●13● 'Tu. Sei. Mia'

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Quando arriviamo, noto le luci di tutta la casa spente.
È vero sono le 5 del mattino, ma almeno i faretti in salotto se c'è qualcuno Ale li lascia sempre accesi.
《Tuo papà non c'è?》, gli chiedo, notando il buio che si può avere alle 5 del mattino.
《Papà è all'ennesimo corso di aggiornamento, oggigiorno le macchine cambiano come niente, e se vuole continuare a lavorare bene, deve capire tutti gli ingranaggi e le varie sp...》, mi dice iniziando a parlare in modo tecnico.
《Alt. Mi sono fermata ad  aggiornamento io!》, gli dico mentre mi aiuta a scendere dalla moto, visto il vestito che ho.
《Non stavo mica parlando arabo!》, mi dice ridendo.
《Oh. Per me si!》, gli dico guardandolo negli occhi.
Prende il mio viso tra le sue mani, con il casco ancora e mi accarezza le guancie.
《Per quanto ti trovo  sexy con questo vestito e questo casco insieme...》, togliendomelo, 《 ci sono alcune cose difficili da fare!》, mi dice guardandomi dritto negli occhi e sorridendomi, prendendomi di nuovo il viso tra le sue mani e accarezzandomi le labbra.
《Ad esempio?》, gli chiedo, ancora imbarazzata per avermi detto che sono sexy.
Io... io che sembro il 99, 9% un elefante in un negozio di cristallo.
《Questo!》, mi dice avvicinando le sue labbra alle mie.

In principio sembra un bacio semplice e dolce, finché non mi attira contro di sè, mi tira il labbro inferiore, facendomi gemere, per questo gesto inaspettato, e chiedendomi l'accesso alla mia bocca.
Io intreccio le mani nei suoi capelli, e li tiro un po', facendolo gemere a mia volta, e facendomi sorridere sul nostro bacio.
《Ricordati una cosa》, mi dice staccandosi appena da me, per guardami negli occhi e tenendo ancora il mio viso nelle sue mani; 《TU.》, bacio a stampo, 《SEI.》, ancora un altro bacio stampo, 《MIA!》, prolungando ancora il nostro bacio.
Quando ormai siamo senza fiato, si stacca da me, poggiando la sua fronte contro la mia.
《Vieni, entriamo! Dobbiamo parlare!》, prendendomi per mano, e accompagnadomi in casa sua.

Si siede sul divano, e mi tira sulle sue gambe.
《Perché non mi ha detto niente di questo viaggio? Anche prima di metterci insieme eravamo migliori amici, e ci siamo detti sempre tutto! Perché questa volta no? Dove devi andare? Quando? Con chi?》,mi dice Alessio.
《Quante domande!》, gli dico sorridendo appena.
Guardandomi le mani, gli dico 《Quindi adesso stiamo insieme?》, continuando a guardare le mie mani, non riesco a guardarlo in faccia, non so perché .
《Tu cosa ne dici?》, prendomi il viso tra le mani, e costringendomi a guardarlo.
《I-io...》, balbettando.
《 Hey, ascoltami. Tu non sei una delle tante, tu sei tu. Chiaro? Vuoi una frase completa in risposta alla tua domanda?
Si, stiamo insieme, e staremo insieme, oggi, domani, dopodomani.
Ho cercato in altre donne quello che hai tu. Ma in nessuna sono riuscito a trovare una minima parte di te. Tu sei UNICA. Avevo paura che io per te fossi un semplice amico, che non potessi essere altro, ma poi quando poco fa ho sentito che saresti partita, che mi avevi tenuto nascosto la tua partenza ho dato di matto. E ho capito che preferivo rischiare, invece di perderti senza averti detto niente!》, continuando a guardarmi dritto negli occhi e sorridendo.

'Quante volte ho sognato queste parole, ma non mi sono mai immaginata che potessero essere cosí belle', pensai.

《Adesso che hai tentato di sviare il discorso, e non ci sei riuscita tocca a te darmi delle risposte!》, mi dice.
Mi alzo dalle sue gambe, e mi avvicino al camino in salotto, 《Non ti ho detto niente, perché pensavo tu facessi una scenata delle tue. Avevo paura. Certe volte pretendevi da me che io facessi delle cose, nemmeno se fossi di tua proprietà. E io voglio fare questo viaggio. Ci tengo molto! Partirò tra 2 giorni da oggi. Il 25 Novembre, e andró una settimana in Polonia a casa di uno studente della scuola, con cui faremo una specie di Erasmus. È un'esperienza che dà anche dei crediti formativi oltre ad un nuova esperienza per migliorare il mio inglese, ci accompaganerà il prof d'inglese e insieme a me ci saranno altri 15 studenti da qui.》, gli dico girandomi verso di lui, e notando le sue mani chiuse a pugni sulle gambe.
《E avevi ragione quando hai detto che non sarei stato d'accordo. Fino in Polonia?! Ma stiamo scherzando! Non puoi andare. A me? Non ci pensi?》, mi chiede alzando il tono della voce.
《Qui tu non c'entri niente. È una scelta mia e dei miei genitori! Non puoi impedirmi di fare altre esperienze. Io studio e anche tanto, mi faccio il culo a scuola, e solo per delle tue stupide preoccupazioni devo rinunciare? Non hai capito niente, ho anche pagato e tra 2 giorno partirò, che tu lo voglia o no! Non sono una tua proprietà! Sono una persona con una mia testa, e quindi decido io cosa fare della mia vita! E se tu sei troppo geloso, impara a contenerti! Sennó per me possiamo anche chiuderla qui. Come è iniziata, finisce! Non permetteró mai a nessuno di decidere per me! Mettitelo bene in testa!》, arrabbiandomi.

Non so come vedo Alessio che scoppia a ridere.
《Che cavolo ti ridi?!?!》, guardandolo male.
《Giada, stavo scherzando! Non ti costringeró a scegliere tra me e il tuo viaggio! Sei troppo importante per me! Verró il 25 ad accompagnarti, e magari piangeró anche. Chi lo sà!
Ma su una cosa non transigo... Avvisa i polacchi che sei Mia, sennó giuro che vengo a piedi ad ammazzare qualcuno!》, avvicinandosi a me, e dandomi un bacio a stampo.
《Alessio Bernabei... TU NON》, dandogli uno schiaffo sulla spalla, 《SEI》, un altro schiaffo, 《NORMALE!》, ennesimo schiaffo. 《Prima mi fai incavolare, e poi dici che scherzi? Mah!》, guardandolo male.
《Dai piccola, perdonami!》, mi dice dandomi un bacio a stampo.
Mentre sto per aprire la bocca, sento di perdere l'equilibrio e un Alessio divertito prendermi al volo.
《Brutto stronzo che non sei altro!》, gli urlo tra le braccia.
《Tu mi hai preso a schiaffi, e io mi dovevo vendicare!!!》, dice ancora sghignazzando.
Con me in braccio, saliamo in camera sua, e solo dopo avermi lasciato sul suo letto, mi lascia.
《Sai Ale...Tutti sapevano che questo giorno sarebbe arrivato, solo noi non avevamo capito che non eravamo semplicemente amici...》, gli dico guardandolo dritto negli occhi.
《Perché siamo stati dei veri stupidi!》, mi dice sorridendomi e dandomi una bacio a stampo.

《Ale come dormo io? Non ho il pigiama!!》, gli dico guardandolo.

'Non penserà mica che dormo nuda!', pensai.

《Puoi prendere dal mio armadio una mia maglietta, che sicuramente ti andrà lunga e se vuoi anche un paio di pantaloni della tuta.》, mi dice entrando in bagno.
Aprii il suo armadio e indossai una sua maglietta grigia con una scritta strana in nero tutta rovinata, che mi arriva quasi al ginocchio e mi scende su una spalla, e andai a sedermi sul letto, per aspettare il mio turno per il bagno.

Dopo 5 minuti esce e finalmente posso andare io. Mi strucco e mi tolgo alcuni ferretti dai capelli e ritorno da Ale che mi sta aspettando in boxer sul letto.
《Una maglietta no eh?》, gli dico indicando il suo petto.
《Naaaa... Sto più comodo. E poi non ha senso coprirmi davanti alla mia ragazza che mi conosce da una vita!》, mi dice facendomi l'occhiolino e indicandomi di andare vicino a lui.
Lo raggiungo sdraiandomi sotto le coperte, 《come sono stanca! Mi avete ucciso tu e Jess stasera!》, gli dico.
《Era la tua festa! E dovevi divertirti!》, prendendomi di peso e mettendomi quasi addosso a lui, 《Buonanotte piccola mia!》, dandomi un bacio sui capelli.
《'Notte Ale!》, gli dico quasi per metà tra le braccia di Morfeo.

/New Chapter/
Ecco qui il nuovo capitolo.
La coppia Giada-Alessio inizia subito a litigare, anche se per fortuna è solo una finzione. Senza parlare di quando Alessio la stava facendo cadere. Ma va bè.
Il prossimo capitolo sarà su uno degli altri personaggi. Secondo voi su chi?
Intanto fatemi sapere cosa ne pensate di questo e se vi va lasciate un commento e una stellina.
Buonanotte.
Faby ❤

Innamorata Del Mio Migliore Amico ❤ #Wattys2018 [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora