Capitolo 40

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La mattina dopo, Hermione era ancora stesa sul pavimento dell' aula.

Non aveva ancora aperto gli occhi, ma i raggi del sole penetravano attraverso le sue palpebre.
Aveva ancora la faccia bagnata dalle lacrime.

Probabilmente aveva pianto anche nel sonno.

Purtroppo quella notte non aveva sognato Malfoy.
Aveva sognato di correre in un corridoio buio per ore ed ore, e alla fine, quando aveva scorto una luce e le era corsa in contro, era caduta in un baratro senza fondo.

Perché in effetti era quello che le stava capitando.
La sua solitudine era il corridoio, e la luce era Malfoy, l'unico barlume di speranza.

E quando ormai era così vicina... Tutto finito.

E le provocava un dolore immenso al cuore pensare che fosse tutto vero, che Malfoy non fosse più lì con lei.

Che non avrebbero più litigato, che non avrebbe più visto quegli occhi, o sentito la sua voce e...

-Ehi Granger. Alzati dai. Non puoi tenermi intrappolato qui per sempre, sai?- le sussurrò una voce all' orecchio.

Le sembrava talmente simile a quella di Malfoy...
Era sicuramente un sogno.

Aprì un po' gli occhi, e subito la luce del sole la investì in pieno.

Vicino a lei c'era Malfoy, con i capelli scompigliati, e un sorriso stanco in volto.

Era proprio un bel sogno.
Lo lasciò andare dall' abbraccio e richiuse gli occhi.

-Forza, non puoi rimanere qui- disse il sogno, e la prese in braccio, portandola da qualche parte ignota ad Hermione.

Dopo rumore di passi, scalini e porte, il sogno la poggiò delicatamente su un letto, e disse:- Dormi ancora un po', riposati- e le diede un bacio sulla fronte.

Ottimo come ultimo sogno con Malfoy, pensò Hermione, prima di cadere di nuovo tra le braccia di Morfeo.

***

Non seppe quanto tempo era passato dal sogno, ma Hermione fu svegliata dal rumore dell' acqua che scorreva.
Come un lavandino.

Aprì gli occhi, questa volta molto più vigile di prima, e si mise a sedere.
Le faceva male la schiena.

Meno male che era su un letto morbido...

Un momento.
Il letto morbido faceva parte del sogno.

Lei si era addormentata in un'aula, abbracciata al cadavere di Malfoy.

E ora era lì, come nel sogno...

Un barlume di speranza iniziò a brillare.

Si guardò intorno, come se stesse cercando qualcosa. O meglio, qualcuno.

Si trovava in una stanza arredata con mobili verdi e argento.
Era convinta di esserci già stata.

Si voltó verso sinistra, da dove proveniva il rumore di acqua.

C'era una porta, lasciata mezza aperta, tanto quanto bastava per vedere Draco Malfoy, con indosso solo i pantaloni, intento a lavarsi la faccia.

Hermione sentì che gli occhi le pizzicavano, si alzò dal letto in fretta e furia e chiese piano:- Malfoy... Sei tu...?-

Il rumore dell' acqua cessò, e la porta si aprì del tutto, mostrando Draco in tutto il suo splendore.

Hermione allora non riuscì più a trattenersi.

Scoppiò a piangere come una bambina e corse incontro a Draco, gettandogli le braccia al collo, scaraventandolo sul letto.
Lui lì per lì lui era un po' confuso, ma poi ricambiò l'abbraccio.

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