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"Andiamo al parco per prenderci una pausa dallo studio?" proposi cercando di farmi stringere ancora di più da Alex.

A dire il vero era una stupida scusa per non far venire Max a casa mia.

"Ehm...veramente.." cominciò a parlare e capendo cosa stesse per dire, mi sdraiai bene sopra di lui guardandolo malissimo.
"Che cavolo! Qualche mese fa eravamo la coppia di migliori amici che molti invidiavano ed ora a malapena accetti di uscire con me. Che palle, però" spiegai gesticolando, sorrise invece di chiedere scusa e si girò a pancia in giù trasportandomi con se, mormorai cose incomprensibili per la mancanza di ossigeno.
"Sono sempre io e se proprio insisti, restiamo qui a casa a fare qualcosa. Non mi va di uscire oggi" mi lasciò un leggero bacio prima sulla guancia e poi sul collo. Lo spinsi lontano da me per non arrossire ancora davanti a lui.
Scese dal letto mettendosi una banale canottiera che precedentemente era buttato a terra e mi porse la mano toccandomi la pelle con le maledette mani fredde. Gemetti per il fastidio. Mi lasciò andare subito per poi sfregare le mani in modo da riscaldarle.
"Spero che ci siano almeno cinque pacchetti di M&M's in cucina. Se ben ricordo tuo padre aveva fatto il rifornimento all'inizio della settimana" Alex scese le scale due alla volta per raggiungere la cucina prima di me, lo tirai dalla canottiera all'ultimo gradino rischiando di cadere sopra di lui.
"Se li vuoi te li compri. Non condivido più nulla con te. Tanto ci pensa Max" pronunciai il nome di quel ragazzo con disprezzo, ma per fortuna Alex non se ne accorse, in cambio restò davanti a me con la fronte corrugata a guardare le mie braccia incrociate prepotentemente sotto il seno un po' scoperto siccome non portavo nulla eccetto il pantalone della sua tuta.
"Non ti sto sentendo." ignorò la mia risposta e finse indifferenza andando a prendere, questa volta camminando, quei benedetti cioccolatini.


Accese la televisione in cucina, prese posto e mi invitò a sedermi sulle sue gambe. Cosa che feci non osandomi a perdere nessuna occasione con lui.
Ero paranoica e infastidita riguardo la sua storia con quel tipo, ma lui me lo aveva detto solamente due mesi dopo e non potevo più rovinare le cose tra loro.
"Devi smetterla di fare cosi. Max non ti ha fatto nulla di male" sussurrò mordendomi il lobo, toccai quel punto e mi voltai per guardarlo dritto negli occhi azzurri. Mi trattenni dal baciarlo vista la troppa vicinanza, ma lasciai stare ricordandomi che avrei perso già in partenza contro Max.
Non ricevendo risposta, proseguì accarezzandomi la guancia e poi tracciò il contorno delle mie labbra sorridendo.
"Non è come pensi tu, scemo. Fa quel che ti pare. Non mi da fastidio più di tanto" la mia risposta risultò un po' cattiva e menefreghista ed Alex ci rimase un po' male, perciò gli scompigliai i capelli abbassandomi in seguito per baciarlo sulla spalla.
"Mi manca la Lily cretina di prima. Vorrei mi dicessi cosa ti prende veramente. Se non sei felice per Max posso finirla qui. Per te, questo e altro" mi informò. Valutai la possibilità di suggerirgli di mollare quel tipo, ma tenni a bada i pensieri ricordando che era il mio migliore amico, nient'altro.
"Lascia stare." chiusi il discorso e lo abbracciai desiderando tornare ai vecchi tempi quando in situazioni come quelle saremmo semplicemente finiti per baciarci.

Verso le sei, decisi di preparare da mangiare per tutti e due e magari anche per mio padre.
Alex si offrì ad aiutarmi e quindi lo lasciai in pace a tagliare le verdure mentre io friggevo il petto di pollo.
Ero ancora a petto nudo e per distrazione mi avvicinai troppo al fuoco attaccando, così, la parte bassa della pancia alla pentola bollente, strinsi i denti evitando di attirare l'attenzione di Alex, presi il grembiule e mi coprii, successivamente gliene passai una anche a lui per precauzione.
Siccome aveva le mani sporche, mi chiese di metterglielo e con gli occhi chiusi per le cipolle, si posizionò davanti a me con la canottiera piegata per non sporcarla.
Lo sfiorai accidentalmente, o forse lo feci apposta, sulla patta dei pantaloni e me ne pentii subito dopo nel momento in cui aprì gli occhi lucidi per via delle lacrime.
Mi bloccai sul punto di allacciare i fili dietro.
"Tutto ok?" chiese per precauzione e mi allungai asciugando le sue lacrime prima di annuire.

Finimmo di cucinare e ci spostammo in salotto uno accanto all'altro cenando animatamente come ai vecchi tempi, tant'è che ad un certo punto arrivammo ad imboccarci a vicenda.
Per dessert finimmo il resto di un pacchetto di cioccolatini sdraiandoci sul tappeto.
"Non sarà Max a rovinare tutto questo. Te lo prometto" bisbigliò lasciandomi con mille domande in testa. Accidenti, basta parlarne!
"Gli conviene se ci tiene alla sua vita" una netta minaccia più che ragionevole.

Ecco la breve introduzione e dal capitolo due..si parte!

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