Spero vi piaccia sto punto della storia anche se la sto scrivendo da schifo🙈.
Buona lettura❤
Ps: perdonate gli errori se ne trovate.Dovetti aspettare i comodi di mio padre fino alle due passate e quando salimmo finalmente in macchina, invece di partire, si prese il suo tempo per dirmi qualcosa.
"Perché sto travestimento da barbona? Che ti succede oggi?" Mentre lo diceva, mi girai al rallentatore fulminandolo con gli occhi.
"Papà, non ho voglia di parlare. Se ti devo proprio accompagnare, bene, ma se ti metti pure a commentare come mi sono vestita, è meglio che io rimanga qui. Non sono dell'umore adatto" sganciai la cintura già con gli occhi lucidi per il nervoso, lui scese e venne dalla mia parte, aprì la portiera e mi mise giù stringendomi al suo petto.
"È successo qualcosa a scuola?"
"No, papà, voglio solo stare per i fatti miei oggi" sussurrai con voce incrinata per le lacrime.
"Alex?" Chiese e non risposi, così lo interpretò a modo suo sospirando.
"Ok, vai su a riposarti. Io faccio veloce e torno da te, stasera a cena fuori, ok?" Accordai solo per farlo andare e tornando in camera, riprovai a chiamare Alex svariate volte, ma nessuna risposta.
Mi spogliai entrando sotto le coperte e non ci volle molto che mi addormentai sempre con gli occhi lucidi.
"Piccola?" Mio padre bussò con tutta la finezza che gli permetteva l'ammasso di muscoli, stropicciai gli occhi lanciandogli i cuscini addosso quando aprì la porta.
"Ehi, ehi, ferma" si sedette sul bordo del letto e mi guardò con il mento sul palmo.
"Tutto bene?" Ritentò e tornarono le lacrime.
Avrei voluto dire mille cose, nulla di buono e mille modi per farsi perdonare, ma ero abbastanza matura da superare la cosa, perché tutto sommato era solo un compleanno e se il mio suddetto padre non aveva rammentato la cosa, non vedevo perché gli altri avrebbero dovuto farlo.
"Nulla. È solo una giornata piuttosto bizzarra, noiosa" alzai le spalle indifferente e ricaddi indietro coprendomi il viso.
"Bhe, adesso alzati"
"Mancano due ore papà, voglio dormire ancora un po".
"No, voglio un po di compagnia mentre mi preparo" mi tirò dalle gambe e risi finché non ricordai di essere mezza nuda.
"Ti raggiungo" lo cacciai via e infilai un pantalone."Papà!" Lo chiamai per la centesima volta, si affacciò dal piano di sopra con i capelli grondanti d'acqua.
"Stai bagnando tutto" lo avvertii e tornò in camera sua alzando le mani in segno di resa.
"Questo?" Mi indicò una camicia azzurra e lo guardai storto.
"Ci esci da solo con questa cosa. Presumo tu l'abbia acquistata in mia assenza"
"È un regalo, Lily"
"Il regalo peggiore della terra" aggiunsi.
"Lily!" Rimproverò e scoppiai a ridere tirandoglielo via dalle mani.
"Bianca?"
"Se non si strappa per via di tutti sti muscoli" l'intenzione era notarlo sotto voce, ma mi sentì ugualmente.
"Lily!" Dissi precedendolo, alzò gli occhi al cielo.
"Non è mica colpa mia. Comunque prova a metterlo" mi distesi sul letto ammirandolo dal basso.
Si guardò allo specchio per tutto il tempo, bottone dopo bottone; una volta sicuro, girò su se stesso e mi ritrovai ad applaudire ridendo e chiedendomi se non avesse mai preso in considerazione la carriera da modello.
"Tocca a te, perciò ora fila via e quando ti raggiungerò, voglio trovarti con indosso il vestito più bello che possiedi" mi buttò letteralmente fuori dalla porta chiudendomela in faccia.
"Papa!" Protestai per i suoi modi di fare e sbuffai con la sola e continua voglia di dormire. Aveva decisamente scelto il giorno sbagliato per andare a mangiare fuori.Passai quasi un'ora davanti allo specchio solo per i capelli, forse era troppo, ma l'effetto ondulato era venuto veramente bene, con un velo di trucco ben messo e un po di correttore per nascondere i morsi di Alex sul petto, mi sentii improvvisamente fin troppo bene con me stessa e forse troppo curata per una semplice cena con mio padre.
Mi spogliai restando in intimo e salendo sul letto per arrivare a prendere il vestito appeso troppo in alto, entrò mio padre senza bussare e dallo spavento mollai la presa sull'anta dell'armadio rischiando di cadere di testa.
"Cazzo, papà!" Mi arrabbiai dopo essermi resa conto che aveva fatto in tempo a correre e tenermi in braccio.
"La privacy? Credevo che ne avessimo discusso fin troppo bene" lo colpii sul braccio, mi rivolse un sorriso di scuse e tornò fuori scuotendo la testa.
"Muoviti che dobbiamo parlare" disse dal corridoio mentre infilavo il vestito.
Lo ignorai e andai davanti allo specchio girando su me stessa.
"Si, Alex, ti stai per perdere tutto.. questo" guardai la scollatura desiderando avere magari un po più di tette per potermela menare più di quanto non abbia già l'intenzione di fare.
"Posso entrare?" Richiese papà e senza ricevere risposta, spalancò la porta assottigliando gli occhi alla vista del vestito.
"Sicura che vuoi mettere proprio questo?. Voglio dire, sei stupenda, ma con tutta la scollatura che ha, non ti voglio vedere chinata per nessuna ragione al mondo" minacciò puntandomi il dito contro e contemporaneamente mi abbassai per prendere i tacchi.
"Lily!"
"Resisterai tutta la sera con i tacchi? Sei piuttosto noiosa quando inizi a lamentarti" guardò l'angolo dove mettevo le scarpe e ne scelse un paio di all star.
"Papà, sembro una sfigata"
"No, fidati, stanno divinamente"
Presi la borsa e misi le scarpe dentro.
"Provo con i tacchi, se ho male poi le metterò" assicurai ed annuì ispezionandomi la camera mentre sistemavo i tacchi.
"La giacchetta, non ti faccio uscire solo cosi, e poi farà un po freddo" rialzai gli occhi al cielo.
"Sono pronta" attirai la sua attenzione, presi il necessario, accettai la mano che mi tese e mi portò di sotto dove aveva già sistemato ogni cosa.
"Salii in macchina e mi assecondò lanciandomi un'occhiata furtiva.
"Si, sei decisamente mia figlia" sorrise lasciandomi un bacio sulla guancia e lo osservai impostare il luogo sul GPS.
"Il PittaRosso? È fuori città, papà".
"Ne sono consapevole, mettiti comoda, perché abbiamo un po di strada da fare" io sbuffai indietreggiando con il sedile, pronta ad addormentarmi di nuovo."Piccola?" Mi sentii scuotere e socchiusi gli occhi incrociando subito il viso di un altro uomo.
"Oddio! Dove sono finita?" Mi allarmai scattando sul posto e lui rise spostandosi di lato per mostrarmi mio padre al telefono poco lontano dalla macchina.
"Scusi, chi è lei?".
"Dammi pure del tu, piccola. Sono un amico di tuo padre. Piacere, Thomas" e mentre parlava, mi tese la mano per farmi scendere dalla macchina, prese la mia giacchetta e me lo pose sulle spalle per poi chiudere la portiera e portarmi verso l'entrata del ristorante.
"Arriva subito" sorrise cordialmente vedendomi un po spazientita, ma a dire il vero io stavo fissando lui per capire cosa c'entrasse con mio padre.
Era bello, davvero, i capelli castani, muscoloso forse più di papà, le labbra rosee troppo carnose per un uomo, ma lo rendeva perfetto, la camicia bianca e i jeans stretti neri, le vans ai piedi e un bellissimo orologio d'oro che gli circondava un polso.
Avevo un po di sospetti. Che mio padre facesse parte di una gang pericolosa e quell'uomo si stava fingendo un amico per poi farci del male?."Scusa" mi congedai andando da papà che appena mi vide, salutò la persona digitando velocemente un messaggio.
"Scusa l'attesa, ma Mark aveva bisogno di alcune informazioni per il locale" mi baciò sulla fronte e tornò dall'uomo di prima dandogli una pacca sulla spalla.
"Piccola, lui è Thomas, un mio carissimo amico" lui mi tese nuovamente la mano e lo guardai diffidente ricevendo una gomitata.
"Piacere, Liliana" borbottai fingendo un sorriso.
"Credevo fosse Lily" si riferì a mio padre che mi guardò incitandomi a dire qualcosa.
"Si, Lily per gli amici" aggiunsi e annuì a disagio cercando il sostegno di mio padre con la coda dell'occhio. Qualcosa non quadrava.
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Solo Sesso Per Difesa
RomanceQuando nulla sembra ciò che vogliono far credere e tu sei comunque ossessionata dal sesso. Questa è la storia di Alex e Lily, se le cose fossero andate diversamente, LETTERALMENTE, in modo diverso