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Scusate il ritardo e buona lettura❤

"Piccola, dovresti svegliarti. Si sta facendo tardi per me" mi scosse dolcemente ed aprii gli occhi spaesata, ero sul divano avvolta in delle coperte mai viste prima, le tolsi di dosso posando i piedi a terra.
Davanti a me c'era una quantità mostruosa di cibo sul tavolino, che prima di addormentarmi non erano sicuramente lì e i giochi da tavola a cui avevamo giocato prima erano ben poste nel ripiano sotto la televisione.
"No, no, credevo volessi rimanere a dormire qui" mi ripresi ricordando le vicende post bagno.
"Non ho portato nulla con me e se tuo padre ritorna e mi vede con la sua nuova tuta addosso credo che me ne darebbe di santa ragione" rise forse al pensiero e dovetti dargli ragione.
"Ho uno dei tuoi pigiami e forse qualche tua maglietta nascosta..cioè messa momentaneamente nell'armadio, sai, per le evenienze" ormai era tardi correggermi e lui stava già ridendo.
"Nascoste, eh? Ecco perché mi sparivano sempre i vestiti quando tu passavi il pomeriggio a casa mia! L'ho detto a mia madre che non era perché a volte so essere parecchio disordinato" non finì di parlare che sgranò di nuovo gli occhi.
"Ehi! Ora che ci penso tu non mi hai restituito nulla di quello che ti prestavo quando dormivi da me" puntualizzò ancora e incrociai le braccia al petto.
"Sei serio? Sei veramente serio?" Lo guardai con sguardo strafottente e annuì correndo sopra.
Lo raggiunsi trovandolo con le mani infilate nel mio armadio, pregai che non vedesse ciò di cui avevo paura ogni volta che veniva a casa mia e pregai anche che non spostasse troppo i miei vestiti.
"Ma guarda un po, ho già trovato una felpa che m-woah!". Ero fottuta.
"Posso spiegare ogni cosa, oppure fai finta di niente e mi salvi da questo imbarazzo" coprii il viso con le mani indietreggiando.
"Dove vai, carina, torna subito qui. Per quando ti manca Alex e per i giorni che trascorrerai senza averlo tutto per te, fra parentesi ogni giorno?. Oh si, tu mi devi spiegare tante cose" lo vidi staccare il post-it e tirare il cassetto.
"Non sapevo di avere un secondo armadio" la sua voce era un miscuglio fra lo sconvolto, il divertito, il compiaciuto e..l'arrabbiato?, se credevo di sapere cosa fosse l'ansia e la paura..bhe..credo che in quel momento mi resi conto di non averli mai provati per bene.
"Sai, puoi riprenderteli" scherzai per alleggerire l'atmosfera.
"Accidenti, grazie davvero, troppo gentile da parte tua" rispose con gli occhi fissi sui vestiti, non vedevo bene l'espressione, ma ero certa non stesse gioendo dietro quelle ante.
"Sai, non sono tanto sconvolto per sta cosa, anzi, mi fa piacere anche se ho dovuto ricompare certe cose, ma mi fa, invece, quasi incazzare il fatto che tu sentissi certe cose e malgrado ciò ti sei messa con Nick e hai permesso che litigassimo per un tempo cosi lungo".
"A-Alex, io, m-".
"Cazzo, Lily" mollò tutto e mi venne incontro, chiuse con un calcio la porta dietro di me e mi ci sbattè contro cercando le mie labbra, era così sbrigativo e autoritario che non feci altro che provare a ricambiare in modo coordinato, ma falii miseramente e lui spinse il bacino su di me incastrandomi fra lui e il muro, cosa che mi riportò ad una serie di déjà vu con Nick proprio in quella parte cosi su come quasi tutte le pareti già che eravamo in tema.
Lo allontanai un attimo piegandomi in due davanti a lui che andò a sedersi sul letto.
"Mi dispiace, e lo sai" riuscii a pronunciare priva di coraggio per sostenere il suo sguardo.
"Anche a me, piccola" sbuffò sussurrando di guardarlo, lo feci e stava stramaledettamente sorridendo in quel modo.
"Bhe...come già detto, sono onorato" aprì le braccia e gli saltai addosso.
"Però sai una cosa?".
"Dimmi".
"Mi scoccia non averci pensato prima io, con te" rise facendo vibrare il petto ed era un suono bellissimo.
Era vero che facevo cose come quella, a volte non me ne rendevo conto, considerando che per me ogni cosa riguardante quel ragazzo era giusto, e altre volte non volevo saperne nulla per non starci male, come la storia con Max o come mi sentivo quando il nostro rapporto si era ridotto ai minimi termini ai tempi di Nick.
Sembrava essere passato molto tempo, ma in realtà era tutto giusto ad un passo addietro.
"Comunque sia, ti amo anche per queste tue continue stranezze, ma ora vorrei togliermi questa tuta".
"Quindi resti?".
"Se proprio insisti, piccola, lo faccio volentieri" si spinse all'indietro sdraiandomi sotto di lui e sciolse i nodi davanti del mio maglione con chiusura a lacci.
"Dovresti prima togl-" mi interruppi nel sentire una scossa dai capezzoli e abbassai lo sguardo eccitata alla vista di lui chino su di me.

"Cosa avete mangiato?" Assecondai papà in cucina una volta tornato da lavoro, stremato.
"Si, Alex ha cucinato per me" cercai la sua conferma e fece un cenno con la testa posando il braccio intorno alle mie spalle.
"Mhm....oggi sono stato troppo al lavoro o mi sono..." assottigliò gli occhi sospettoso.
"In effetti, Steve...io e Lil-"
"State insieme" completò.
"Ho fame, ma credi che sia arrivato il momento di riprendere quel discorsetto già adesso prima che andiate avanti?".
"Oh, no, no, Steve!" Se ne uscì fuggendo in salotto .
"Papà, ti prego" piegai la testa di lato per enfatizzare la cosa ben sapendo che ormai era inutile qualunque discorso dato che quella cosa lo avevamo già fatto.
Guardai l'ora ed eravamo quasi a fine mezzanotte.
"È tardissimo. Andiamo a letto? Oppure domani saltiamo scuola" gli porsi la mano.
"Hai ragione" lo tirai aiutandolo a reggersi in piedi.
"So che ho ragione"
"Tu parli troppo, come al solito" mi diede una pacca sul sedere seguendomi per andare a salutare mio padre.

"Sono davvero felice di averti ancora qui accanto a me" bisbigliai sbadigliando e rafforzò la stretta intorno alla mia vita per aderirmi perfettamente al suo petto.
"Io, invece, sono felice per tante cose"
"Del tipo?"
"Del tipo che ora so che mi ami e sto per dormire con la mia piccola stretta a me"
"Dormivamo insieme anche prima, Alex"
"Prima, cioè un sacco di tempo fa e poi ora è diverso" mi morse il lobo.
"E dimmi, cosa cambia in particolare?" Tentai di girarmi per poterlo guardare, ma mi bloccò.
"Che non dovrò alzarmi nel bel mezzo della notte per nascondere un'erezione causato da te che ti muovi troppo nel sonno".
"Non ci credo. Dici sul serio?. E ora invece che faresti se riaccadesse?" Chiesi spingendo il sedere contro la sua intimità, emise un gemito di sorpresa che mi fece ridere.
"Dettagli, Lily. Ma sappi che non mi importerà il fatto che ci sia tuo padre in casa. Piuttosto cercherò un'efficace modo per tapparti la bocca" provocò accarezzandomi il labbro inferiore che presi in bocca mordendo.
"Stai già partendo male" mi avvertì tirandolo fuori, sorrisi sistemando i cuscini sotto di me.
"Buonanotte. È davvero tardi" mi baciò sulla nuca e poi sul collo. Finalmente chiusi gli occhi pensando di chiedergli di trasferirsi da me, perché non lo avrei più lasciato.



Come già detto, scusate l'enorme ritardo, ma ho avuto veramente tanti impegni.

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