Una nuova difficile giornata

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Per iniziare ecco a voi Emily, la sorella del nostro caro John Mayer. Bellissima e forte quanto suo fratello nonostante la vita la scalfisca lei non si arrende, spera che qualcuno la salvi.

•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••Mi sveglio di soprassalto sentendo John girarsi e voltarsi come un pazzo il che mi fa preoccupare subito visto che all'istante mi viene in mente lo squarcio che lo attraversa di fianco in fianco

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Mi sveglio di soprassalto sentendo John girarsi e voltarsi come un pazzo il che mi fa preoccupare subito visto che all'istante mi viene in mente lo squarcio che lo attraversa di fianco in fianco. Mi sveglio subito, mi metto a cavalcioni su di lui e cerco di fermarlo tenendolo per le spalle, appena mi sente, si tranquillizza ed apre gli occhi:" John, sono qui fermati e respira okay?". Mi tolgo da sopra di lui e lo lascio alzarsi a sedere sul letto, ma appena si alza mi accorgo che una macchia di sangue dalla schiena si sta propagando anche per davanti:" John, via la maglia che la ferita si é aperta e sta perdendo troppo sangue! Devo metterti dei punti per chiuderla, dimmi se hai liquido anestetico da qualche parte perché in caso tu non ce l'abbia sentirai male". " Si ce l'ho nell'armadietto vicino allo specchio in bagno e le siringhe sono nell'altro". Come un razzo mi appresto ad andare a prendere l'occorrente, lo trovo e corro da lui con asciugamano, alcool, anestetico, siringhe, garze, filo ed una buona dose di paura!
É steso a pancia in giù, il che mi faciliterà il lavoro:"John, prima disinfetto e pulisco la ferità dal sangue, poi ti darò una dose di anestetico ed inizierò a cucirti, domani mattina non ci alzeremo da qui mi sa! Tranquillo,devi guarire, ma adesso pensa a qualcosa di bello che devo iniziare la tortura!".
Prendo l'alcool ed abbondo sullo squarcio, un suo urlo mi ferma il cuore ma per il suo bene devo continuare. Poi prendo la boccetta di anestetico una siringa, ne prendo quanto ne basta e glielo ignetto; aspetto due minuti per vedere se fa effetto e fortunatamente é quello che fa e poi inizio la mia opera di cucito. Quando ho finito, prendo con l'asciugamano tutti i resti di flaconi vari, ago, filo ecc... e porto tutto in bagno per buttare via, sterilizzare o lavare, poi torno in camera e lo rivedo seduto sul letto:"sei riuscita a ricucirmi?" dice strascicando le parole."Si, amore, adesso devi cercare di dormire a pancia in giù! Arrivo subito".
Esco un attimo dalla stanza, ho bisogno di respirare, non riesco a credere a ciò che ho appena fatto, ed il suo urlo di prima, mio dio, mi viene da piangere. Devo tornare in camera, non posso lasciarlo solo per tanto tempo, quindi: adesso Barbara cerca di non frignare come una bambina, rientra con sicurezza e stagli vicino.
Ma a chi la do a bere? Ho una fottuta paura di quello che un giorno potrei trovare davanti a me! Adesso é uno squarcio e in futuro cosa dovrò fare? Se me lo ritrovassi davanti in fin di vita, ma come si fa a vivere così? In che casino mi sono messa? Dovevo scappare prima, ma a causa dei sentimenti non ci sono riuscita e non ci riesco neanche adesso!
Dopo le duecentomila domande che mi sono fatta ed a cui non ho avuto risposta, ritorno da lui, lo trovo nella stessa posizione di prima, ossia seduto ma con le mani che gli coprono il viso. Mi siedo accanto a lui, gli accarezzo la schiena ma lui non vuole togliere le mani dal viso:" John, che succede?".
"Niente, dormi!". Nonostante l'ordine sia perentorio, la sua voce leggermente strozzata tradisce ciò che mi ha intimato ed io continuo:" John, parlami, che succede?"."Mi dispiace per quello che hai visto, per quello che hai dovuto fare, domani devi tornatene a casa e non devi cercarmi per nessun motivo! Non voglio rovinare anche te, non voglio vederti morire o tra le grinfie di mio padre! Voglio tu sia al sicuro, lontano da ciò che sono!". Sono così stanca,sono le quattro di mattina, non ce la faccio più ma devo combatterlo:" Tesoro smettila, che tu lo voglia o no io rimarrò qui, al tuo fianco! Tu non mi distruggerai, per quanto tu creda che io sono debole la verità é che io sono più forte di te quindi adesso smettila di rompere con le solite! Dobbiamo riposare, soprattutto tu. Per favore sono stanca adesso basta!".
Toglie le mani dagli occhi, mi guarda e sorride poi, ovviamente, avanza un'altra richiesta:" possiamo dormire abbracciati?". "John ti ho appena chiuso quella cosa assurda che hai sulla schiena, devi riposare come ti ho detto!". Come al solito deve pretendere e pretendere:" Ok, allora tu stai sotto, appoggi la testa sul mio cuscino, io mi metto sopra, appoggio la mia testa sul tuo petto e dormiamo! Ho bisogno di sentirti vicina, e se te lo stai chiedendo: si anche alle quattro del mattino con un dolore a quella cazzo di coltellata che spero di ridare a quella merda umana che é il mio caro papà!". Ed io arrendevole come sempre lo rendi felice:" va bene John, adesso sotto le coperte e dormiamo che fra quattro ore dobbiamo essere operativi!".
Per una volta nella vita, da quando ci conosciamo, mi ascolta. Ma la sua arrendevolezza alle mie parole é strana, molto strana; la cosa che odio é che non riesco mai a capire cosa gli passa per la testa, però devo resistere e solo Dio sa quanto sia dura.
Non riesco a dormire e come per magia arrivano le otto, dovrei svegliarlo ma non ci riesco, ho paura della persona che mi ritroverò davanti: il John ragionevole o il John spietato che non riesce a contenere la rabbia? Quest'uomo é un arcano!
Alle otto e un quarto sento dei movimenti sopra di me, il suo viso si alza, gli occhi si aprono ed un mare in tempesta mi accoglie, la mia mano scatta ad accarezzare la sua guancia, John gira il volto e bacia la mia mano poi avvicina il volto al mio:" tutto bene John?"."Si, ma mi fa un male cane la schiena e non posso fare quello che vorrei fare da tanto tempo!".
"E cosa vorresti fare?". "Vorrei marchiarti, farti mia, vorrei sentire il tuo corpo unito al mio, i tuoi gemiti, il mio nome urlato da te. Vorrei poterti far capire cosa provo, dimostrandotelo così, ma sono a pezzi!". Rimango senza parole, eppure non riesco a capire cosa voglia realmente:" John, smettila, alziamoci che devi mangiare e prendere le pastiglie!". "Se faccio come dici, sta sera viene ad un galà con me?". Il suo viso non promette nulla di buono, c'è qualcosa che non mi quadra, quell'espressione mi trasmette emozioni contrastanti ma voglio scoprire che cos'ha in mente:" va bene!". "Un ultima cosa, ti vestirsi come voglio io ed anche le scarpe le sceglierò io, sta volta alle mie regole!".
É dura stragli dietro é un uragano in pieno svolgimento, non mi resta che annuire, così con fatica si alza e scendiamo le scale per arrivare alla cucina dove si siede su uno degli sgabelli:" mi prepari tu la colazione?".
"Si, tost e pancetta con spremuta di succo d'arancia!". " Non é molto salutare!". "Vuoi che venga a quel galà?". Annuisce:" bene, ora stai alle mie regole!"." E se decidessi di infrangerle? Per esempio di mettermi dietro di te e di farti impazzire in tutti sensi?". " John, cos'hai sta mattina? Ti sei svegliato con la voglia di sfidarmi?". " Tu, mi sfidi sempre piccola adesso tocca a me!".
Non gli do più ascolto, non ho voglia di litigare ed é anche stata una nottata lunga, eppure lui mi sa che ne ha voglia, poiché si alza, gira il tavolo e poco dopo lo sento dietro di me, mentre inizio a preparare la colazione il suo viso si pone nell'incavo del mio collo ed inizia ad annusare il mio profumo:" piccola, dopo andiamo a comprare un bel vestito assieme, scelgo io ovviamente, ti voglio bellissima, sta notte devi essere mia! Ho bisogno di te, non ce la faccio più a trattenermi, devo sentire il tuo calore!". "Per favore John basta, mi stai mandando in combustione e devo stare attenta a quello che faccio se vuoi che sta sera sia con te a questa benedetta serata!"."No, io voglio stare qui, sentire la tua schiena sul mio petto mi aiuta a non andare fuori di testa!". "Ok, adesso é pronto siediti che arrivo subito!"."Solo se ti siedi sullo sgabello con me!". "Ok, ma dopo andiamo a farci la doccia che ti devo anche aiutare con quella maledetta roba che hai sulla schiena. Spero non ci dia problemi sta sera!".
Un'ora dopo abbiamo finito di mangiare e di lavarci, é così difficile non saltargli addosso con quel cavolo di modo che ha di fare; soprattutto quando é si di giri come in questo momento. Cerco di vestirmi con scarsi risultati, ho solo i vestiti dell'altro giorno quindi mi metto quelli, lui non riesce a starmi lontano, a non toccarmi ed io cerco di trattenere i miei istinti.
Alla fine usciamo, credo sia meglio se guido io, ma lui non sente ragioni così mi ritrovo su una Ferrari sparata a cento all'ora il che ci fa arrivare in poco tempo davanti ad un negozio di vestiti per cerimonie, entriamo ed una certa Melissa parla animatamente con John, alla fine si avvicinano e con una certa rabbia mi accompagna ad un camerino ed inizia la mia sfilata perché il signorino vuole scegliere personalmente il vestito.
PRIMO VESTITO

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