"Quelli che sono i più difficile da amare in realtà sono quelli che hanno più bisogno di essere amati"
Arrivati all'aeroporto mi gira la testa e le forze mi stanno abbandonando, sono distrutta, non ce la faccio più ma cerco di resistere.
La mia resistenza, però, é piuttosto fragile infatti ad un certo punto sto quasi per svenire quando due braccia più che riconoscibili mi sostengono e sento un pianto di donna che deve essere sicuramente quello di Emily, poi John mi stringe a se e mi sussurra:"Piccola, cerca di farti forza, dobbiamo raggiungere l'aereo ma prima dobbiamo assolutamente passare i controlli, non ti preoccupare ci sono io con te, anzi ci siamo noi, io ed Emily. Appena arriveremo nell'aereo ti prometto che nessuno disturberà il tuo sonno ma adesso devi cercare di resistere, fallo per me!". So che dovrei tranquillizzarlo, anche perché sento il panico nella sua voce, ma sto crollando, sono così stanca, ho bisogno che lui mi sostenga se no questa volta non mi rialzerò più! É vero, sapevo che questa lotta sarebbe stata la piu difficile di tutta la mia vita, ma in questo momento per ricaricarmi avrei solamente bisogno di dormire tra le sue potenti braccia.
Eppure da donna forte quale sono lo calmo, e come il mio solito mi metto al secondo posto:" Amore, va tutto bene, ho avuto solo un mancamento, ma adesso mi sento meglio, puoi lasciarmi, ho bisogno di respirare!".
John obbedisce, lasciandomi andare, ma appena faccio un passo da sola la testa ricomincia a girare, fortunatamente il mio amore era preparato a tutto ciò e mi riprende:"piccola, ti tengo io, adesso cammina davanti a me che ti sorrego per i fianchi! Emily, tu per favore stammi vicina, non ti allontanare per nessun motivo, ok?". Non sento la sua risposta, penso abbia annuito ma in questo momento é l'ultimo dei miei problemi, devo cercare di non accasciarmi a terra. John capisce che sto male e continua a darmi direttive su cosa fare, se andare dritti, a destra o a sinistra e mentre parla con me discute anche con la sorellina.
Passati, con fatica, i controlli finalmente arriviamo dentro l'aereo dove John fa sedere sua sorella vicino al finestrino, me vicino a lei e lui si siede vicino a me e al corridoio poiché può tranquillamente alzarsi e camminare visto quanto é nervoso.
Emily accanto a me é preoccupata e mi chiede:" Barbara stai meglio? Scusa per sta notte, non dovevo venire da mio fratello e non dovevo farti sparare, dovevo farlo io mi dispiace!". A quelle parole, non so per quale motivo, ma mi arrabbio:" Emy, non dire mai più una cosa del genere, hai fatto bene a venire da noi, se no saresti morta e tuo fratello sarebbe esploso, quindi non dire queste cazzate per favore. E comunque adesso che sono seduta sto un po' meglio grazie!".
John si avvicina a me, mi prende la mano e mi sussurra:" piccola, non arrabbiarti e riposati, nessuno finché sarò in vita ti farà del male e nessuno disturberà il tuo sonno hai capito?".
Annuisco e gli dò un bacio sulle labbra, poi chiudo gli occhi, abbandono la testa sulla sua spalla e dormo, ad un certo punto inizio ad avere un incubo e sento qualcuno slacciare la mia cintura e portarmi sul suo petto, l'incubo come per magia scompare, poi delle voci, ma non intendo aprire gli occhi e lasciandomi cullare da quel profumo che a me piace chiamare casa continuo a dormire.
Non so quanto tempo dopo sento delle labbra appoggiarsi sulle mie, così apro gli occhi e lo vedo: John, stanco e con i capelli arruffati, gli occhi azzurri come il mare ma pieni di lacrime, difatti all'istante mi angoscio;" ehi, amore tutto ok? Che c'è?".
Però non mi risponde, scuote la testa e mi dice:" te lo dirò quando saremo soli, adesso scendiamo dall'aereo tutti e TRE ed andiamo in albergo che siamo tutti distrutti!".
Acconsento ed intorpidita mi alzo, John mi prende per mano mentre Emily mi prende sotto braccio; sembrerà una cosa strana ma io, anche se non la conosco del tutto, le voglio bene perché la sua forza é pari alla sua fragilità.
Scesi dall'aereo mi ritrovo davanti ad una limousine nera con i finestrini oscurati, vicino ad essa un uomo che avrà più o meno l'età di John ci sorride e subito stringe la mano al suo boss poi saluta noi signorine le quali entriamo subito in macchina mentre John si ferma fuori con lui a parlare.
Cinque minuti dopo entra anche lui e la macchina parte, venti minuti dopo ci troviamo davanti all'albergo più bello e sicuramente più costoso di tutta l'Australia, scendiamo, John da delle direttive al suo autista e poi entriamo in quel magnifico paradiso.
L'amore della mia vita parla con il receptionist, che poi ci dà le chiavi delle nostre camere che a quanto ho capito sono comunicanti, difatti io e John staremo nella Presidenziale mente Emily starà in quella attaccata a noi, la Regale.
Prendiamo l'ascensore che ci porta all'ultimo piano dove le nostre valigie sono davanti le nostre porte, poi John da la chiave alla sorella e le dice:" Emy, per qualsiasi cosa chiamaci, non ti preoccupare, hai capito. Ah, e prima che tu entri sappi che ho mandato Jack, il mio autista a comprarti delle cose nuove visto che per problemi "organizzativi" non ti sei potuta portare niente. E non ti preoccupare non voglio i soldi indietro, prendilo come un regalo e poi sei mia sorella, sangue del mio sangue quindi sta tranquilla!".
Emily, felice come non lo é mai stata, prende la chiave ed entra nella sua stanza lasciandoci finalmente soli, lui apre la porta, prende le valigie ed entriamo, io rimango a bocca aperta da tanta bellezza.
La stanza é nei toni dell'oro, del nero e del rosso, le lenzuola sono di seta, più che una stanza é un appartamento con salotto, due camere da letto ed un bagno enorme; ma non mi interessa perché vedo John annientato con gli occhi ancora vitrei così mi avvicino a lui:" piccolo mio adesso mi vuoi dire che succede?". Punta i suoi occhi nei miei ma scuote la testa:"John, ti prego parlami, sono qui, sto bene. Se é per ieri sera che sono quasi svenuta in aereoporto non ti preoccupare ero solo molto stanca. Non ti voglio vedere così, per favore sfogati!".
Nei suoi occhi vedo indecisione, così mi avvicino ancora di più a lui abbracciandolo e accarezzandogli la schiena, alla fine comincia a parlare:" ti sto distruggendo, ti avevo detto di non innamorarti di me, che ti avrei annientata, adesso anche io mi sono innamorato e ho la costante paura di perdere l'unica donna che può amare uno come me, uno pieno di casini che odia se stesso. Ti prego non crollare, non lasciarmi sprofondare di nuovo in quel buio, nell'infelicità perché finché ci sei tu, nonostante i problemi io sono pronto a combattere ma se non ci sarai la mia vita non avrà più senso! Sta notte in aereo, stavi per avere un incubo, ti sentivo parlare ad un certo punto stavi per urlare, ma io ti ho slacciato la cintura e ti ho messa sopra di me, accoccolata al mio petto, non voglio che tu abbia incubi come il sottoscritto".
Continuo ad ammirarlo e sento paura, rimorso, rabbia e tantissimo dolore ad un certo punto per non farsi vedere da me chiude gli occhi:" John, apri quei dannatissimi occhi? Guardami, sono qui, era solo un incubo, niente di cui preoccuparsi o colpevolizzarsi in questa maniera".
Testardo com'è, continua a tenerli chiusi:" Cazzo, John non farmi perdere la pazienza e apri quei tuoi meravigliosi occhi dove ogni volta mi perdo, per favore!".
Lo fa, ma poi rincomincia a blaterare:" tu, non capisci, io non voglio tu faccia brutti sogni, voglio che tu sia felice e............" Non lo lascio continuare e lo bacio per farlo tacere e per fargli capire che nonostante gli incubi, il dolore e tutto il resto rimarrò sempre al suo fianco anche se dovessi morire io non lo lascerò mai, lo proteggerò sempre a discapito di me stessa, ad un certo punto mi stacco:" hai finito adesso?"."No, non ho finito, devi smetterla signorina, di fare così. Sei un incosciente e...."
Ma lo zittisco di nuovo:" hai finito adesso oppure per farti stare zitto devo lanciarti sul letto e fare l'amore, contando che é passato molto tempo dall'ultima volta, é?".
Sebbene il mio invito sia più eccitante, si gira e scompare in bagno, io lo seguo ed entrando lo vedo armeggiare con la vasca idromassaggio:" che stai facendo?".
"Non vedi bellissima, sto preparando un bagno, dove parleremo e ci rilasseremo!". Non so per quale motivo ma ho davvero tanta voglia di lui:" vorresti dire che ci rilasseremo e basta perché non ho intenzione di parlare! Il discorso di prima per quanto mi riguardo é chiuso! Io ti amo, non mi distruggerai e non ti lascerò solo, adesso basta! Sono stata chiara?".
Stupito, si gira a rallentatore e mi guarda perplesso:" smettila, donna, di farmi incazzare, qui fai quello che ti dico, parleremo e ti rilasserai, nient'altro!". "Ok, allora ti rilasserai e parlerai da solo per quanto mi riguarda". Mi giro cercando di andarmene ma arrivata alla porta sento le sue mani trattenermi ed alzarmi da terra per poi mettermi a muso a muso davanti a lui:" senti, bambina capricciosa, finiscila di provocarmi se no va a finire male, molto male". Poi mi fa scendere sul suo corpo per poggiarmi a terra:" sono stato chiaro?". Ed io sfrontata come sempre:" NO!".
Dopo quest'affermazione, mi sento attaccare al muro di fianco alla porta, pone una gamba delle sue in mezzo alle mie e con quella mi alza alla sua altezza:" hai finito, perché se continui questa volta ti sbatterò a modo mio!".
Io, sposto le mie mani dietro al suo collo per avvicinarlo di più a me e sussurrargli:"Ho bisogno di sentirti dentro di me, di sentirci una cosa sola, ma anche ho necessità di amarti con tutta me stessa poiché ne hai bisogno! Non mi interessa se vuoi sbattermi a modo tuo, ma io ti amo ed ho capito che hai bisogno di me, sto bene e smettila di trattarmi come un oggetto di vetro, sono una donna che ha bisogno del suo uomo! Ti prego, fidati di me!"."Piccola, basta provocarmi! Sei stanca, tu non hai bisogno di me ma hai necessità di riposarti".
Anche se le mie parole in lui hanno smosso qualcosa, si ostina a non toccarmi per qualche paura stupida che si é appropriata del suo cervello:"John, fa l'amore con me!"."NO! DEVI RIPOSARE! SMETTILA DI PROVOCARMI!".
Io non mollo, ho bisogno di essere amata:" Ti prego amami come tu sai fare"."NO!"."John, se entrerai in vasca con me io mi prenderò ciò che vorrò, e voglio te!"."No, ti supplico smettila!".
"No amore, tu smettila e ascoltami, ti prego amami, ho bisogno di te, di sentirci una cosa sola!". "L'hai voluto tu Barbara, ricordatelo che l'hai voluto tu, adesso finché non sarò stanco, distrutto e non riuscirò a mantenermi in piedi ti farò mia! Non azzardarti a lamentarti poi, perché mi inaccazzerò da matti, santo cielo!".
Con una foga mai vista mi bacia partendo dal collo ed arrivando alle labbra, dove fa incontrare la sua lingua con la mia, mentre ci baciamo lui mi spoglia e lo stesso faccio io perché ho bisogno della sua pelle contro la mia, del suo profumo unito al mio.
In un momento poco preciso, allaccio le mie gambe attorno alla sua vita mentre entra nella vasca e con impazienza ci immergiamo completamente.
Lui é sotto di me, continua a stuzzicarmi in tutti i modi possibili, a baciarmi fino allo sfinimento ed io non oso lamentarmi, anzi, mugulo di piacere, poi entra in me con una foga ed io urlo il suo nome.
Dopo poche spinte, arriviamo al culmine contemporaneamente, i suoi occhi però mi dicono che non ha ancora finito ed infatti:" mi dispiace avvisarti piccola che non ho ancora finito la mia riserva di energia e l'acqua é ancora calda!".
Continuiamo ad amarci per un'altra mezz'ora, poi l'acqua inizia a diventare fredda così ci alziamo insieme, io sono sempre attaccata a lui come una scimmia, prende un asciugamano mi tampona un po', io faccio lo stesso con lui e poi mi ritrovo in camera da letto ed a quanto pare questa riserva di energia non si é ancora esaurita del tutto.
Rientra in me con facilità e mi sussurra:" ti amo piccola, ti amo più della mia stessa vita!". E dieci minuti dopo siamo arrivati di nuovo al culmine; John non é mai stanco, ad un certo punto si accorge che ormai non ce la faccio più così facciamo l'amore per l'ultima volta ed alla fine mi dice:" non sarei mai stanco di averti, sei la donna della mia vita, bella, formosa intelligente e tutta mia! Adesso dormi che ti ho stancata abbastanza!".
Faccio una delle mie risatine, mi giro apposta, allontanandomi, lui si avvicina mi abbraccia stretta, mi bacia una spalla e continua:" dove credevi di andare dolcezza?". "Dove potrei mai andare?". "Da nessuna parte, adesso dormi amore mio!"
Cinque minuti dopo per la stanchezza sto già dormendo mente lui mi coccola, ma poi anche il mio uomo crolla e finalmente mi sento in pace, ma soprattutto felice.SPAZIO AUTRICE
ALLORA MIEI CARI LETTORI, COSA PENSATE DI QUESTI CAPITOLO? INTRIGANTE VERO?
ASPETTO I VOSTRI PENSIERI E I VOSTRI BELLISSIMI COMMENTI!
AL PROSSIMO CAPITOLO
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ChickLitJohn Mayer, un uomo che non sa cosa sia l'amore perché non lo ha mai provato. John crede di non avere un cuore, al posto del sangue pensa di avere veleno, é convinto di rompere tutto ciò che tocca e tutto ciò che fa suo ed é effettivamente cosí. Non...