Capitolo 7

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Hermione era molto soddisfatta per aver piantato in asso Malfoy. Quel brutto egocentrico di un Serpeverde... Cosa ci poteva trovare di bello nello spaventare un povero ragazzino di undici anni?
Questo nemmeno la ragazza più intelligente della sua età lo avrebbe mai capito.

-Allora sei di Grifondoro, giusto?- chiese Hermione sorridendo a Luke.

-Si... E questo è un motivo in più per prendermi in giro... Loro continuano a dirmi che non dovevo finire tra i Grifondoro, che sono solo un codardo, e che non merito nemmeno di essere un mago... Se questo è solo il primo anno... Come farò a sopravvivere per il resto del tempo?- rispose affranto Luke, con lo sguardo basso.

Senza accorgersene erano già arrivati al castello, ma si fermarono in giardino, seduti sotto un albero.

-Sai, Luke, anche quando io ero al primo anno venivo presa in giro per le stesse ragioni, e non ti dico quanto ci sono stata male. Quel ragazzo di prima, Malfoy, non faceva altro. Ogni giorno tornavo in camera mia piangendo, e sempre per colpa di quell' essere spregevole. Ma poi, col tempo, ho imparato che non vale la pena rovinarsi la vita, dubitare di se stessi e demoralizzarsi per dei ragazzini arroganti che si credono migliori di te.
E poi, se il cappello ti ha smistato in Grifondoro un motivo ci sarà- disse Hermione, sorridendo dolcemente al ragazzino.
Luke ricambiò il sorriso, contento. Finalmente aveva trovato qualcuno che lo apprezzasse.

Dal canto suo, Hermione sapeva di stare commettendo uno sbaglio. Si stava affezzionando, e non era quella la piega che doveva prendere la situazione...

***

Questa non l'avrebbe passata liscia.
Come osava quella lurida Sanguemarcio piantarlo un asso per un moccioso spuntato dal nulla?! Uno che, tra l'altro, stava anche per insultare la sua Casa.

Ma no, quella volta non se la sarebbe cavata.
Sarebbe andato dalla McGonagall e le avrebbe detto tutto.

Nessuno poteva permettersi di piantare in asso un Malfoy.
Nessuno.

Così si incamminò verso Hogwarts, con passo pesante, deciso a mettere quella Grifondoro secchiona nei guai, una volta tanto.

Era davanti alle scale del terzo piano, quando vide proprio la testa riccioluta della Granger passeggiare per i corridoi con qualche libro in mano, come suo solito.

Ah certo, per i libri e i ragazzini sfigati aveva tempo, ma per lui no.
Non sapeva nemmeno perché l'idea di lei che preferiva lo studio a lui gli desse tanto fastidio, ma non sopportava di essere messo in secondo piano, Sanguemarcio comprese.

-Ma guarda chi si rivede... Dove l'hai lasciato quell' idiota, eh Granger?- iniziò subito Draco, con il classico ghigno Made in Malfoy stampato in volto.

-Te la stai sul serio prendendo con un ragazzino del primo anno, che per giunta stava scappando da quelli della TUA Casa?- rispose Hermione, incredula. Quel ragazzo aveva il cervello di un bambino di dieci anni...

-Hanno fatto bene. Se stava scappando non è degno di essere un Grifondoro- disse Draco, altezzoso.

-Sai- disse lei, avvicinandosi con un sorriso che più falso non si può- Luke mi ha raccontato che i ragazzini di Serpeverde gli dicono le stesse cose che hai detto tu adesso... Le cose sono due: o gli hai fatto imparare a memoria tutte le cazzate che gli dicono, oppure sei solo che coglione, con l'intelligenza di una noce. Ma, in tutti e due i casi, saresti un cretino, e credo che su questo nessuno abbia dei dubbi...-. Da quanto tempo sognava di dire quelle cose a quel demente di un Malfoy...

Draco le si avvicinò pericolosamente con sguardo truce, ma lei non si mosse di un millimetro, sostenendo i suoi occhi ghiacciati.
-Non azzardarti mai più a darmi del coglione, lurida Sanguemarcio che non sei altro...- sputò Draco, con tutto il suo disprezzo.

-Oh- disse lei con espressione fintamente innocente, per niente toccata dall' insulto del ragazzo-, intendi così?: Draco Malfoy è un coglione!-.

Ormai gli occhi di Draco lanciavano fuoco e fiamme.

-Smettila subito, o capirai che cosa vuol dire vedermi arrabbiato...- sibiló.

-Ma davvero?- chiese lei, divertita.
-Bhè, si da il caso che io sia una persona curiosa, quindi... Perché non provare?-
Stava rischiando, sapeva che i Malfoy potevano essere pericolosi, ma in quel momento n capiva più niente, così iniziò ad urlare tutto quello che le passava per la testa e che pensava di Malfoy:- Sei solo un egocentrico, arrogante, stupido e presuntuoso Serpeverde. Credi che tutto il mondo giri intorno a te, ma non è così! E lasciami dire che sei davvero idiota per non capire che ormai non ti vuole più nessuno, e mai nessuno ti vorrà. Sei solo un rifiuto della società, Malfoy, e nemmeno un intero anno insieme a me potrà far cambiare idea idea alle persone!-.

Dire che Draco era infuriato in quel momento era poco.
Se si fossero potute uccidere le persone con un' occhiata, a quell' ora Hermione sarebbe già morta sei volte.
Ma la cosa che turbava di più Draco, oltre al fatto che una Sanguesporco lo avesse insultato così direttamente, era che, in fondo, sapeva che aveva ragione.

Ma in quel momento non ci stava di certo pensando.

Aveva estratto la bacchetta dalla divisa, minaccioso, e la puntava verso Hermione, che però ghignava divertita.

-Io non avrei tanto da ridere Granger se fossi in te... Potrei ucciderti con solo due parole, se volessi...- sibiló.

-Oh, lo so bene... Ma so altrettanto bene che non vuoi, dato che questa cosa potrebbe far diminuire la tua "popolarità". Non che te ne sia rimasta, certo... Non ti conviene Malfoy. Rassegnati, hai perso...- disse lei.
Diede le spalle al ragazzo e sparì dietro l'angolo.

Ma non l'avrebbe passata liscia...

-Spazio autrice-

Ehi...
Scusatemi davvero tanto se sto aggiornando così lentamente la storia, ma, come ho scritto nei commenti, per me questo è un periodo molto difficile...
Sono come in uno stato di depressione estrema...

Comunque spero che il capitolo vi piaccia. Non è niente di che, ma è il massimo che posso fare in questi giorni.

Ciao e... Ancora scusa...

P.S.: questa è la seconda volta che pubblico, ma mi sono accorta che c'erano degli errori e dovevo correggerli

Like ice   |Dramione| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora