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Avevo dormito veramente male.
Dopo che Alex se n'era andato, ero rimasta in camera ad immaginarmi mille cose, di cui in tutte vedevo Alex e Dove a letto insieme.
Mio padre era tornato in anticipo di un'ora e provando a distrarmi in tutti i modi, si ritrovò costretto a farmi dormire con lui in modo da impedirmi di pensare troppo, ma in ogni caso non dormii affatto per paura che Alex avesse deciso di continuare con Dove e per ansia che alla fine ieri sera l'abbia invitata a cena e poi in camera sua. No. Era troppo.
«ehi, sono le sei e mezza» mio padre rise tirandomi e io mi lamentai aggrappandomi alla sua maglia finché non mi prese in braccio fino in camera mia.
«lavati i denti e scendi subito. La colazione è pronta» aspettò fin quando non presi in mano lo spazzolino.
«hai bisogno d'aiuto?».
«papa! Un po di privacy» borbottai e lui scosse la testa divertito prima di sparire.
Mangiai ad occhi chiusi dal sonno e addirittura vestirmi risultò un'impresa, provai a convincere mio padre a lasciarmi a casa almeno per quel giorno, ma rifiutò bellamente offrendomi invece un passaggio di carità.
«tu non sai cosa vuol dire andare a scuola stanchi. E se mi addormentassi in tutte le lezioni?» sbuffai per l'ennesima volta e lui rise ancora.
«ti ricordo che anch'io sono andato a scuola e per andare al lavoro mi alzo anche presto..perciò, credo che i tuoi insegnanti riusciranno a farti stare attenta» svoltò a destra parcheggiando a due passi dal cancello e mentre stavo per scendere, riconobbi da lontano Alex...con le braccia intorno alle spalle di Dove!.
Papà lo notò e mi diede una pacca di incorraggiamento sul braccio sbloccando le portiere.
«hai visto? Forse é il segno che sarà una giornata di merda. Andiamo papà, riportami a casa» pignucolai riallacciando la cintura, lui scosse la testa e scese venendo ad aprire la mia portiera, mi prese la cartella e poi mi tolse la cintura afferrandomi dalla vita.
«vai a mettere qualcosa in quella zucca vuota. Se non riesci a concentrarti con Alex e la ragazza, cambiamo i corsi, ma fino ad allora, tu andrai a scuola. Forza» mi diede un bacio sulla guancia attirando l'attenzione di un gruppo di ragazze che risero commentandoci fra loro.
«guarda, mi metti pure in imbarazzo» alzai gli occhi e lo salutai sbrigandomi per poter tenere sotto controllo quei due.
Superai il cortile e li beccai nell'atrio a parlare di chissà quale cazzata, lei non faceva altro che ridere e toccarlo sul petto mentre lui sembrava meno in forma del solito, il viso stanco e i capelli più sparati del solito, ma in ogni caso era maledettamente figo.
«sta per suonare. Devo andare» sentii malamente e lei annuì mordendosi il labbro inferiore.
«ci vediamo durante la pausa, allora» si sporse per dargli un bacio sulle labbra, ma lui fece in modo di riceverlo sulla guancia. Ben le stava, stronza.
Corse lungo le scale e io feci lo stesso per non beccarmi il ritardo.
Alex si era seduto in fondo e prima di me entrò una ragazza che provò a prendere il 'mio' posto, ma Alex guardò oltre le sue spalle e mi fece il segno di muovermi.
«ehm, lei sta arrivando» disse imbarazzato e lo ringraziai mentalmente sedendomi.
«ciao» dissi tirando fuori le cose, distratta.
Mi rivolse giusto un cenno e mi assecondò prima di rispondere all'appello.
«come stai?» ritentai ottenendo solo un cipiglio.
«non hai mangiato bene» provai ad indovinare dato l'umore che non prometteva nulla di buono.
«sto bene. Togliti sto sorrisetto dal viso e fai silenzio» anche se dovevo offendermi per il tono per nulla amichevole, mi ritrovai a tastare il viso per controllare se stessi effettivamente sorridendo. Si.
«ok, ok» sussurrai.
Come detto a mio padre, quella giornata non prometteva nulla di buono, partendo già dal fatto che Alex mi ignorò per tutta la prima lezione, poi la seconda, se non per chiedermi un foglio di brutta e nemmeno la terza tralasciando il momento per cui dovetti ringraziarlo per avermi passato una cosa degli argomenti di scienze.
Finsi che tutto ciò non fosse dovuto a ieri sera, ma continuando ad osservare il suo improvviso disinteresse verso di me, me ne resi veramente conto. Forse aveva deciso di farla finita e rimanere veramente amici. Forse.
Mancavano una decina di minuti all'ora di pausa e mi girai finalmente per chiedergli cosa volesse da mangiare, ma lo beccai con il cellulare dietro l'astuccio che scriveva e cancellava di continuo un messaggio.
La curiosità di guardare chi fosse il destinatario, ma mi trattenni limitandomi a richiamarlo.
«si?» sussurrò.
«bhe, appena suona vado giù. Vuoi qualcosa?» giocai con le dita di colpo intimidita dal suo sguardo.
«no, no, tranquilla, non ho fame» tornò con gli occhi puntati sul cellulare e mi sentii nuovamente male. Si, doveva essere decisamente incazzato per ieri.
Non passò neppure un minuto di troppo al campanello che se ne andò senza dirmi nulla, perciò andai a prendermi da mangiare e passeggiai verso le palestre dove alcuni si stavano già cambiando.
Per mia sfiga incrociai Max saltellante intorno ad un ragazzo niente male, si fermò e mi sorrise.
«ehi» disse poggiando la mano sulla mia spalla fin troppo amichevolmente, quindi mi spostai indietro di un passo.
«ehi» ripresi il saluto e mi feci strada alla destra, ma mi fermò ancora.
«sai dirmi dov'è Alex? Mi sta riempiendo di messaggi da stamattina, ma io avevo il cellulare bloccato» 'si, ora me lo segno' pensai prima di negare con la testa anche se lo sapevo perfettamente.
'cammina e cercatelo da solo, cazzo' mi sfuggì fra me e me sforzando un sorriso prima di risalire.
Tornai in classe, vuota, ma rumorosa a causa delle grida provenienti dal cortile e che attraversano le finestre spalancate.
Mi sedetti sul davanzale assicurandomi di chiudere prima la finestra e guardai con invidia gli altri giocare e girare con gli amici oppure le coppie che si aggiravano verso il campetto da basket diretti ai giardini. Beati loro.
«oh, Lily. Sei salita per prendere le tue cose?».
«no, abbiamo lezione, n-nno?».
«no, abbiamo convinto i professori a portarci a vedere i tornei non appena suona. Gioca Ethan» disse l'ultima parte emettendo un gridolino di eccitazione.
«forza, stanno rubando i posti migliori» e con ciò corse via.
Effettivamente notando solo allora, non c'erano più le cartelle, neanche quella di..Alex, solo il mio posato sulla sedia libera accanto al mio banco.
Sospirai tornando a guardare gli altri dall'alto decidendo di finire prima il cibo rimastomi.
«ehi, che stai facendo? Ti stai perdendo il backstage della partita» un'altra compagna entrò in classe prendendo dei fogli dal cassetto della cattedra e si diresse verso di me.
«no, no, no, cado» urlai quando mi tirò dal braccio.
«cazzo!» aggiunsi attaccandomi a lei, finii fra le sue braccia e scoppio a ridere tenendo la mia testa sul petto.
«oh, wow» ci girammo di scatto verso la porta dove Alex e Max stavano ridendo di gusto.
«devo ammettere che un po lesbica ti pensavo» azzardò Max e lo fulminai con gli occhi pronta a lanciargli addosso parole poco carine.
«n-non è come pensate, l-lei..» Eve arrossì e mi allontanai.
«che ci fai ancora qui?» mi chiese Alex.
«bhe, stavo mangiando» risposi con logica e mi prese la cartella.
«dai, corri, ci stanno tenendo i posti» mi prese per mano e lo seguii malamente non sapendo stare al suo passo.
Quella che aveva tenuto i posti era una fottuta ragazza che identificai subito come Dove, Alex le diede un bacio sulla guancia ringraziandola e preferii stare dal lato opposto a lei che fra l'altro non si era per nulla disturbata a salutarmi.
«ora che ci penso, ho molta fame» mi sussurrò Alex all'orecchio per poi mordermi il lobo, ne rimasi sorpresa, ma tenendo conto del suo comportamento del cazzo, finsi indifferenza quando invece avrei voluto saltargli in braccio e baciarlo proprio davanti a Dove.
«non provarci, te l'ho chiesto prima e hai detto di no» lo avvertii cercando con gli occhi quel tipo..Ethan di cui tutti ora urlavano il nome.
«ho mangiato. Dove mi ha offerto parte del suo cibo» proseguì.
«allora cosa vuoi?» chiesi scocciata, senza girarmi, ma non sentendo risposte, dovetti farlo.
«te» disse semplicemente e rischiai di strozzarmi con la mia stessa saliva, non immaginai la mia faccia allibita mentre mi baciava in seguito sull'angolo delle labbra e mentre guardavo con la coda dell'occhio il modo in cui Dove mi fulminava.

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