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Oramai ero troppo brilla e al momento della torta, vedevo solamente una cosa gigantesca rosa con su stampato una mia immagine e col mio nome in grassetto, c'erano diciotto candeline che mi raccomandarono di spegnerle tutte e poi dovette tenermi mio padre al momento di tagliare la prima fetta dopo che Emily ebbe scattato una serie di foto ricordo.
Invece di prendere un pezzetto con la forchetta, ci infilai la mano e lo assaggiai constatando che fosse veramente troppo buona.
"Ne voglio una fetta più grande" chiesi ed aspettai di essere accontentata prima di lasciare spazio agli altri per prendersi la loro parte.
"Vuoi assaggiarlo? È la migliore di tutto il mondo. Te lo assicuro" barcollai parlando a Thomas che se ne stava in disparte.
"No, grazie, non ne ho voglia" fece un passo indietro tenendosi in guardia, ma non avevo nessuna intenzione di insistere.
"Ok, però mi aiuti a trovare Al-Al"
"Ex" finì per me e gliene fui grata.
"È lì, guarda" il genio era ancora fermo al bar a bere quando era già andato come me.
Feci il giro e gli spuntai dietro baciandolo all'angolo delle labbra, si girò in tempo e ne ricevette un altro sulle labbra.
"Lo hai portato per me?" Domandò avvicinando una sedia.
"Veramente no, vattela a prendere se proprio ne vuoi" ne tagliai un altro pezzo con l'intenzione di mangiarlo, ma bloccò la mia mano a mezz'aria e lo prese lui.
"Alex! Non possiamo condividere tutto!" Parlai con la voce squillante e scoppiò a ridere tenendosi la pancia.
"Quanto sei ubriaca da uno a dieci? Forse non ero io il caso perso e lui era di certo molto più ubriaco, ma risi anch'io allontanando, però, il piattino.
"Comunque sia levati e smettila" gli portai via l'ennesimo bicchiere supplincando Nate di non dargli più nulla.
"Vieni a mangiare qualcosa?" Proposi per farlo togliere da lì.
"Hai già del cibo in mano, anche tu dovresti smettere. Piuttosto andiamo a ballare e guardare se è rimasto un po di torta per me" lo seguii in pista dove alcuni stavano facendo scoppiare i palloncini, fra cui quel cretino di Max e Joey che appena avermi vista mi portò a fare la stessa cosa porgendomi un piccolo ago.
"Non voglio nemmeno chiedere da dove arriva" fargugliai mettendo su una gara.
"Attenta che inciampi sul vestito" mi avvertirono coloro che stavano a guardare e ovviamente persi ritrovandomi davanti il mega poster.
"Lo posso staccare?" Chiesi a Joey ed alzò le spalle indicando quel riccioluto casinista che stava dando fastidio al Dj.
"Decide tutto lui, qui" aggiunse scuotendo la testa per il continuo cambio di musica.
"Via di qui subito, Alex" si spazientì il Dj e davvero non riuscii a trattenermi dalle risate per il disagio stampatogli in faccia, mi adocchiò e venne a prendermi per mano.
"Andiamo a mangiare qualcosa, non mi reggo più in piedi" così tornammo nella sala accanto dove i tavoli erano meno pieni di prima, i miei dolcetti preferiti erano finiti e l'unica cosa che ancora adoravo era la fontana di cioccolato dove, però, si trovavano papà, Thomas e Mark. Li spiai con gli occhi che andavano in ogni direzione per quanto mi girava la testa.
"...alla cena? Non era stata fatta per questo?" Sentii dire da Mark e costrinsi Alex a fare silenzio.
"Non è andata proprio come speravo. La bugia l'aveva resa nervosa" scosse la testa mio padre ricevendo una pacca da Mark che gli riempì il bicchiere di champagne.
"Sono già quasi le due, io dovrei andare, Monica è preoccupata per i bambini lasciati alla babysitter" alzò gli occhi al cielo e si salutarono prima che girasse l'angolo e mi sgamasse.
"Oh Lily, stavo per cercare proprio te" mi spiegò già quello che avevo sentito.
"Aspetto la tua chiamata domani"
"Perché?"
"Lo capirai una volta tornata a casa" mi lasciò un bacio sulla fronte e andò via.
Mi affacciai per vedere che combinavano mio padre e Thomas.
"Andiamo da loro? Non parlo con Steve dall'inizio della serata" voleva uscire allo scoperto, ma lo bloccai.
"Tu vai, io cerco un posto dove stare seduta, sono un po stanca" dissi con la reale voglia di non dover conversare con Thomas finché non avessi capito cosa c'entrasse con papà.
"No, se sei stanca resto con te. I tacchi ti fanno male?"
"Non tanto, ma mi gira un po la testa" almeno quello era la verità e lui si mosse all'improvviso prendendomi in braccio.
"Oh, oh, Alex che stai facendo" gli circondai il collo ridendo e lui ripercorse il corridoio che avevo fatto prima con Emily.
"Ti porto a riposarti un po, non voglio che tu stia male" mi baciò sul naso.
"Ma ormai se ne stanno andando via tutti, almeno voglio ringraziarli" gli feci gli occhi dolci e tornò indietro dove già mi stavano cercando i suoi stessi genitori.
"Cara, noi torniamo. Ci vediamo domani se vorrai venire da noi" mi abbracciarono e ricambiai mentre Alex dava le chiavi a suo padre.
"Aspettiamo una tua chiamata" disse la madre e corrugai la fronte.
"Capirai poi".

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