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"Alex, smettila, perché sei vicino dal ricevere uno schiaffo" lo misi in guardia, e si tutelò allontanandosi, ma mi prese la mano baciandomi le nocche e divenne serio.
"Dobbiamo parlare" riferì con gli occhi sul campo.
Se fossimo fidanzati, forse mi sarei preoccupata, ma in questo caso lo ritenni una cosa intelligente, soprattutto per poter avere una spiegazione sul suo bizzarro comportamento, non che il mio lasciarlo in totale stato di bisogno fosse stato astuto.
Non mollò la mia mano manco a sognarlo, se lo tenne sulla gamba accarezzandone il dorso con le dita mentre sbirciava con la coda dell'occhio la mia reazione.
"Alex.." cercai la sua attenzione e lui finse di non sentire.
"Alex..non sono in vena di scherzare" era un puro riferimento al 'ti voglio' di prima e al fatto che stesse giocando con qualsiasi cosa mi stesse capitando con lui.
"Nemmeno io, Lily, e lo sai" sussurrò abbassando la testa, mi concessi un attimo, solo una frazione di secondi per poterlo ammirare di profilo, che porca miseria era bello, bello da morire in qualunque abbigliamento, stato emotivo o situazione e la cosa mi dava davvero fastidio, perché per ogni eventualità avrei dovuto trovare dei punti chiave per cui odiarlo.
Dove sorprese tutti e due nell'avvicinarsi ad Alex e prenderlo sottobraccio, posò la testa sulla sua spalla e io ribollii dalla rabbia..o gelosia, cosa non rilevante, tirai via la mano alzandomi siccome mi sentivo la terza in comodo.
Andai vicino agli spogliatoi dove avevo incontrato Max, scivolai a terra e usai quella mano per toccare le guance bollenti. In realtà, invece, ribollivo di rabbia.
'considera che sei tu che lo hai rifiutato' mi ricordai, perché tutto sommato era vero, ma solo perché non volevo condividerlo con nessuno, nessuna poteva o doveva anche solo guardarlo, solo io, ma lui non lo capiva in quel momento e non lo avrebbe mai capito.
Dopo la storia con Nick non volevo rendere subito evidenti i miei sentimenti verso nessuno, ma poi si era introdotto lui con la sua testa di cazzaggine, il suo modo di rendere tutto bello solo in sua compagnia e il suo essere 'l'essenziale' per la povera Lily che invece doveva accontentarsi o restare da sola, cosa di cui dovevo abituarmi ogni tanto per non dipendere troppo dagli altri.
Finii negli spogliatoi delle ragazze, lo riconobbi dalla bizzarra combinazione di profumi, mi sedetti con la testa fra le mani.
"Migliore amico, migliore amico. No amore. Migliore amico" mi ripetei come una mantra per farmelo entrare in testa, perché ero la prima a credere nel vero amore anche se sembravo una totale stronza, insensibile, perversa ragazza, ma ero anche certa di averlo trovato, solo non del tutto corrisposto come avrei voluto io e non nelle circostanze ideali.
"Migliore amica, migliore amica. No, l'unica che vorrei. Migliore amica" saltai sul posto alla vista di Alex con una mano sul cuore ad imitarmi mentre proseguiva verso di me fino a inginocchiarsi.
"Ho incontrato la migliore amica...migliore del mondo, ma così stupida" disse con il labbro stretto fra i denti, lo stesso su cui avrei voluto passare un dito e poi morderlo a mia volta, posò le mani sulle mie cosce per poter stare in equilibrio e mi circondò il viso prima di baciarmi.
Senza l'intenzione di lasciarmi anche solo respirare, si spostò fino a riuscire a sedersi sulla panca e farmi sedere sulle sue gambe dove mi spostò i capelli di lato baciandomi anche sul collo.
"A-Alex" il suo nome mi uscì come un gemito e arrossii per il sorriso che gli causai a seguito.
"Non ci provare" disse soltanto e tornò con le labbra sul collo dove mi morse e poi ci passò la lingua, dovetti incrociare le mani dietro il suo collo per non tenerlo sul braccio e conficcargli le unghie nella pelle, perché stavo avendo brividi di piacere lungo tutto il corpo e non riuscivo a stare ferma, cosa per cui anche Alex gemette eccitandosi sotto di me.
Approfittando della sua distrazione, gli sollevai il viso baciandolo possessivamente rischiando di sbilanciarlo all'indietro, ma lui si resse in tempo e mi infilò la lingua in bocca intrecciandola con la mia, all'improvviso lo spogliatoio si riempì dei nostri gemiti e del rumore dei baci intensi.
Portò una mano su di me e mi accarezzò lungo la schiena innalzando tutta la maglia fino a sopra il seno, ciò mentre io avevo la mano sulla patta dei suoi jeans dove era ormai evidente l'erezione, ma prima che io potessi aprirgli i jeans e lui potesse togliermi il reggiseno, ci guardammo a vicenda fino a sorridere una volta capito che ci stavamo spingendo troppo oltre.
"Scuola?" Chiesi.
"Esatto, scuola" sospirò quando lo liberai stando in piedi, si sdraiò sulla panca coprendo gli occhi.
"Sai, non lo trovo giusto il fatto che quando voi donne vi eccitate, potete anche cavarvela in pubblico se si interrompe tutto per qualche motivo" iniziò a farfugliare respirando a fondo.
"...e poi io per la seconda volta devo cercare un modo per uscire senza far vedere che una ragazza dannatamente sexy e dispettosa mi abbia fatto eccitare" scoppiai a ridere togliendo le braccia incrociate sul viso e lo beccai arrossire.
"Mi dispiace veramente, ma se vuoi.." tentai e scosse energicamente la testa, allora cercai di baciarlo, ma si allontanò in tempo rimettendosi in piedi.
"Non credo di potercela fare" disse con le mani mese davanti a sé per difendersi, io continuai a ridere in realtà per l'assurdità di ogni cosa e ne sembrò essere contagiato pure lui.
Una volta calmi, regnò il silenzio nello spogliatoio, Alex sistemò i capelli dopo aver controllato i miei e poi mi osservò un attimo.
"Scherzi a parte, Lily. Ti voglio, anzi, ti amo, ma questo tu già lo sai. Vorrei solamente lasciarmi tutto dietro, la storia con Max e tutto ciò che causò in seguito, ciò che c'è stato fra me e Dove siccome sembra turbarti abbastanza e voglio ricominciare esattamente da qui. La Lily ed Alex che siamo sempre stati, ma si spera un po più cresciuti e che abbiano imparato dagli errori" tenne le mani ai fianchi aspettando una risposta, in verità aveva già capito e detto tutto ciò che anch'io pensavo, perciò gli andai incontro e lo abbracciai chiudendo gli occhi mentre mi stringeva a sé e mi baciava sui capelli.
"Ti amo" ripeté e invece di sciogliermi per l'infinita dolcezza di quel ragazzo, per una frazione di secondi desiderai che ci fosse Dove a vedere tutto con tanto di 'fanculo e non provare mai più a competere con me su una persona che è già mia', ma tornai in me e l'unica cosa che mi sentivo di dovergli dire già da ieri, era logico ed evidente malgrado la mia testardaggine.
"Ti amo anch'io".

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