Quando il diavolo veste Armani

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Mi sveglio alle sei del mattino a causa delle urla di mia madre che mi intima di alzarmi e prepararmi per il colloquio che secondo lei mi cambierà la vita. Che illusa!
Non avendo altra scelta, controvoglia vado a farmi una doccia calda di circa mezz'ora sperando che l'acqua sappia darmi conforto.
Dopo di che, ritorno in camera per scegliere cosa mettermi, scegliendo un semplice tailleur di pizzo con un simpatico disegno floreale sulla gonna. Le scarpe sono consapevole siano un po' alte ma sinceramente non me ne importa niente del parere degli altri.

Dopo essermi agghindata per bene, scendo per fare colazione dove mi aspetta quell'impicciona di mia nonna Jody che mi guarda a bocca aperta per poi chiedermi dove stia andando vestita così bene

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Dopo essermi agghindata per bene, scendo per fare colazione dove mi aspetta quell'impicciona di mia nonna Jody che mi guarda a bocca aperta per poi chiedermi dove stia andando vestita così bene. Tralascio il suo sguardo e le rispondo che ho un colloquio di lavoro importante che potrebbe "cambiarmi l'esistenza".
In seguito prendo la mia Smart e parto in direzione Mayer Corporation.

Arrivo davanti ad un edificio enorme che avrà come minimo venti piani, consegno la macchina ad un ragazzo che si premura di andarla a parcheggiare

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Arrivo davanti ad un edificio enorme che avrà come minimo venti piani, consegno la macchina ad un ragazzo che si premura di andarla a parcheggiare.
Intanto io entro e chiedo ad una ragazza vestita in maniera impeccabile dove devo andare per il colloquio di assistente del signor Mayer e lei mi dice di prendere l'ascensore e di dirigermi al decimo piano.
Quando le porte si aprono mi ritrovo davanti ad almeno una decina di ragazze bellissime, che sono sicura faranno colpo, il che significa che ho già perso in partenza.
Mezz'ora dopo arriva il temibile boss, ed ad essere sincera, devo dire che é un gran bel pezzo d'uomo eppure quel sorriso e quegli occhi non mi ingannano nonostante quando posa gli occhi su di me stia quasi per cadere da questo tacco dodici del cazzo.
Un'ora dopo, entro nel suo ufficio, mi siedo aspettando la sua domanda e quello che mi chiede un po' mi stupisce:"bene Mrs Justice, vedo che si é laureata in economia e commercio con il massimo dei voti e che ha appena concluso un master in letteratura straniera; ma come mai é qui? Insomma perché cercare lavoro come assistente in questa azienda?".
In questo momento il gran gnocco davanti a me mi sta facendo perdere la pazienza ma cerco di non darlo a vedere, dicendogli:"sono qui per lo stesso motivo che ha portato molte ragazze, ossia la crisi, il bisogno di soldi, la voglia di lavorare in un ambiente che non sempre ti appartiene poiché non tutti siamo miliardari, nonostante abbia studiato molto sono pronta ad accantonare tutto pur di aiutare le persone che amo e costruirmi una vita!".
In maniera stizzita gli intimo:" ha qualcos'altro da chiedermi?".
Punto i miei occhi nei suoi ed é in quell'istante che capisco che la sua sete di conoscenza non si é conclusa, infatti mi rimbrotta:" qui signorina Justice sul suo curriculum vedo che ha lavorato in molti posti, ma che poi é stata licenziata, come mai?".
In questo momento vorrei mettere la testa sotto la sabbia ma figuriamoci se lo faccio, non mi farò mai mettere i piedi in testa da un uomo ed infatti:"bé signor Mayer a me piace lavorare con persone rispettose, non con tiranni. Per cui se mi si manca di rispetto io controbatto senza preoccuparmi molto della reazione del mio datore di lavoro!".
Il suo viso é impenetrabile, freddo come il ghiaccio, dopo due minuti di silenzio mi congeda ed io mi alzo e me ne vado aspettando la sua scelta.
Mezz'ora dopo entra nella sala d'aspetto per comunicarci la sua scelta ed orrore degli orrori sono io; ed é qui che capisco che sarà molto dura fare la sua assistente, ho subito capito che il mio nuovo capo é il classico prototipo di tiranno.
Difatti comincia subito a darmi ordini ad intimarmi poi che se non avessi ancora fatto i conti col diavolo li avrei fatti quest'anno con lui, però le sue parole non mi scalfiscono, non possono scalfirmi perché il diavolo non é chi crede di esserlo ma chi si rifiuta di capire ciò che é.
Inoltre nei suoi occhi vedo qualcosa di indecifrabile, di oscuro ma non mi interessa a prescindere da tutto io non mi farò sottomettere nemmeno da un super miliardario stra figo.

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