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Stavamo girando i negozi d'abbigliamento del centro e davanti ad ogni pasticceria in cui passavamo, lui mi comprava qualcosa di diverso.
Cosi camminavamo vicini, lui con le borse ed io persa ad ammirare i posti che per tutti quegli anni non avevo ancora visto.

Si stava facendo tardi ed io il giorno dopo avevo scuola, cosi come lui doveva andare al lavoro la mattina prestissimo, quindi gli proposi di tornare a casa, ma lui insistette per fare cena insieme.
«Allora compriamo qualcosa e mangiamo a casa mia o tua, è indifferente» proposi, ma lui scosse la testa.
«se andiamo da me, allora chiamo mia madre, non sopporta che portiamo cibo da fuori quando cucina»
«Allora andiamo da me. A me basta una pizza, tu? Offro io» mi lasciai circondare i fianchi e gli indicai la mia pizzeria preferita.
«Tonno e patatine, lei invece?» ci chiese il cassiere, Nick disse il suo e tirò fuori il portafoglio, ma lo bloccai con gli occhi supplicanti.
«Ti prego, oggi hai speso molto per me» lo baciai sulla guancia e pagai io capendo dal suo sguardo che ne fosse comunque infastidito.

Ero seduta nello spazio fra le sue gambe incrociate e mangiavamo seduti davanti ad uno soliti stupido programma televisivo, credo fosse un reality show, ma non seguivo nulla a parte ascoltare distratta la voce di Nick spiegare qualcosa che aveva o avrebbe fatto.
«Non so cosa accadrà, né dove saremo quel giorno, ma se vuoi posso prenotarlo per noi due, sempre che Alex non voglia aggiungersi» aggrottai la fronte non sapendo nemmeno di cosa stesse parlando.
«Allora?» mi chiese la conferma ed io lo guardai un attimo sbattendo le palpebre.
«Cosa?» chiesi innocentemente e lui restò a bocca aperta.
«Non hai ascoltato nulla, non è vero?» mi girai a baciarlo con la faccia dispiaciuta, ma lui si ritrasse indispettito.
«Vabbè, è davvero tardi, ne parliamo domani» io guardai l'ora ed erano le nove.
«Sei arrabbiato?» chiesi scusandomi.
«No, piccola» mi spostai permettendogli di alzarsi.
«Però non mi hai baciata» gli feci notare e lui si sistemò, finì la sua bevanda andando a posare il bicchiere fino in cucina e infine tornò fermandosi davanti a me.
Mi tese la mano e afferrandola, mi tirò su facendomi andare contro il suo petto, mi alzò il viso con due dita sotto il mento e congiunse le nostre labbra
scontrando la lingua con la mia, mi strinse forte fra le sue braccia approfondendo il bacio fino a piegarmi all'indietro.
«Resterei ancora, ma ho molte cose da fare» mi diede un ultimo bacio e prese la giacchetta correndo fuori.
Sospirai dalla felicità e sistemai il resto delle pizze pulendo i piatti sporcati.


Poco prima di andare a letto, tornò mio padre stanco morto e arrabbiato a causa di alcuni ragazzi che si erano ubriacati e avevano combinato casini dopo casini.
«Non chiedermi mai di lasciarti andare alle vostre solite feste strambe, perché sarà un no» mi diede un bacio sulla fronte e salì in camera sua, io mi diressi nella mia e gli diedi la buona notte.
Dopo essermi cambiata mi infilai sotto le coperte e il cellulare cominciò a suonare. Alex.
«Prima fili via senza lasciarmi finire e poi ti vedo in giro con quel tipo» nemmeno un "ciao, come stai?".
«Ciao, Alex, come stai?»
«Ciao Lily, sto bene e dovresti smettere di uscire con quel tipo» sentii la voce di Max in sottofondo e alzai gli occhi al cielo, ma ero troppo felice per rimuginarci su.
«Fatti gli affari tuoi Alex e buona notte. Ti voglio bene e salutami Max» riagganciai mettendo sul silenzioso, spensi le luci e mi addormentai pensando a cosa organizzare con Nick il giorno dopo.

La mattina seguente mi svegliai prima del suono della sveglia, mi lavai denti e faccia mettendo un velo di trucco, mi vestii a ritmo della musica e quando raggiunsi la cucina, papà era già ai fornelli, mezzo addormentato, ma pur sempre bello.
«Ciao Padre» saltellai baciandolo sulla guancia e lui mi fissò stranito.
«Passami un po' della tua energia, perché oggi non ce la farò a reggere il lavoro» sbadigliò servendomi le crêpes e lo ringraziai sedendomi a tavola.
«Prenditi una pausa o chiedi a Mark il cambio, almeno potrai dormire tutta la giornata. Io me la cavo da sola» proposi ed annuì barcollando via, scossi la testa e mangiai velocemente mentre partiva la chiamata verso Alex.
«Buongiorno. Continua a chiudermi il telefono in faccia e vedrai che tra poco ti bloccherò. Quale buon vento ti obbliga a chiamarmi?» ridacchiai mettendo in bocca altro pezzo di crêpes.
«Mi aspetti o vai con Max?»
«Cosa c'entra Max? Andiamo insieme come sempre. Davanti a casa mia per le sette quaranta?»
«detto, fatto. A tra poco»
«Aspetta, caffè mini o media?» sbatté la porta creando un gran casino con la linea.
«media, arrivo subito» bloccai lo schermo e infilai il piatto nella lavastoviglie per poi afferrare la cartella.
«A dopo papà!» urlai scappando fuori.

Alex era puntuale come sempre e mi baciò quasi sulle labbra porgendomi il caffè.
«Sta attento!» lo avvertii con una gomitata e mi fece l'occhiolino piuttosto divertito.
«Non voglio nemmeno chiedere di tutti quei succhiotti sul collo» mormorò bevendo un goccio di caffè.
«Non immagini nemmeno fin dove arrivano quei succhiotti» lo provocai e mi rincorse lanciando insulti a Nick su come non si dovrebbe permettere di toccarmi. Stava con Max, ma pareva cosi geloso, come me poco tempo prima, che mi metteva in dubbio su quella relazione. Magari era una piccola bugia finita male, perché prima Alex era perfettamente etero ed ogni volta che mi cambiavo davanti a lui o mi portava gli asciugamani dopo la doccia, mi guardava e sparava cazzate sconce peggio di qualcuno che avesse seriamente bisogno di scopare, per non parlare di tutte le ragazze della scuola che si faceva ad ogni festa d'istituto.
Era cambiato da un giorno all'altro e poi era apparso miracolosamente Max, il fr-, uno del corso turistico che non avevamo mai notato in tre anni di scuola, che mi aveva fatto scoprire la mia ossessione per quel cretino di Alex e che mi aveva dato più problemi lui in pochi mesi che tutti gli altri da quando ero nata.
«corri, due minuti alla campanella» salimmo le scale due gradini alla volta ed entrammo in classe poco prima della professoressa di economia.

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