Capitolo 10

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Draco camminava a distanza da Hermione e Luke, quasi come se si vergognasse di farsi vedere con quei due.
Okay, sapeva che non sarebbe servito a nulla comportarsi in quel modo se avesse voluto riconquistarsi la fiducia dei suoi amici, ma il punto era che lui non voleva!
Ormai non gliene importava più.
L'unico di cui gli dispiaceva era Blaise, ma proprio lui sembrava odiarlo più di tutti.

Arrivati ad Hogsmeade si sedettero su una panchina, con Draco che si teneva a debita distanza dagli altri due.

-Che si fa ora, Hermione?- sussurrò Luke all' orecchio della ragazza.

-Non lo so. Dipende da questo qua- rispose lei.

-Guarda che ti ho sentita Granger. Questo qua ha una nome. Pretendo rispetto da una Sanguemarcio come te- ribatté Draco acidamente.

-Ma per favore! Ormai a nessuno conta più dello stato di sangue di una persona. Non ti sei reso conto che l'unico idiota che ci fa ancora caso sei tu?- disse Hermione ghignando.

Draco stava per rispondere, ma Luke lo anticipò:- È vero. Nemmeno ai Serpeverde del primo anno importa. Tu devi essere l'unico che pensa ancora allo stato di sangue-.

Quella frase, se l'avesse detta la Granger non avrebbe avuto effetto, ma detta da un ragazzino insignificante fece arrabbiare ancora di più Draco.

-Senti, piccolo idiota che non sei altro, non provare mai più a rivolgerti a me dandomi del tu, altrimenti te ne pentirai. In più, questa è una questione tra me e la Sanguemarcio, tu non c'entri un cazzo, è chiaro?!- sibiló infuriato Draco.

-Malfoy! Ma ti sembra il modo?! Qui il piccolo idiota sei tu! Se non la pianti lo riferirò alla McGonagall!- sbottò Hermione.

-I-io... Me ne andrei... C-ci vediamo Hermione...- disse Luke, indietreggiando lentamente. Era terrorizzato a morte

-Si, fai meglio ad andartene moccioso- rispose Draco, fissandolo con sguardo omicida.

Quando Luke se ne fu andato, Hermione si voltó di scatto, facendo trasalire Draco, e disse, prima piano per poi finire con l'urlare:- Tu... Brutto bastardo... Prendertela con un ragazzino perché tutti gli studenti della scuola ti odiano!!! Ma ti pare normale?!-.

Draco, con molta nonchalance, rispose:- Sono un Malfoy, che ti aspettavi?-.

-Ma ci sei o ci fai? Qui non si tratta di essere Malfoy o meno, questo vuol dire che sei solo uno stronzo infantile che deve riempire il vuoto che ha dentro di sé insultando un povero ragazzino di undici anni, che stava solo esprimendo la sua opinione!- urlò Hermione.

Draco la fissava sbigottito, e non sembrava voler rispondere.
Così Hermione continuò, alzandosi dalla panchina:- Ma non ti rendi conto di quello che ti succede intorno? Tutti gli studenti non ti evitano solo per quel fatto del traditore, ma anche per il tuo approccio con la gente! Credi di essere superiore a tutti noi, senza distinzione, ma la verità Malfoy è che sei solo un egocentrico, egoista, arrogante, superbo e idiota! Vali meno di zero. Ti avverto, continua a comportarti così e nemmeno un anno con la regina d'Inghilterra riuscirà a farti recuperare la tua vita di una volta. Sarai solo, Malfoy. Solo per sempre- e si voltó per andarsene.

Una lampadina si accese nel cervello di Draco e la verità lo investì in pieno: la Granger aveva ragione.
Ragione su tutto.
Non sarebbe più potuto tornare il Draco popolare e famoso di una volta. Non avrebbe più avuto amici, e con i suoi genitori ad Azkaban quella era un' aspettativa terribile...

Così, in uno scatto d'impulsività, le prese il polso.

Lei si girò verso di lui e chiese, fredda:- Che cosa vuoi adesso? Io non rimango qui, torno ad Hogwarts. Se vuoi dillo alla McGonagall, a me non...-.

-Hai ragione-

-Che cosa?-

-Scordati che io lo ripeta- rispose lui.

Hermione si liberò dalla presa di Draco e, guardandolo fisso in quegli occhi color ghiaccio, disse:- E allora, se sai che ho ragione, cerca di non comportarti come hai sempre fatto. Cresci un po', e non fare sempre il bambino viziato- e fece per andarsene, ma Draco la bloccò nuovamente.

-Uffa, che c'è?- sbuffó lei.

-Non posso...-

-Non puoi cosa?-

-Non posso farcela da solo...-

Hermione sgranò gli occhi, incredula. Aveva capito bene oppure era solo uno scherzo della sua immaginazione?
Meglio chiarire.

-E... Quindi...?-

-Andiamo! Lo so che hai capito! Non sono mica scemo!- sbottò lui.

-Io avrei i miei dubbi...- borbottò Hermione, tra sé e sé.

-Granger!-

-Okay, okay... Mi stai forse chiedendo aiuto?- domandò lei.

Draco annuì. Non sarebbe mai riuscito a dirlo ad alta voce. Ma altra cosa che non riusciva a fare era credere a quello che stava facendo.

Seguirono attimi di silenzio che a Draco parvero infiniti. Okay chiedere aiuto, ma non poteva certo stare ai comodi della Granger.

-E va bene. Ti aiuteró. Ma domani. Ciao Malfoy- disse lei, dopo un po'. Poi si voltó per la terza volta in mezz'ora e se ne andò.

-Spazio autrice-

Ehi!
Sorry, so che sono passati più di due giorni, ma... Non ho avuto tempo.
Davvero, mi dispiace, ma ho i tempi stretti, quindi non so di preciso quando pubblicheró.
Sorratemi, please.

Comunque... Cosa ve ne pare del capitolo? Non so voi, ma a me piace particolarmente. Poi fatemi sapere.

Per quella cosa del gruppo... Se mi mandaste il numero in chat privata sarei felice🌝

Ora vi lascio stare,
Bye✌❤

Like ice   |Dramione| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora