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Accetto le minacce di morte per il ritardo, ma scusatemi tanto, perché sto capitolo proprio non mi convinceva✨

Buona lettura❤

"Sto letteralmente morendo, ho bisogno d'aria. scusami un attimo" me lo tolsi di dosso e acconsentì come se avessi davvero bisogno del suo permesso, ma rinunciai alla mia stracazzo di idea una volta sentito sul culo le sue cazzo di mani che mi palpavano.
Essendo ad un numero indefinito di drink, perciò troppo ubriaca per capire tante cose, mi limitai a scostarlo, ma lui, enorme cretino quale era in quel momento, guardò l'incitamento dei suoi amici di merda e ripetè la cosa, allora mi spazientii e lo spintonai aumentando i passi.
"Ehi, aspetta" mi seguì fino all'entrata, ma lo ignorai e mi sedetti su una delle panchine fuori.
"Non starmi dietro, sei un cretino"
"Credevo avessimo un po di confidenza"
"Di che stai parlando se abbiamo solamente ballato insieme per due fottute ore" posò le mani sulle mie cosce facendole salire piano, ma ricevette un colpetto che glielo fece togliere con uno scatto.
"Mi sembravi più facile di cosi, ciao, io rientro dentro" alzò le spalle col fare superiore e mi lasciò da sola a darmi della stupida per esserci andata.
"E tu più intelligente, se lo vuoi sapere" borbottai offesa.

"Eh si, gli amori di passaggio. E' già finita, quindi?" Theo si sedette accanto a me, senza divisa e ancora più carino con la maglietta, gli skinny e gli stivaletti.
"Non vorrei essere scortese, signore, ma non amo parlare con gli sconosciuti e vorrei anche stare sola. Non ho voglia di parlare" sorrise aggiustando i lunghi capelli dietro le orecchie e si mise in piedi.
"strano, perché l'ho vista ballare con un ragazzo che non mi pareva conoscesse cosi bene. Forse è stata una mia impressione, ma in ogni caso, scusi il disturbo. Ogni tanto tendo a preoccuparmi troppo per le persone" mi rivolse un sorriso di scuse e mise la giacchetta tirando fuori un mazzo di chiavi.
Lo guardai andare ammirando le spalle larghe e la sua andatura composta, girò l'angolo e solo allora capii che in realtà mi sarebbe piaciuto conoscerlo, appunto per quello lo richiamai, o comunque credetti di averlo chiamato a gran voce, ma forse mi sbagliavo, perchè non lo vidi tornare per cui mi sdraiai sulla panchina per riprendermi un po prima di mettermi alla guida.
"Mi hai chiamato?" le mie palpebre stavano per cedere quando risentii la sua voce, non ne ero certa, ma aveva un ciuffo che non avevo decisamente notato poco prima.
Non dissi nulla, a parte emettere dei versi indecifrabili con la mano sulla testa che girava tremendamente.
"Ti senti male?"
"Che razza di domanda sarebbe, scusi? credo addirittura di stare per morire per quanto mi pulsi la testa" scoppiò a ridere e mi fece attendere il tempo di prendere una bottiglietta d'acqua.
"Ti porto con me, è chiaro che non puoi guidare" mi prese in braccio e lo bagnai ordinando di essere posata a terra.
"Non ti voglio stuprare o altro, solo non puoi restare sola in questo stato e se accadesse qualcosa ti avrei sulla coscienza, quindi perché non offrirti un letto e tanta sicurezza per stanotte? Abito qui vicino, verrai a riprendere la macchina domattina" assicurò, poi mi ricordai della borsa.

Non ho la minima idea di come io avessi potuto accettare di andare via con lui, fatto sta che fu davvero dolce e attento una volta entrati nel suo appartamento troppo curato per essere di un ragazzo.
"Tu dormi nel mio letto, io mi aggiusto" era arrivato il momento imbarazzante in cui non sapeva se aiutarmi a spogliarmi o uscire dalla stanza; ormai rosso in viso, si fece avanti e mi aiutò a togliere il top e poi fece cadere la gonna tenendomi la mano per uscirci.
"Grazie" dissi semplicemente e caddi automaticamente indietro giusto giusto sul letto.
Non sapevo se dare la colpa all'alcol o alla mia stupidità, ma lo invitai timidamente a dormire con me.
"Sicura? Perché mi aggiusto in salotto. Non vorrei essere accusato di nulla"
"Si, sono sicura. Il letto è grande e poi il peggio che ti potrebbe capitare sono un paio di pugni da mio padre se mi trovasse" sorrisi al sentire la sua stupenda risata ed entrai sotto le coperte coprendo i seni, senza 'volerlo' finii ad osservarlo levarsi la maglietta e i pantaloni restando solamente in boxer. E che boxer fottutamente attillate!
"Notte e tranquilla, non ti tocco"
"Ne sono certa. Notte".

