La mattina dopo

12.3K 456 39
                                    

Come al solito mi sveglio presto per essere puntuale al lavoro, ma sta volta mi sveglio molto prima del solito perché non riesco a dormire, ricordo la sua rabbia contro se stesso, il dolore in quegli occhi ma anche la speranza di poter essere salvato dall'oscurità dell'inferno.
Così alle otto meno cinque mi ritrovo nel suo ufficio ad aspettarlo come una povera sfigata che aspetta un segno divino siccome non sa che fare della sua inutile vita.
Alle otto e un quarto, rigorosamente in ritardo, spalanca la porta, la richiude stranamente a chiave e io mi ritrovo nel panico come se fossi un'adolescente con gli ormoni a mille.
Come al solito non me ne sto zitta e con aria di rimprovero, gli chiedo:" perché ha chiuso la porta a chiave?".
Lui, ovviamente, deve fare l'imbecille come il suo solito, difatti si avvicina pericolosamente a me che sono seduta sulla poltrona e mi dice:" bé perché dobbiamo parlare di cose estremamente serie Mrs. Justice".
Io non demordo:" per parlare può anche non chiudere a chiave, non crede? Non mi sembra di avere comunque margine di fuga, no?"." Che c'è, Mrs Justice, ha paura di me per caso?". Povero illuso, figuriamoci, ed infatti ribatto:"non mi fa paura! Detto questo mi potrebbe spiegare il motivo per cui sono qui? Si sbrighi devo tornare a lavoro!".
Si allontana da me, posa il sedere tonico sulla scrivania, si mette addirittura a braccia conserte, il che fa sottolineare i bicipiti e tutti i cipiti che esistono e mi domanda:" Barbara, sta sera verresti a cena con me? Vorrei solo passare una serata in compagnia, nient'altro!".
Lo guardo a bocca aperta, credendo che quello che ho appena sentito dire sia una super cazzola, nonostante tutto mi ridesto e gli rispondo:"ci può scommettere che non ci sarà nient'altro! E comunque perché dovrei venire a cena con lei? Sappia che chiamandomi Barbara e mettendosi in quella posizione non mi incanta!". John accenna un sorriso per poi dire:" bè se hai notato la mia posa significa che qualche effetto ti fa! E poi dimmi di sì e basta! Prometto che sta volta non sceglierò il vestito che devi indossare e nonostante dove andremo sarà un posto di lusso questa volta non mi imporrò!".
Sono esausta di sentirlo parlare, per di più qui dentro manca l'aria così decido di dirgli:" Si va bene verrò a cena con lei! E poi da quando mi da del tu?"." Vede signorina io le dò quello che voglio! In tutti i sensi!"
Questa sua strafottenza mi dà sui nervi:" senta, playboy da strapazzo smettila di fare il cretino. Anche se usciamo sta sera non significa un bel niente! Ed adesso apra la porta!". " Vediamo, Barbara io apro soltanto se tu mi darai del tu, così mi fai sentire vecchio con questo continuo darmi del lei! É vero, sono più vecchio di te, ma non così tanto, almeno credo!".
Non mi resta altro che accontentarlo:" va bene John potresti aprirmi così mi appresto a continuare il mio lavoro di assistente per favore!".
Grazie ad un miracolo di nostro Signore mi apre così me ne vado in ufficio e finito il lavoro, vado a casa per farmi una doccia, depilarmi, scegliere l'intimo ed un vestito decente.
Alla fine però scelgo una jumpsuit sexy ed elegante, modestamente mi rispecchia in tutti i sensi.

Alle otto e mezzo lo sto aspettando fuori dal palazzo, e fortuna delle fortune, come sempre é in ritardo

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Alle otto e mezzo lo sto aspettando fuori dal palazzo, e fortuna delle fortune, come sempre é in ritardo. Cavolo peggio di una femmina in calore!
Arriva sgommando con la sua Lamborghini e correndo come un pazzo fermandosi proprio davanti alla sottoscritta che si é presa uno spaventi assurdo.
Esce dall'auto in maniera molto mascolina, si avvicina ammirando il mio corpo fasciato dalla tutina sensuale, mette una sua mano dietro la mia schiena e mi bacia sulle guance esclamando sotto voce:" buonasera splendore! Sei pronta ad andare?".
Annuisco e salgo nella sua "navicella spaziale" e partiamo, nel tragitto gli arriva una telefonato così prende un auricolare e risponde freddamente:" pronto. Si. Va bene. Cazzo non ho tempo adesso. Non rompere. Basta ho detto."
Continua ad imprecare e a stringere le mani sul volante fino a far sbiancare le nocche, il suo viso diventa rosso per la rabbia. Non mi resta altro che poggiare una delle mie mani smaltate sulla sua gamba mascolina; sotto il mio tocco lo sento tranquillizzarsi e dopo pochi minuti riaggancia. La sua mano si sposta sulla mia per prenderla e poggiarla sul cambio delle marce. 
Dopo altri venti minuti arriviamo davanti ad un ristorante che non potrei mai permettermi nemmeno fra altre venti vite.
Entriamo, ci fanno accomodare ed iniziamo la nostra cena a base di chiacchiere, buon cibo e molto vino che mi farà ubriacare come una quindicenne alla sua prima sbronza.
Alla fine della serata anche John direi che é un po' sbronzo così per paura di fare un incidente decide senza il mio consenso di portarmi a dormire a casa sua. Entro e rimango abbagliata dalla bellezza del suo attico ma sono troppo andata per soffermarmici, mi prende in braccio, mi porta in camera, mi adagia sul letto, mi toglie le scarpe e mi copre come farebbe un gentiluomo. Io, però, non sono ancora contenta:" John dormi con me".
Mi guarda in maniera adorante eppure mi dice:" no, non posso. Tu riposa, tranquilla io vado a smaltire la sbornia per poi andare nella mia palestra al piano di sotto. Non ti preoccupare, ci vediamo domani mattina piccola e dolce Barbara!".

Spazio Autrice
Buonasera a tutti, spero che leggerete questo capitolo. Non vedo l'ora di leggere i vostri commenti, le vostre opinioni. Vi voglio bene.
Buona serata a tutti cari lettori.😘

A Bad PlayerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora