"Sono cambiato perché m'hanno cambiato, sappilo, sappiatelo, anche il diavolo prima era un angelo"
Usciamo da quella villa, non riesco a stragli dietro, cammina velocemente ed io provo ad aumentare il passo nonostante il mio tacco dodici, con fatica arrivo alla macchina, entro da sola visto che lui é già al posto di guida, chiudo la portiera e partiamo a razzo.
Mentre guida, guardo il suo bellissimo profilo, la mano destra che tiene il cambio, la sinistra che trattiene il volante, continuo ad ammirarlo, poi, di colpo si ferma in uno spazio al di fuori della strada e mi intima:" smettila di guardarmi, sto bene!". "No, tu non stai bene, sei incazzato, stai per esplodere!".
Non dice nulla, riaccende l'auto e ripartiamo, due minuti dopo gli dico:" John, parlami! Sfogati, sono qui!".
Però, lui fa finta che non esista, non mi ascolta e poco dopo siamo davanti casa, prima di entrare porta la macchina in garage, intanto che io lo aspetto davanti alla porta penso a come fare per sbloccarlo, per farlo reagire, ma mi rendo conto che non posso costringerlo.
Cinque minuti dopo sento i suoi passi avvicinarsi, alzo il viso per incatenare i suoi occhi ai miei ma lui non mi guarda, anzi, fa finta di nulla, apre la porta ed entriamo assieme, cerco un contatto, qualcosa che mi avvicini a lui ma quest'uomo sembra inavvicinabile.
Si toglie le scarpe, le lancia e corre in camera a spogliarsi, io lo seguo e quando entro lo ammiro mentre toglie i gemelli dai polsini della camicia, ma essendo nervoso non ci riesce, così in un moto di rabbia li strappa e li scaglia contro il muro! Non contento di questo, butta per terra due statue, un porta oggetti in vetro di Murano rosso ed alcuni orologi che erano sopra al mobile che contiene le sue cose, poi lo vedo alzare il mobile (il quale non ho idea di quanto pesi) ma prima che lo scagli lo fermo abbracciandolo da dietro:" basta John, distruggerai tutta casa, lascia il mobile e ascoltami!".
Non accenna ad ascoltarmi, per questo tolgo le mie mani dalla sua vita, le metto sulla sua schiena e lo accarezzo fino ad arrivare alle sue ampie spalle tese:" mettilo giù e voltati, ascoltami, so che stai esplodendo ma questo gesto non ti porterà a nulla! Ragiona amore mio, ragiona!".
Quando lo posa a terra tiro un sospiro di sollievo, in seguito si volta mi guarda, poi mi prende per la vita, di scatto mi attacca al suo corpo:" Barbara, sono fuori di me, incazzato nero, esci da qui! Se no sai cosa ti succede! Mi sono contenuto fino ad ora, il problema che sorge é che ti voglio ma sono infuriato e sta sera non mi scapperesti quindi ti conviene andare via se non vuoi sottostare ai miei voleri!".
Sebbene debba avere paura non ne ho, così avvicino la mia mano al suo viso e lo accarezzo, i suoi occhi si chiudono per un secondo ed io avvicino le mie labbra alle sue, le quali prendono con violenza le mie per farle sue.
La sua lingua mi dà delle stoccate potenti ma io non accenno ad arrendermi alla sua forza, devo dimostrargli che non mi sottometterà mai!
Cerco di staccarmi dalla sua bocca, lui però non me lo permette, anzi mi morde il labbro per intimarmi di non tirare la corda, alla fine con fatica riesco a staccarmi ed a guardarlo in quegli occhi belli quanto espressivi.
Non contento di sentirmi così vicina mette le mani sotto i miei glutei e mi alza da terra costringendomi a racchiudere la sua vita tra le mie gambe, poi mi adagia sul mobile, stringendomi ancora di più a se e cercando la mia bocca.
So che non dovrei essere così arrendevole eppure lo lascio fare poiché capisco che in questo momento ha bisogno di essere amato ed io lo amo tantissimo, così tanto che se potessi gli donerei il mondo intero.
Non riuscendo a baciarmi ancora sulle labbra, scende con la lingua sul mio collo continuando a palparmi dappertutto senza sosta ad un certo punto cerco di fermarlo:" dai, fermati e parliamo!". "Barbara, io sono abituato a parlare così, quindi lasciati andare, ne ho bisogno!".
Mi sento ubriaca di lui per cui acconsento alla sua richiesta, difatti in un batter d'occhio mi toglie il vestito facendo scendere con mani esperte la zip ritrovandomi in mutandine di pizzo bianco trasparente. Con audacia inizio a sbottonargli la camicia facendo attenzione a non strappargliela ma essendo impaziente la lacera al posto mio così mi ritrovo davanti ad un petto più che perfetto ed ad un corpo statuario nella sua interezza.
Con impazienza e lussuria inizio a sbottonargli i pantaloni eleganti, in pochi secondi me lo ritrovo in boxer bianchi di Armani, lo prendo per le spalle e lo avvicino a me incontrando il suo petto caldo che aderisce perfettamente al mio.
Riprende il suo percorso di umidi baci dal collo incontrando poi il mio seno e facendomi andare fuori di testa, poi torna sulle mie labbra ed io inizio a mugolare dal piacere, mi bacia e mi accarezza ed io mi lascio andare al suo volere.
Poi mi toglie l'ultimo pezzo di stoffa rimasto e lo stesso fa con i suoi boxer, mi riprende in braccio e si precipita sul letto a baldacchino.
STAI LEGGENDO
A Bad Player
ChickLitJohn Mayer, un uomo che non sa cosa sia l'amore perché non lo ha mai provato. John crede di non avere un cuore, al posto del sangue pensa di avere veleno, é convinto di rompere tutto ciò che tocca e tutto ciò che fa suo ed é effettivamente cosí. Non...