Ma non fu cosi, lui mi toccò eccome durante il sonno e infatti mi ritrovai sveglia nel cuore della notte a causa di una certa 'presenza' sul fondo schiena.
Invece di scattare via, risi fra me e me ancora sbronza per capirne la gravità.
"Ehi, perché non dormi?" Dovetti muovermi troppo, perché lo svegliai e subito dopo la domanda, sgranò gli occhi rotolando dove in realtà doveva stare.
"Cazzo...cazzo davvero. Mi piace, solitamente riesco a dormire da un lato senza muovermi, non so cosa sia successo"
"Ti piace?"
"Cosa?"
"Hai detto 'mi piace'"
"Oh mio Dio, no! Volevo dire mi spiace" Scese immediatamente mettendosi con le spalle al muro come spaventato da me.
"Quindi stavi pensando a me nel sonno..." lo provocai ridacchiando, avrei voluto alzarmi e andare dal suo lato, ma la testa girava troppo e avrei sicuramente vomitato.
"Cos- no! No, no, no, non pensarlo nemmeno" scosse energicamente la testa, ma senza togliere gli occhi dalle mie tette.
"Strano, perché qualcosa mi fa pensare ad altro, soprattutto perché a quanto pare esigevi assolutamente un contatto con il mio culo. Se hai il coraggio vieni qui" lo provocai e lui rimase lì imbambolato indeciso sul da farsi.
"Permettimi di rendermi utile, tutto sommato ti devo un favore" aggiunsi e allungai la mano sorridendo, forse gli devo essere sembrata abbastanza lucida da prendere una decisione del genere e allo stesso tempo una più facile del previsto e cosa più importante, una stupida, perché tornò a letto e sicuro di avere tutta la mia attenzione, sfiorò il suo cazzo e poi lo strinse forte in una morsa della mano gemendo.
"Si, ho bisogno di aiuto" annuii confusa, ma mi feci avanti e sostituii la sua mano con la mia prima di abbassare quei boxer che 'non contenevano un cazzo' per quanto fossero attillati.
Si muoveva fra le mie mani alla ricerca di qualcosa di più per poter venire, allora iniziai a pomparlo nel mio pugno e si aiutò venendomi incontro con i fianchi.
"Oh, si, più veloce, dai" eseguii osservando le sue mani che erano andate a circondarmi il viso, provò ad ottenere un bacio, ma lo rifiutai avvertendolo con lo sguardo.
Per non rischiare e per farlo venire in fretta, povero, mi abbassai sulla sua lunghezza lasciando che entrasse fino in fondo per poi girare la lingua intorno alla punta.
"Si, perfetto" gemette stringendo i denti, mi tenne dai capelli e prese le redini andandoci forse troppo pesante, ma lo compresi e semplicemente glielo lasciai fare finché non si fermò ancora dentro e venne, ma sgranai gli occhi colpendolo sulla mano per lasciarmi andare i capelli, corsi in bagno e sputai tutto pulendo la bocca.
"Che ti prende, ora?" entrò tenendo le mani intorno ai miei fianchi lo respinsi con il bacino e mi appoggiai al lavabo.
"Me lo chiedi anche? perché cazzo non ti sei tolto se stavi per venire?!" mi parai con le mani dall'essere toccata e solo allora capì che ero veramente incazzata.
"Credevo ti piacesse. io...ehm..davvero non sap-"
"Si, va al diavolo, tutti voi. andate solo al diavolo" lo spostai con uno spintone già con la vista di nuovo offuscata, raccolsi le mie cose senza nemmeno vestirmi ed uscii da quella casa ricordando la strada malgrado ero piuttosto ubriaca la sera prima.
"Ehi, ehi, fermati. non puoi andare in giro mezza nuda, la gente ti sta guardando in modo strano" mi raggiunse col fiatone, ma continuai a camminare a passi felpati finché non vidi il famoso locale di merda.

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