Capitolo 12

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-Allora Granger. Come intendi aiutarmi?- chiese Draco con noncuranza, anche se in realtà la cosa gli interessava molto.

-Stavo pensando...- iniziò Hermione.

-Sai che novità...- la punzecchiò Draco.

Lei lo guardò malissimo e continuò, fissandolo torva:- Stavo pensando che per riacquistare la tua popolarità dovresti dimostrare alle persone che non ce l'hai con loro. Insomma, provare a parlarci-.

Draco la guardò sconcertato.

-Che c'è?- chiese la riccia, non capendo il perché dell' espressione del ragazzo.

-Tutto qui? Potevo benissimo arrivarci da solo!- sbraitò Draco.

-Già, potevi, ma non lo hai fatto. Quindi accontentati. Per ora ho pensato solo a questo- ribatté lei.

Okay non era vero. In realtà le era venuto in mente in quel momento perché nell' ultimo giorno non aveva pensato minimamente alla cosa.

-Non è per questo che ho chiesto il tuo aiuto. Credevo che essendo la più intelligente avresti avuto idee migliori...- disse il biondo, accasciandosi contro il tronco dell' albero.

-Sul serio ti interessa tornare amico di qualcuno che ti odia perché hai cercato di rimediare ad un errore?- chiese Hermione, sinceramente perplessa.

Non capiva come Malfoy potesse anche solo pensare di fare pace con esseri simili.

Draco continuò a fissare l'acqua del Lago Nero, ma rispose:- Sì. Da come la metti non dovrei nemmeno pensarci a riappacificarmi con loro, e magari hai anche ragione. Solo mi dispiace di aver perso Blaise-.

Hermione stava per ribattere, ma Draco continuò:- Forse per una come te è difficile capire che cosa significa essere soli, dato che hai sempre avuto un sacco di persone che ti stavano vicino, pronte ad ascoltare i tuoi problemi o a consolarti nei momenti di difficoltà. Ma devi capire che per uno come me è difficile. Ho sempre fatto fatica a trovare degli amici veri, e adesso che ne avevo trovato uno... Ho perso anche quello...- concluse Draco con voce spezzata.

-Allora vuol dire che non era un vero amico nemmeno lui, se ora ce l'ha con te per un motivo del genere- disse Hermione con un debole sorriso.

-Ancora peggio. Vuol dire che non ho mai avuto un amico vero, e che se in diciotto anni non ne ho trovato uno... Probabilmente non ne avrò per il resto della vita-.
Stava lottando contro se stesso per non far scendere una lacrima ribelle, e non far scoprire alla Granger che stava male sul serio.

Hermione non sapeva come ribattere. Non aveva mai pensato a Malfoy come una persona a cui importasse qualcosa dell' amicizia.
Però cercò di essere ottimista:- Malfoy, per quanto io possa odiarti, è veramente impossibile che tu possa non avere amici per il resto della tua vita, a meno che tu non ti allontani dal mondo di proposito. Ma in base a quello che mi hai detto non è così. E quindi su con la vita!-.

-Facile da dire per te...- sussurrò Draco.

-No Malfoy, ti sbagli. Quest' anno anche io sono sola, completamente. Harry e Ron sono andati in missione con gli Auror, con Ginny non parlo più. Sai perché sono tornata ad Hogwarts? Perché i miei genitori sono morti, li hanno trovati i Mangiamorte, e stavo impazzendo. Credevo che tornando qui avrei trovato il senso di casa che avevo prima, ma non è stato così. Non so cosa darei per tornarmene a casa, a impazzire da sola, ma non posso- disse lei, iniziando prima tranquillamente, per poi urlare e concludere piangendo, al ricordo dei suoi genitori.

Draco a quelle rivelazioni si voltó verso di lei di scatto. Gli aveva davvero raccontato cose così personali, e si era aperta con lui.

-È per questo che quest' anno sei così?- chiese lui.

-Così come?- domandò di nuovo Hermione, singhiozzando.

-Diversa. Non abbiamo mai parlato senza insultarci, ma so per certo che prima non eri così. È per questo?- spiegò Draco.

-Sì. Mi sono ripromessa che non mi affezionerò più a nessuno, perché tutte le persone a cui tengo prima o poi se ne vanno. Devo iniziare a cavarmela da sola- e si alzò, asciugandosi le lacrime e cercando di fare come se niente fosse.

-Sai Granger, siamo molto più simili di quanto pensassi... Se ti dicessi che anche io stavo impazzendo?- disse Draco, trattenendo lei che se ne stava andando.

-Perché i tuoi genitori sono ad Azkaban?- ipotizzò Hermione, con un sorriso amaro in volto.

-E tu come fai a saperlo?-.

-Harry e Ron. Dovevano decidere se erano colpevoli o meno. Ho tentato di convincerli fino alla fine che non avevano fatto nulla di male, o almeno non tua madre, ma mi hanno ignorata. Ecco perché lo so- spiegò la ragazza.

Un moto di rabbia pervase Draco.
Quei due brutti idioti avevano deciso di arrestare i suoi genitori.
Gliel' avrebbe fatta pagare, di questo era certo.

Cercó di mascherare la rabbia, e per cambiare argomento chiese:- Quindi tra te e Lenticchia non c'è niente?-.

-Con Ron? No, lui è troppo stupido per me. Forse hai ragione. Sono cambiata sul serio. A domani Malfoy- e se ne andò, lasciando Draco a riflettere su quello che lei gli aveva detto.

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