Alle otto in punto Clara arriva più bella che mai. Il suo trucco é leggero ma deciso, insomma la rispecchia. Il mio invece é piuttosto marcato sulle labbra messe in evidenza con un rossetto rosso passione mentre sugli occhi una leggera linea di eye-liner con mascara allungante per le ciglia.
Alle otto e venti mi arriva un messaggio da un numero sconosciuto, lo apro e vedo che é di John, cioè del signor Mayer volevo dire.Da: John Mayer
A: Barbara Justice
Buonasera signorina, la aspetto alla villa Red Passion. Non vedo l'ora di vederla. La attendo con trepidazione.
J.M.Sembrerò stronza, ma decido di non rispondergli e di lasciarlo aspettare, quel despota!
Usciamo dal mio palazzo e Clara mi comunica che andremo con la sua auto; in poche parole vuole impedirmi di abbandonarla al galà nonostante le abbia chiarito che il mio capo esige che sia la sua accompagnatrice per questa sera.
Mezz'ora dopo ci ritroviamo davanti ad una villa che sembra il paradiso in terra, non ho nemmeno parole per descriverla, é troppo bella.
Entriamo con disinvoltura, cercando di non dare troppo nell'occhio ma a quanto pare tutti si girano a guardarci. Nel frattempo con gli occhi cerco il mio capo, lo vedo avvicinarsi con volto freddo ma con occhi brillanti di pensieri poco pudici. Mi prende la mano, la avvicina alla bocca e la sfiora con una lentezza esasperante che mi fa tremare le gambe; però non posso lasciarmi andare in questa maniera così mi ridesto continuando a guardarlo negli occhi con sguardo impassibile.
Quando ha finito il mio capo si volta ad ammirare Clara, i suoi occhi come quelli di tutti gli uomini ricadono sul suo bel seno prosperoso, qualcosa che io le ho sempre invidiato; la saluta con sguardo languido.
Intanto vedo George avvicinarsi a noi, appena lo vedo mi viene un colpo al cuore poiché il poveretto ha un occhio nero. Noto che George ha cercato di nasconderlo con del trucco ma non ci é riuscito, qui i miei pensieri ricadono sulle urla e sui rumori nell'ufficio del mio boss dell'altro giorno.
Si avvicina con fare incerto e mi saluta in maniera piuttosto distaccata, cerco di intercettare lo sguardo di John che cerca di non guardarmi negli occhi, ma io mi avvicino e gli sussurro:" possiamo parlare io e te sul terrazzo per favore"."NO".
Ma non mi arrendo:" per favore John, se no giuro che me ne vado.". Fissa i suoi occhi nei miei facendomi capire che in quel momento mi odia con tutto se stesso, ma non mi interessa, e mi risponde:" va bene hai vinto andiamo".
Due minuti dopo siamo in terrazza:" perché vi siete picchiati John? Che cavolo é successo?Spiegati per favore".
Mr Mayer si avvicina pericolosamente e mi dice:" l'ho preso a pugni perché ti ha portata a pranzo! Perché non doveva, perché non ne ha il diritto! Perché solo con la tua presenza mi hai scombussolato la vita. Perché devo tenerti lontano da me, sono un mostro, distruggo tutto e tutti!"
Mi avvicino con cautela pensando stia delirando, ma la rabbia che sento dentro mi distrugge così gli intimo:" John non puoi scegliere per me, sono io che devo scegliere con chi voglio stare e chi voglio essere. Non siamo delle schiave ai tuoi ordini, siamo donne, esseri umani. Ti definisci un mostro, ti piangi addosso. Dici anche che io ti ho scombussolato, ma mi stai prendendo in giro John?".
"Non ti sto prendendo in giro, vorrei avere una vera donna accanto come te, qualcuno che mi salvi da ciò che mi hanno fatto diventare, ma non voglio distruggerti e più di tutto non voglio essere salvato. Non voglio la compassione da nessuno neanche da te!". "Ehi, ma ti stai ascoltando? Prima dici che vuoi essere salvato e poi non lo vuoi più! Non sei in un gioco, sei nella vita vera John! Forse l'unica cosa in cui posso darti ragione é che distruggi tutto e tutti, ma non ti conosco ed in fin dei conti non so chi sei!".
Detto questo mi giro pronta ad andarmene, ma lui mi blocca per un braccio e mi chiede:" stai con me qui fuori un altro po'! Per favore, non ti chiederò altro a parte un ballo più tardi."
Non ne posso più quindi annuisco e lo lascio fare; vedendomi arrendevole mi trascina davanti a lui prendendomi per i fianchi e mi racchiude tra le sue possenti braccia muscolose. Io sono rigida ma lui si rilassa subito, appoggia il mento sulla mia spalla e mi chiede:" questo profumo é di BULGARI?"."Si John".
Appena gli rispondo mi annusa il collo ed io mi pietrifico:" che stai facendo?". "Sto cercando di respirare e di calmarmi. Domani probabilmente mi odierò per questo e ti tratterò male per sentirmi meglio ma adesso voglio stare un altro po' così!".
Dalle sue parole capisco che devo cercare di opporre resistenza per andarmene perché odio essere trattata come una pezza da piedi:" Be mi dispiace per lei ma non mi farò trattare come un giocattolo, quindi la prego di lasciarmi andare!". "NO, BARBARA TU DA QUI NON TI MUOVI FINCHÉ NON LO DICO IO!"
Cerco comunque di scrollarmelo di dosso, ma é molto più forte di me quindi alla fine mi arrendo a lui come una ragazzina! Quanto lo odio!
Dopo altri venti lunghi minuti rientriamo, e prima delle danze l'asta di beneficienza inizia con quadri inestimabili, continua con altri pezzi di antiquariato ed alla fine arriviamo alla "modica cifra" di tre milioni di dollari da dare ad un ente che aiuta i bambini con una vita difficile.
Le danze hanno inizio ed io e John balliamo per almeno un'ora poiché non sembra intenzionato a farmi ballare con nessun altro.
A mezzanotte decido di recuperare Clara che da tutta la sera si intrattiene con George e che gioia della gioie é ubriaca, il che significa che dovrò guidare io. Prendo tutte le nostre cose e ci incamminiamo all'uscita, ma prima John mi blocca e mi dice:" domani Barbara ti aspetto nel mio ufficio, fatti trovare per favore!"
Poi si avvicina mi da un bacio sulla guancia e mi dice:" buonanotte, mi raccomando sta attenta!"
E così me ne vado perplessa ma stranamente felice.
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A Bad Player
ChickLitJohn Mayer, un uomo che non sa cosa sia l'amore perché non lo ha mai provato. John crede di non avere un cuore, al posto del sangue pensa di avere veleno, é convinto di rompere tutto ciò che tocca e tutto ciò che fa suo ed é effettivamente cosí. Non...