Capitolo 39

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Draco era nella Torre di Astronomia, ad aspettare con i compagni che i Mangiamorte li raggiungessero.

Per un po' non successe niente, e tutti gli studenti stettero lì sull' attenti.
Draco avrebbe tanto voluto che non arrivassero mai.

Ma purtroppo non fu così.

Un' orda di Mangiamorte irruppe nella torre, iniziando a sparare incantesimi, senza nemmeno controllare a chi stavano puntando.

Era risaputo che i Serpeverde non fossero coraggiosi, così provò a schiantare due Mangiamorte e poi uscì dalla stanza, cercando di non farsi notare.
E poi quel posto gli portava alla mente brutti ricordi, ovvero quando l'anno prima aveva quasi ucciso Silente.

Così iniziò a zigzagare tra i corridoi.

Ogni tanto incontrava per la strada qualche Mangiamorte, e doveva schiantarlo.
Ma non gli veniva naturale, perchè un anno prima lui era dalla stessa parte di quelle persone, e in un primo momento gli sembrava di schiantare i suoi compagni.
Poi si ricordava di Hermione, e che erano stati gli stessi Mangiamorte ad uccidere i genitori della ragazza, e fargli del male non gli sembrava più tanto difficile.

Ad un tratto, finalmente, trovò un'aula vuota e vi si nascose.

Quando ebbe sigillato la porta con un incantesimo, si disse che, se fosse sopravvissuto, avrebbe dovuto comprarsi degli occhiali.

Perchè?
Bhè, la stanza era tutt' altro che vuota.

Al suo interno, c'erano ben tre persone.

Alecto Carrow.
Fenrir Greyback.

E Lucius Malfoy.

-Padre...- disse Draco, con un filo di voce.
-Ciao, Draco- replicò Lucius, fissandolo. Poi continuò:- Sei cresciuto, dall' ultima volta-
-Ed è anche cambiato, sai Lucius?- si intromise Alecto Carrow.

-Che intendi dire, Alecto?- domandò Lucius, non smettendo però di fissare Draco, come se volesse consumarlo con lo sguardo, per non perdersi nessun dettaglio.

-Intende dire, Lucius, che tuo figlio ha salvato quella lurida Sanguemarcio, Hermione Granger, mettendo fuori combattimento Amycus- spiegò per lei Fenrir.

-Draco, quel che dicono è vero?- domandò Lucius con un tono indecifrabile.

-Si, padre, l'ho salvata- rispose il ragazzo, per niente intimorito.
Probabilmebnte avrebbe dovuto avere paura di confessare a suo padre, conosciuto per odiare i Nati Babbani, una cosa del genere, ma lo fece lo stesso:- E vuoi sapere perchè l'ho fatto, padre? Perchè sono innamorato di lei-.

Già. Niente più "credo che mi piaccia" o roba del genere. Ormai ne era sicuro. Era innamorato, e moriva dalla voglia di vedere la faccia di suo padre quando avrebbe assimilato la notizia.

Tutto il risentimento che aveva per lui prima che fosse messo in carcere tornò tutto in una volta.

Poi continuò:- Però devo ringraziarti, padre. Non mi sarei mai innamorato di lei, se non fosse stato per te e la... Un momento... Dov'è mia madre?-

-Oh, finalmente ti sei accorto della sua assenza- si riscosse Lucius. -Bhè, Azkaban è un luogo per persone con un animo forte, e tua madre non lo era-

-Perchè ne parli al passato...?- chiese Draco, con la voce che gli tremava ed un presentimento orribile.

-Te lo ha detto, Draco. Tua madre non era abbastanza forte per sopravvivere ai Dissennatori di Azkaban,e non ce l'ha fatta- spiegò Alecto, con un ghigno.

E Draco sentì il mondo crollargli addosso.

-Mi spiace dirtelo così Draco- iniziò Lucius, ma il ragazzo non lo fece finire di parlare e disse, prima piano, finendo per urlare:- No, non è vero. Non ti dispiace. Non ti dispiace di avermi rovinato la vita, di averla rovinata alla mamma, nè ti dispiace che sia morta! Non ti importa di quello che succede intorno a te, di provocare sventura ovunque tu vada. E non ti importa perchè hai un cuore di pietra, Lucius Malfoy, e sono contento di non essere come te!-.

Like ice   |Dramione| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora