere, non serve! Per favore, più piangi e piú voglio baciarti ma tu non sei pronta quindi smettila piccola mia?". Scruto ancora i suoi occhi, capisco che voglio che mi baci, ne ho bisogno, non so nemmeno il perché ma ne ho una voglia matta; voglio sentire il sapore delle sue labbra sulle mie mischiate alle lacrime salate che non accennano a smetterla di scendere copiose come un mare in tempesta, e gli ordino:" baciami allora! Ne ho bisogno davvero! Ti scongiuro ne ho la necessità!". Lui scuote la testa:" non é vero, hai solo paura di avermi forzato a dire qualcosa di cui non vogl........". Non lo lascio finire la frase ma lo bacio, con forza, prepotenza, dolore ed un pizzico di speranza. In questo bacio però c'è qualcos'altro che non so spiegare, qualcosa che mi fa attorcigliare le budella; non so ancora cosa sia ma conto di scoprirlo al più presto!

Due minuti dopo, John cerca di ricomporsi poiché il bacio é stato così focoso che gli ho sgualcito camicia e giacca, lo vedo un po' arrabbiato ma ho voluto troppo baciarlo; non mi interessa:" stasera usciamo, a quanto pare il mal di schiena é quas...

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Due minuti dopo, John cerca di ricomporsi poiché il bacio é stato così focoso che gli ho sgualcito camicia e giacca, lo vedo un po' arrabbiato ma ho voluto troppo baciarlo; non mi interessa:" stasera usciamo, a quanto pare il mal di schiena é quasi passato vedo! Adesso ti prego esci da qui se no non riesco a trattenermi bimba! Esci che é meglio per tutti e due!". Ma non voglio uscire, sono pazza? Bè sì l'ho sempre saputo:" io non esco da qui! Manco morta John! Non mandarmi via; ti prego!"." Barbara esci, potrei veramente attaccarti al muro; ma stavolta per strapparti i vestiti di dosso e dare sfogo alle mie fantasie. E credimi se ti dico che mi sono fatto di quei film mentali che neanche il libro del Kamasutra mi supera! Fidati che sono una macchina da combattimento e a meno che non mi preghi di fermarmi mentre urli il mio nome non mi fermerò! Quindi esci ti scongiuro; esci!".
Non ho voglia di provocarlo oltre quindi esco ed inizio a prepararmi per questa sera.
La mia mente anche se principiante rispetto alla sua credetemi che non é molto pudica in questo momento; saranno gli antidolorifici, almeno spero! Non posso innamorarmi di un pazzo del genere, devo cercare di usarlo fino a che mi serve e poi andarmene senza sentimenti e complicazioni; sarebbe troppo dura lottare contro i suoi demoni e poi io devo combattere anche i miei. Ho anche capito che di segreti ne ha troppi, mi farò male se inizierò a provare qualcosa che va oltre l'attrazione fisica; e mentre mi convinco di tutto questo inizio a restaurarmi pur di presentarmi decentemente sta sera.
Dopo un'ora di autoconvincimento capisco che sono solo una povera illuso e che questo é: L'INIZIO DI UNA NUOVA BATTAGLIA!

SPAZIO AUTRICE
Buongiorno lettori, ditemi cosa pensate? Che tipo di battaglia é questa? Contro se stessi o contro qualcos'altro? Indomita la nostra Barbara é? Ma che lo sa se il nostro John resisterà ancora per molto? Ahi che dolor!
Alla prossima cari lettori!👅😘

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